Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Pompei, amore e sensualità scoperte nella stanza di Leda

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La stanza di Leda, alcova raffinata e sensuale, e l’atrio di Narciso riemergono dai nuovi scavi del cantiere Regio V. Un ambiente pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e della vanità

La stanza di Leda
La stanza di Leda

Gli scavi di Pompei sono una miniera di scoperte. L’ultima in ordine di tempo riguarda lo scavo della Regio V di Pompei. Ritrovata nella sua totale bellezza un’alcova sensuale e raffinata.

Si tratta di un’alcova  come aveva già prospettato lo splendido quadretto di Leda e il cigno riaffiorato mesi fa nel corso delle operazioni di  consolidamento dei fronti di scavo, lungo via Vesuvio.
Alle spalle dell’ambiente è tornato alla luce anche parte dell’atrio della dimora. Le pareti hanno vividi colori con l’affresco di Narciso al centro di una di esse. Si vede  Narciso specchiarsi nell’acqua rapito dalla sua immagine, secondo l’iconografia classica.

Amore e soavità dei sensi, nelle più svariate forme, trasudano dalle stanze di questa elegante dimora che, già dal corridoio di ingresso, accoglieva gli ospiti con l’immagine vigorosa e di buon auspicio del Priapo. Immagine anche essa già documentata mesi fa e in analogia con quella della vicina Casa dei Vettii.

La stanza di Leda e gli ornamenti floreali

La stanza di Leda

Decori raffinati caratterizzano l’intera stanza di Leda. Delicati ornamenti floreali intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotte tra animali. Finanche sul soffitto, rovinosamente crollato sotto il peso dei lapilli, si estendeva l’armonia di questi pregiati disegni, i cui frammenti sono stati recuperati dai restauratori per ricomporne la trama.

Interessante, nell’atrio di Narciso, è  la traccia ancora visibile delle scale che conducevano al piano superiore, ma soprattutto il ritrovamento nello spazio del sottoscala, utilizzato come deposito, di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo.  Una situla bronzea (contenitore per liquidi) è stata  invece rinvenuta accanto all’impluvio.

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Un cantiere che dona ancora scoperte straordinarie

La stanza di Leda

“La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l’ambiente di Leda e l’atrio retrostante”, ha dichiarato la Direttrice Alfonsina Russo.

“Ciò ci consentirà in futuro di aprire alla fruizione del pubblico almeno una parte di  questa domus”. Massimo Osanna, della direzione scientifica, è entusiasta e definisce straordinarie le scoperte di questo cantiere. “Si ripropone nell’atrio della casa la scena di un mito, quello di Narciso, ben noto e più volte ripetuto a Pompei.

Tutto  l’ambiente è pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e vanità, sottolineato anche dalle figure di menadi e satiri che, in una sorta di corteggio dionisiaco, accompagnavano i visitatori all’interno della parte pubblica della casa. Una decorazione volutamente lussuosa e probabilmente pertinente agli ultimi anni della colonia, come testimonia lo straordinario stato di conservazione dei colori”, ha aggiunto Osanna.

Info: www.pompeiisites.org

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