L’Emilia Romagna è una regione che ha davvero tanto da offrire al turista, al visitatore e anche al viaggiatore. Ogni anno eventi e manifestazioni sono punto di attrazione per italiani e stranieri. Cucina, motori, natura, arte, monumenti Unesco, castelli, borghi, ospitalità hanno fatto di questa terra un riferimento internazionale.
In questo servizio vi presentiamo un autentico museo a cielo aperto con statue e sculture collocate in spazi pubblici e luoghi insospettabili. Un museo senza pareti che ha per soffitto il cielo. Opere visitabili anche in questo momento dove è difficile accedere a mostre e musei. Vi portiamo lungo la via Emilia a Piacenza, Parma e Reggio Emilia per ammirare una curiosa e interessante esposizione d’arte.
Piacenza: I cavalli del Mochi e Mimmo Paladino
Tra i simboli noti di Piacenza, due monumenti equestri in bronzo realizzati nel ‘600 dallo scultore Francesco Mochi da Montevarchi. Proprio i due monumenti hanno determinato il nome di Piazza dei Cavalli. Poggiate su basamenti in marmo bianco di Carrara, le statue di Alessandro e Ranuccio I Farnese sono capolavori assoluti dell’arte barocca. Le statue sono impreziosite da elementi come le targhe, i 16 armoniosi putti, le decorazioni, gli stemmi. Non mancano i bassorilievi raffiguranti le Allegorie della pace e del Buon Governo o le scene tratte dalla guerra combattuta da Alessandro nelle Fiandre.
Fino al 28 febbraio 2021, le due opere residenti dialogheranno con l’installazione monumentale realizzata da Mimmo Paladino. Quest’ultima è composta da 18 cavalli in vetroresina, ispirati a modelli funerari di origine etrusca. Contenute da e in una base quadrangolare di dodici metri per lato. Le sculture contemporanee dell’artista campano sembrano emergere da una dimensione effimera per illuminare con la loro apparizione temporanea due esempi della creatività umana.
Parma: Statue Parlanti e Sentiero d’Arte
A Parma le statue hanno cominciato a parlare nel 2019. Dal Gruppo del Sileno situato a Parco Ducale, fino alla statua di Verdi seduto che presidia la Casa della Musica in Piazzale San Francesco. Sono 16 le sculture alle quali il progetto TalkingTeens ha dato voce. Un progetto che ha coinvolto 350 studenti delle scuole superiori.
L’iniziativa permette alle opere di comunicare direttamente con turisti e passanti grazie a QR Code e a un’app scaricabile sullo smartphone. Stando nei pressi del monumento è come ricevere dal personaggio raffigurato una telefonata esplicativa rispetto alla sua realizzazione. Si hanno dettagli storici, aneddoti e vicende biografiche del personaggio o del monumento. Le indicazioni sono presenti anche in braille per non vedenti o ipovedenti; mentre le chiamate possono essere ascoltate in italiano, inglese o, a volte, in dialetto parmigiano.
Uscendo da Parma, il Sentiero d’Arte è pensato per valorizzare il territorio di Langhirano. Partendo dalla Badia Benedettina ci si incammina verso il rinascimentale Castello di Torrechiara di Pier Maria Rossi, e si raggiunge il paese di Langhirano. Il museo diffuso si integra in un paesaggio intatto e segnato dal corso ondeggiante dell’antico Canale di San Michele. Gli artisti contemporanei selezionati per il progetto hanno realizzato opere di forte valenza intellettuale e poetica. Nel rispetto della specifica situazione ambientale, hanno interpreta luci e atmosfere.
Reggio Emilia: Peppone e Don Camillo
Don Camillo e Peppone sarebbero monumenti anche se non fossero statue. Le loro versioni in bronzo, sono protagonisti dell’ennesimo e infinito incontro in Piazza Matteotti a Brescello. Il paese in cui Giovannino Guareschi ha ambientato tutte le vicende della strana coppia.
Dalla parte del municipio il sindaco, dalla parte della chiesa il parroco. Le due sculture realizzate da Andrea Zangani hanno fatto la loro comparsa nel 2001, a ricordo dei 50 anni dal primo film della saga.
Nei giardini di Reggio Emilia, invece, si trova il Monumento ai Concordi. Una delle più interessanti espressioni del rilievo funerario romano di tutta l’Italia settentrionale.
È un recinto rettangolare rinvenuto a Boretto nel 1929 e riposizionato nei Giardini l’anno successivo per volere dell’allora soprintendente.
L’opera, realizzata in marmo di botticino, è presumibilmente un reperto del I secolo dopo Cristo; e intendeva sottolineare il prestigio di alcuni illustri cittadini della comunità di Brescello.
Reggio Emilia: Araba Fenice e danze contemporanee
Sempre a Reggio Emilia, sono imperdibili l’Araba Fenice di Luciano Fabro e la Danza di Astri e di stelle di Eliseo Mattiacci. Le opere sono collocate nel cortile dell’Università e nella distesa verde della Fondazione Aterballetto. Entrambe sono inserite nel progetto “Invito a…”, che ha portato quattro artisti contemporanei di fama internazionale a dialogare con gli spazi della città. Dal Palazzo Ducale di Rivalta, dove era parte del complesso ornamentale della Villa, arriva invece la Statua del Crostolo. Opera che dal 1802 fa bella mostra di sé nella centralissima Piazza Prampolini.
Risale al 12 novembre del 1888 l’inaugurazione della statua in marmo di Carrara di Lazzaro Spallanzani. La statua si trova a Scandiano, nella piazza che prese il nome dell’illustre scienziato. Opera di Guglielmo Fornaciari, la scultura mostra lo studioso intento a osservare con la lente d’ingrandimento una rana, realizzata da Vasco Montecchia. Nato nel 1729, il naturalista è il più celebre cittadino del comune ed è considerato anche un precursore della virologia. Fatto che, oggi come oggi, rende quantomeno di buon auspicio una visita al monumento.
Info: www.visitemilia.com