I più affascinanti capolavori di Filippo de Pisis tornano a Milano a cinquant’anni dall’ultima retrospettiva. Una rassegna di inedita ampiezza e suggestione apre oggi, venerdì 4 ottobre, al Museo del Novecento di Milano. L’intento dei promotori è quello di restituire all’artista ferrarese il ruolo di protagonista nell’esperienza della pittura italiana tra le due guerre.
La mostra “Filippo de Pisis”, curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento, resterà aperta al pubblico dal 4 ottobre 2019 al 1° marzo 2020. A promuoverla il Comune di Milano-Cultura, il Museo del Novecento, Electa editrice e l’Associazione per Filippo dePisis.
Viaggiatore instancabile, Filippo de Pisis ha vissuto e lavorato a Milano, Roma, Venezia, nel Cadore, ma soprattutto a Parigi e a Londra. Tutti luoghi per lui “fatali” e fucine di continue suggestioni pittoriche. Filippo de Pisis è definito un artista rotondo, completo. Difficile da avvicinare nella complessità delle sue diverse declinazioni. Poeta e grande pittore di figura e sapiente ritrattista, nel Novecento italiano è stato una figura senza confronti. La poesia che mette nelle opere liriche ha dialogato strettamente con la scrittura che ha sotteso tutta la sua pratica pittorica.
De Pisis: il percorso della mostra
Suddivisa in 10 sale l’esposizione presenta al pubblico oltre 90 dipinti, tra i più ‘lirici’ della sua produzione. Le opere sono provenienti dalle principali collezioni museali italiane: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Museo delle Regole Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Mart di Trento e Rovereto, Ca’ Pesaro di Venezia e La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Il percorso cronologico mostra il mondo di de Pisis dagli esordi del 1916, con l’incontro della pittura metafisica di de Chirico, fino al periodo drammatico dei lunghi ricoveri nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita all’inizio degli anni Cinquanta.
De Pisis è dotato di una profonda capacità di introspezione psicologica che emerge in questa sezione della mostra. Sono esemplari le opere compiute durante i soggiorni estivi trascorsi tra il Cadore e Cortina d’Ampezzo. Qui negli anni trenta ritraeva “vecchi’’ montanari, con i volti segnati e provati come Il Vecchio (1933), Il Ritratto del buongustaio (1931) e Il Ritratto del pittore Rocchi (1931).
I capolavori esposti in rassegna
“Una straordinaria selezione di capolavori di Filippo de Pisis che mira a restituirgli la giusta grandezza come artista e pittore”, dichiara Anna Maria Montaldo, Direttrice del Museo del Novecento. “Dall’incredibile varietà di soggetti, ritratti con minuzia e in maniera del tutto personale, alla capacità di catturare il più insignificante dettaglio e renderlo fulcro di un intero universo: de Pisis colpisce per l’innata abilità nel coniugare talento, originalità e ricchezza intellettuale.”
In un continuo gioco di rimandi tra parola e colore, tra poesia e pittura. La rassegna ripercorre anche i temi cruciali della poetica di de Pisis attraverso accostamenti di vedute urbane, nature morte e seducenti fantasie marine. Tra le opere presenti: Le cipolle di Socrate (1926) del Museo di Grenoble; Natura morta isterica (1919); Ring Square (1935) della collezione Augusto e Francesca Giovanardi; Soldatino francese (1937) del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi – Regole d’Ampezzo di Cortina; Gladiolo fulminato (1930) proveniente dalle collezioni ferraresi.
Info e prenotazioni: Ad Artem 02 6597728 | info@adartem.it | www.adartem.it