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Le aree interne del nostro Belpaese tornano a nuova vita

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Progetti per la rinascita delle aree interne. Il 26 novembre si è svolto il convegna promosso da Fondazione Cariplo per riattivare le aree montane dell’Oltrepò Pavese e delle Valli Trompia e Sabbia. Turismo leva di sviluppo del territorio

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Greenway nelle valli bresciane

Da un po’ di tempo si sta ragionando sul rapporto tra aree interne e centri urbani. Dal 2016 si discute di questo e altri argomenti connessi in convegni e incontri di esperti. Quest’anno causa coronavirus il convegno La nuova vita delle aree interne”, a conclusione di AttivAree, si è svolto in streaming. Si tratta del Programma intersettoriale di Fondazione Cariplo mirato a riattivare le aree montane dell’Oltrepò Pavese e delle Valli Trompia e Sabbia. Il convegno è stata l’occasione per riconsiderare la relazione tra aree interne e centri urbani. Si è parlato di disuguaglianze territoriali in termini di accesso ai servizi e di partecipazione civica, e anche del ruolo del Terzo Settore.

I territori hanno aumentato la loro forza attrattiva nei confronti dei residenti, dei potenziali investitori e dei poli urbani di riferimento, facendo leva sulle risorse delle comunità. Un processo iniziato da alcuni anni e che la pandemia in corso ha accellerato. Un caso per tutti quello del minuscolo borgo di Solomeo, frazione di Corciano, sulle colline in provincia di Perugia, trasformato da Brunello Cucinelli nel suo brand village, facendolo rinascere e ripopolandolo.

Intervento del progetto sulle aree interne

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Borgo di Golferenzo, 187 abitanti, in provincia di Pavia

Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, ha sottolineato che “il cuore del progetto AttivAree è costruire le condizioni perché le persone abbiano l’opportunità di scegliere. Possono scegliere di rimanere, di ritornare o anche di arrivare per la prima volta in un territorio che solitamente è visto come un luogo da cui partire”.

Le aree interne oggetto dell’intervento sono state le Valli Trompia e Sabbia in provincia di Brescia e l’Oltrepò Pavese. Si sono promossi progetti di sviluppo territoriale sostenibile facendo leva sulle risorse delle comunità e valorizzando il patrimonio ambientale e culturale locale. Turismo, agricoltura, riqualificazione dei luoghi, ricerca scientifica, welfare sono i principali settori in cui si sono realizzati gli interventi.

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Aree interne: Valli Bresciane innovazione tecnologica

I territori hanno investito sulla trasformazione e sull’innovazione digitale per rilanciare le attività economiche e dare risposte a cittadini e imprese: ad esempio nelle Valli Bresciane è stata rafforzata l’infrastruttura della banda larga ed è stato attivato il “Fascicolo Digitale d’Impresa”, un archivio telematico centralizzato che contribuisce alla digitalizzazione e alla semplificazione dei processi amministrativi. È stata creata anche “Rebecco farmer”, prima rete di imprese agricole dei giovani del territorio che gestiscono il borgo rurale di Rebecco (Comune di Lavone) riqualificato a polo agricolo e turistico della Val Trompia.

Aree interne: in Oltrepò “La banca della Terra”

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Oltrepò Pavese, vigneti

L’Oltrepò Pavese ha invece sviluppato “La Banca della Terra”, una piattaforma digitale a disposizione dei residenti attuali e potenziali dell’Oltrepò. Ma anche degli amministratori locali e dei soggetti interessati a un uso produttivo dei terreni attualmente abbandonati o lasciati incolti. L’azione vuole essere un punto di incontro tra i proprietari di terreni agricoli e forestali, non interessati a coltivarli, e chi vuole avviare un’attività agricola o ampliare quella esistente. Per l’acquisizione dei nuovi terreni si è supportati da una mappa interattiva.

