Raccontare una città attraverso le immagini, le leggende, le curiosità. È quello che abbiamo cercato di fare con Pavia. “Rossa Pavia, città della mia pace” … Finisce così una celebre poesia di Ada Negri, la più famosa poetessa italiana del primo Novecento. Anche se le sue origini erano lodigiane, amava tanto questa rossa città.
Ci sono versi che non si dimenticano, nonostante si siano sentiti in tenera età. Ripetuti senza magari capirne il significato più profondo. Forse perché troppo impegnativi per una bambina seduta ai banchi delle elementari, mentre impara a memoria le prime poesie. Non si ricorda molto altro, forse giusto quei semplici versi, ma quelli vengono in mente spesso, come succede con alcune filastrocche.
La città di Pavia è una delle 12 province della Lombardia. Si trova a 34 km da Milano, lungo l’itinerario della Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino. Visitiamo la Pavia rossa di ieri e di oggi come un volo di rondine.
Pavia la rossa per …
Definita rossa per i mattoni dei suoi antichi palazzi, del suo Castello Visconteo, dei suoi celebri monumenti. Uno dei simboli di Pavia è il Ponte Coperto e le importanti chiese di epoca medievale, tra cui l’imponente Cattedrale. La sua maestosa cupola si scorge già da lontano avvicinandosi alla città dalla pianura circostante.
Rossa per le sue caratteristiche torri. Le poche rimaste di quella che era detta un tempo “la città delle 100 torri”. Un’antica leggenda narra di una donna che abitava sulle rive del Ticino e quando i pavesi di alto rango le chiedevano consiglio su come diventare nobili, la risposta era che chi avesse costruito nella propria casa la torre più alta, avrebbe conquistato il dominio della città. Se sia esistita o meno questa donna non ci è dato saperlo.
Certo è che, nella più importante ricostruzione della Pavia rinascimentale, costituita da un affresco nella chiesa di San Teodoro, la città appare ricca di un gran numero di torri, possente simbolo di prestigio in epoca comunale.
Tra manomissioni, demolizioni e crolli, tra cui quello della Torre Civica, che si ergeva accanto alla Cupola del Duomo, oggi Pavia ne vede svettare solo cinque nel suo skyline, tra le più antiche d’Italia. Vie e mattoni intrisi di storia, e decisamente rossi, che nella stagione autunnale colorano ancor più con toni caldi questa preziosa città.
Pavia preziosa…
Nel 572 Pavia fu conquistata dai Longobardi, che ne fecero la capitale del loro Regno. Nella bellissima Basilica di San Michele si incoronavano i Re. Sul pavimento della navata centrale, un mosaico in cui è raffigurata la Corona Ferrea della Regina Teodolinda, indica il punto esatto in cui avvenivano le incoronazioni. Un’epigrafe latina fa riferimento alle solenni cerimonie, tra le quali si ricorda l’incoronazione di Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Tra le vie più anguste e apparentemente senza vita, si nascondono chiostri di antichi monasteri, chiese sconsacrate, antichi palazzi con targhe marmoree in cui si legge: “qui abitò il famoso scrittore…”. Sbirciando dentro angusti portoni, la vista spazia in giardini idilliaci che fanno da cornice a cortiletti segreti, e che mai avresti pensato di trovare dietro ad un muro tanto malconcio. Numerosi i visitatori, anche stranieri, che armati di macchina fotografica e smartphone girano per le strade, immortalandone i suggestivi scorci.
La città oggi…
Pavia oggi è conosciuta per il San Matteo, Ospedale all’avanguardia, ma, soprattutto, per la sua Università, tra le più illustri d’Italia. Lo testimonia anche la sua prestigiosa Biblioteca, una delle più antiche biblioteche pubbliche italiane. L’università di Pavia attira da tutta la Penisola e anche dall’estero un gran numero di giovani che animano le strade del centro storico, ricco di sfiziosi localini pieni di vita, ma anche di bar chiassosi per la pulsante vita notturna, la cosiddetta “movida”.
Nonostante tutto, rimane una città tranquilla e a misura d’uomo, in cui è possibile respirare un po’ di pace anche solo facendo due passi lungo le rive del suo amato fiume, il Ticino, che la attraversa e ne ha segnato la storia.
Tramonto sulle rive del Ticino
É sempre rilassante sedersi lungo le sue sponde e guardare l’acqua scorrere, mentre scorrono i nostri pensieri, osservando le suggestive casette colorate del Borgo Basso, e ripetendoci che Pavia è una città bellissima.
Emozionante è l’attesa, ammirando dal Ponte il sole che scende e con gli occhi rincorriamo le mille sfumature del tramonto, che qui non delude mai.
Pochi istanti per trovarsi davanti a un’immagine da cartolina, mentre il sole che va a dormire accende di toni infuocati questa “Pavia rossa, città della mia pace”.
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