Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

L’Irpinia pensa al rilancio del turismo

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La Pro loco Planca propone un progetto per la promozione del territorio partendo dalla unicità del vino. Il “Greco di Tufo, Oro d’Irpinia” elemento di comunicazione per sviluppare turismo esperenziale. Tra Castelli e itinerari religiosi il turismo corre sul filo delle emozioni

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Panorama Santa Paolina

La crescita del turismo esperenziale implica un impegno costante e un’attenzione continua ai fattori che possono incrementare i flussi turistici, per poter stimolare un’offerta sempre più strutturata. Una recente indagine dimostra che il turista comune vuole vivere almeno tre esperienze diverse durante un viaggio. Esperienze che comportino “emozioni” da “portare a casa” e che, nel ricordo, possano essere felici vettori delle sensazioni provate durante quella specifica esperienza.
Proprio questo semplice esercizio è il principale fattore di attrazione verso quella meta e riporta il turista a ritornare per rivivere le stesse esperienze, allargando l’interesse ad altre connesse che non ha ancora sperimentato. Altro trend crescente tra i turisti è legato alla scelta degli acquisti da fare, in viaggio, per sé o per altri. I dati confermano che il turista medio preferisce acquistare prodotti tipici: vino, gastronomia, artigianato locale particolare.

La ricchezza e la storia dell’Irpinia

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Vigneti Greco di Tufo

L’Irpinia è un territorio molto ricco, con una grande storia che ha lasciato testimonianze importanti. Un patrimonio unico, capace di attirare l’attenzione dei “viaggiatori del territorio”, di quei turisti che intendono il viaggio come occasione di crescita e di arricchimento delle proprie conoscenze, della propria cultura.
Animata da questi intenti, la Pro Loco Planca, antico nome dell’odierna cittadina Chianche, in provincia di Avellino, ha concepito il progetto “Greco di Tufo, Oro d’Irpinia”, come occasione per valorizzare e mettere a sistema l’eccellenza del Greco di Tufo DOCG, nel territorio tra i Comuni di Altavilla Irpina, Chianche, Tufo, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

Il progetto Greco di Tufo, Oro d’Irpinia

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Greco di Tufo

Il progetto sarà presentato con un’anteprima Sabato 16 Febbraio 2019, a Chianche (AV), presso la sede della Pro Loco. Scopo del progetto e dei promotori è rafforzare le attività di sensibilizzazione per la cultura e la tradizione del vino e coinvolgere imprese, cittadini e territorio in attività di promozione della risorsa vino Greco di Tufo. Per preservare le risorse naturali, paesaggistiche, produttive, artistiche ed enogastronomiche si pensa a uno sviluppo sostenibile del territorio. Il progetto punta a strategie comunicative che promuova il turismo per famiglie, enogastronomico, giovanile; ma anche i viaggi verso i borghi storici e le mete di pellegrinaggio. Infine il turismo matrimoniale, un settore in crescita, con un fatturato annuo vicino ai 380 milioni di euro.

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Dunque, non soltanto iniziative promozionali del Greco di Tufo docg, ma anche gli altri prodotti di eccellenza turistica meno. Altro tema è lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza, capace di comunicare i propri tesori, come il Greco di Tufo, i monumenti, le Chiese, i boschi rigogliosi, le montagne ricche di percorsi trekking, fiumi, grotte antiche, i prodotti tipici, l’artigianato, il folklore con i suoi colori, le feste e le sagre tradizionali.

I Castelli del territorio irpino

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Castello Longobardo di Montefusco

Su questo territorio si trovano e meritano una visita i maestosi Castelli, con le loro storie, mute sentinelle di un territorio tutto da scoprire e da amare.
Il Castello longobardo o Carcere Borbonico di Montefusco (AV), passato alla storia come lo “Spielberg d’Irpinia per le atroci torture inflitte ai prigionieri, tanto da far coniare il detto popolare: “Chi trase a Montefusco e pò se nn’esce pò di ca ‘nterra nata vota nasce” (Chi entra a Montefusco e, poi, riesce ad uscirne vivo, può dire che è nato un’altra volta in terra). Non è un caso che lungo il tragitto per raggiungere Montefusco sia disseminato di paesi con nomi di santi (Santa Paolina, San Nazzaro, Santa Lucia, Sant’Angelo a Cupolo etc.), quasi una sorta di invocazione di protezione celeste!

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Castello di Tufo

Il Castello di Tufo (AV) sorge su uno spuntone di roccia vulcanica, nella parte più alta del paese e fu teatro di numerose battaglie durante tutto il Medioevo. Il maniero è legato al nome di Aione II, principe longobardo che, nell’888, per esigenze strategiche funzionali alla difesa dei suoi domini, decise di costruirvi la torre, con funzioni di avvistamento e di difesa. Da cui prenderà il nome il comune di Torrioni, per lungo tempo casale di Tufo. Della torre originaria, ricostruita in epoca aragonese, sono ammirabili i resti nel sito archeologico Rovine di Turris Ayonis, presso cui si svolge annualmente una manifestazione commemorativa nota come Palio della Torre di Torrioni.

Il Castello normanno di Chianche (AV) è un antico complesso di fortificazione. Ancora oggi si ammirano le strutture difensive primitive come le torri cilindriche angolari e un’alta torre-mastio quadrangolare, citato per la prima volta in un documento del 1301. Il castello fu abitato da famiglie nobili come i Pisanelli, i San Severino, i Caracciolo, i Zunica. Un documento del 1139 narra che proprio dal Castello di Chianche si mosse Ruggiero II il Normanno per assediare con le sue truppe la città di Avellino. Nel 1593 ottenne il borgo con il Castello feudale Giovanni Battista Manso, amico del famoso poeta Torquato Tasso.

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