Seguire “Strada della Romagna”, il consorzio che raccoglie strutture, parchi, località e aziende in provincia di Ravenna. Tra le colline faentine e il litorale di Cervia si snoda un itinerario suggestivo. Si toccano borghi pittoreschi, un famoso giardino di erbe officinali, laboratori artigianali, eccellenze enogastronomiche.
È sufficiente un week end per scoprire il “sorriso” della Romagna. In questa stagione autunnale il paesaggio è rosso e aranciato. Gli alberi profumano di resina, e si sentono nell’aria tutti gli aromi della cucina di stagione. Ma è anche stagione di vini e qui si contano vitigni eccellenti, soprattutto Sangiovese e Albana.
Strada della Romagna: il borgo di Brisighella
Scegliamo allora qualche tappa in questo itinerario. Si parte da Brisighella, di origine medievale, uno dei Borghi più belli d’Italia, città slow, davvero incantevole. Sullo sfondo in alto tre monumenti scenografici, la Rocca militare dei Manfredi, la Torre dell’orologio, il Santuario mariano della Madonna di Monticino. Una lunga passeggiata panoramica li lega, affacciata sul paesaggio della Vena del Gesso.
Il pittoresco centro storico si sviluppa con strade strette, tra botteghe e case antiche, fino allo slargo da dove parte la famosa Via degli asini.
Nei colori caldi, gialli e aranciati, si apre quella che nel Quattrocento era la cinta muraria della città. Nei secoli vi sono state costruite case di abitazione, magazzini per la merce, stalle per gli asini. Sono i famosi asinelli che danno il nome alla strada. Strada coperta da archi, dal pavimento in cotto appoggiato sopra le volte a botte sottostanti. Suggestiva per i tagli di luce e ombra, porticine di legno e grate di ferro. Sicuramente uno dei punti imperdibili della visita a Brisighella. La Via degli asini ricorda il tempo in cui Brisighella era un borgo ricco per il commercio del gesso trasportato dai birocciai.
Strada della Romagna: Il Parco della Vena del gesso
Siamo nelle vicinanze del Parco Regionale della Vena del Gesso, tutta luccicante. Il filone che affiora per 20 km nell’Appennino, tra la vallata del fiume Lamone e quella del torrente Sillaro è un complesso carsico unico in Europa. Singolre per conformazione geologica, i paesaggi, la flora e la fauna. Caratteristica la colorazione differente dei due versanti: verde e ombroso a nord; biancheggiante nel versante sud, proprio come una “pietra di luna”.
Nel centro storico di Brisighella tante botteghe artigianali invitano alla sosta: Arte del Mattarello in cui Beatrice produce la famosa “sfoglia lorda”; Bottega delle stampe romagnole; Bottega degli asini, che propone asinelli in tutte le possibili varianti. Senza dimenticare Terre di Brisighella, un punto vendita e degustazione che valorizza l’eccellenza dell’olio di oliva extravergine. Tra questi il pluripremiato Brisighello D.O.P. e l’esclusivo Nobildrupa (www.terradibrisighella.it).
Strada della Romagna: Il Giardino delle Erbe
Sulla Vena del Gesso si affaccia anche una bellissima realtà che oggi è particolarmente attuale: il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio. Con uno sguardo davvero lungimirante, Augusto Rinaldi Ceroni nel 1975 ebbe l’idea di creare un giardino per studiare le varietà e le proprietà delle erbe officinali. Anticipando così tutte le tendenze successive, della cucina con le erbe, della medicina con le erbe, della cosmesi naturale, dell’erboristeria.
Di grande attualità, dunque, questo giardino, dove si passeggia liberamente, scoprendo centinaia di varietà di erbe, che erano lavorate fin dal Basso Medioevo nelle officine dei conventi (www.ilgiardinodelleerbe.it).
Strada della Romagna: il Museo della ceramica
Altra tappa fondamentale del percorso sarà il Museo della Ceramica di Faenza. Il MIC è un museo unico al mondo. Al suo interno importanti collezioni che attraversano le culture di tutto il mondo. Si va dall’Estremo Oriente, con Cina, Giappone, sud-est asiatico, alle Ceramiche classiche delle più importanti produzioni del bacino Mediterraneo, alle eccezionali Ceramiche Precolombiane. E poi le famose Ceramiche Faentine che vantano una tradizione plurisecolare.
La natura del terreno della città romagnola è ricco di argille adatte alla lavorazione di ceramiche. La sua posizione geografica che ne faceva un punto di incontro tra la cultura padana e quella toscana, ha permesso di crescere come centro ceramico di primaria importanza sin dal Medioevo (www.micfaenza.org).
Strada di Romagna: la cucina
Infine uno degli aspetti imperdibili del viaggio in “Strada della Romagna” sarà l’enogastronomia. Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta tra visite a cantine, degustazioni, soste in ristoranti e trattorie con cucina tipica. Ve ne segnaliamo alcune.
Agriturismo cantina Gallegati, vicino a Faenza, ha ottenuto la certificazione biologica per grandi vini Sangiovese e Albana. L’agriturismo è sulle splendide colline attorno al Monte Coralli (www.aziendaagricolagallegati.it).
Osteria ristorante La Baita nel centro di Faenza si mangia la cucina tipica romagnola e atmosfera d’antan (www.labaitaosteria.it).
Tenuta Nasano a Riolo serve in tavola vini e prodotti propri, formaggi, sottoli, paste all’uovo (www.tenutanasano.it).
Randi a Fusignano, produce vini di grande corpo e spessore. Anche da vitigni autoctoni Centesimino e Famoso, esportati in tutto il mondo (www.randivini.it).
Di assoluta eccellenza la ristorazione della Locanda La Cavallina. Una bella struttura che propone camere e appartamenti con piscina. Un tempo era un’antica posta di cavalli sulla Via del sale della Romagna. Qui si cena su prenotazione con menù ricercati e una ricca carta di vini (www.locandalacavallina.it).
Info: www.stradadellaromagna.it
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