L’Oltrepò Pavese ha messo a punto anche la figura del “maggiordomo rurale”. Un moderno factotum che facilita la vita delle famiglie che vivono lontane dai grandi centri abitati, assiste gli anziani per piccoli servizi domestici, fino alle richieste delle famiglie di prendere i bambini da scuola. Sempre nell’ottica di aumentare la coesione sociale nei territori dell’Appennino lombardo, è stata inaugurata la “Casa dei Melograni” nel comune di Pietra De’ Giorgi (PV), in collaborazione con AGAL (Associazione Genitori Bambini Leucemici), per ospitare le famiglie dei bambini in cura presso l’ospedale di Pavia.

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Il turismo come leva di sviluppo del territorio

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Greenway tra Val Sabbia e Val Trompia

Il turismo è stato uno degli asset di sviluppo del progetto Valli Resilienti che ha portato alla nascita anche del “Circuito delle Valli Accoglienti e Solidali”. Una rete turistica di servizi di accoglienza destinato e gestito anche dalle categorie più fragili. All’inizio del progetto erano 10 le strutture aderenti, oggi il Circuito conta 37 aziende tra agriturismi e strutture ricettive.
Oltre che sul turismo etico, le Valli Bresciane hanno puntato sul turismo lento e sostenibile. Hanno infatti realizzato “La Greenway delle Valli Resilienti”, un’infrastruttura verde che collega le alte Valli Trompia e Sabbia con la città di Brescia per attrarre i turisti amanti della bicicletta alla scoperta dei territori delle Prealpi bresciane. Grazie agli effetti positivi del programma AttivAree, ad agosto 2020 sono stati registrati più di 29.000 passaggi di ciclisti, contro i circa 19.000 registrati nel mese di agosto 2017 prima dell’inizio dei lavori.

Aree interne e turismo: app al servizio dei cittadini

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Val Trompia (crediti Bresciatourism)

Le Valli Trompia e Sabbia hanno creato “Linfa – servizi in movimento”. “Linfa”, sviluppata dall’omonima cooperativa di comunità, è una piattaforma per acquisti online di beni e servizi. Non solo. Linfa è stata pensata anche con l’obiettivo di valorizzare le botteghe dei piccoli borghi che vivono situazioni di sofferenza trasformandoli in veri e propri negozi multifunzione. Linfa offre un importante servizio per i cittadini della comunità. Lo ha dimostrato anche il lockdown, che ha visto aumentare esponenzialmente gli utenti del servizio: a inizio progetto la app contava 66 utenti, oggi sono 823.

Appennino riserva di biodiversità

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Anche in Oltrepò Pavese il turismo è stato una leva di sviluppo territoriale. In particolare, l’Appennino lombardo è una riserva preziosissima di biodiversità. Per rispondere alla costante crescita del turismo all’aria aperta, sono stati realizzati 6 sentieri delle farfalle. Tra questi vi è quello del Giardino nel Parco del Castello di Verde (PV). I sentieri delle farfalle rappresentano un’incredibile opportunità di esperienza outdoor: il butterfly watching. In questa zona è possibile osservare in natura oltre 50 differenti specie.

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oltrepo-vino 2.0Per valorizzare e tutelare la biodiversità del territorio, è nato anche il progetto “Vino 2.0”. Venticinque aziende vitivinicole hanno aderito a un percorso di accompagnamento per preservare e incrementare gli elementi naturali all’interno dei vigneti. Lo fanno con una gestione meno intensiva e più sostenibile. Si sono ricreati habitat più idonei alla sopravvivenza di farfalle e uccelli, con risultati positivi su diverse specie protette, tra cui l’averla piccola, un passero in generalizzato calo ma in aumento nell’area di sperimentazione del progetto.
Alla fine del convegno è stato presentato il nuovo volume “AttivAree. Un disegno di rinascita delle aree interne” edito da Il Mulino, a cura di Giorgio Osti ed Elena Jachia.

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