
Ieri alla presenza del ministro del Turismo Massimo Garavaglia è stata presentata la ricerca condotta dal Certa, Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi, dal titolo “Comunicazione, Media e Turismo”. L’indagine, condotta da Cattolicaper il Turismo e Publitalia, dimostra che la comunicazione e i media trascinano oltre il 70 per cento dell’attrattiva delle mete turistiche. Uno strumento essenziale per riattivare i flussi di presenza sia dall’Italia che dall’estero. In particolare quelli proveniente dai paesi europei. L’Italia, infatti, è e rimane in cima alla “lista dei desideri” del 70% degli Europei quando pensano a una mèta per un viaggio.
Il ministro Garavaglia, nell’introdurre i lavori della conferenza stampa trasmessa via webinar, con il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, ha aperto pronunciando la frase «Comunico ergo sum. Letto al contrario si può interpretare con: se non comunico, non sono. E il turismo ha diritto ad ‘essere’ uno degli attori principali della ripresa di questo Paese. Ma deve saperlo comunicare». Paragonando il 2021 a un «“anno zero” per la ripresa» e il Covid alla «“safety car” di un Gran Premio», il ministro Garavaglia ha sintetizzato in tre punti le azioni del governo per dare spinta alla macchina turismo. Riassunti in: sostegno agli operatori; strumenti finanziari per gli investimenti; PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per il settore ha previsto 2,4 miliardi.
Comunicazione, Media e Turismo: la ricerca
L’indagine si è sviluppata nel 2020 anno segnato dalla pandemia e si è conclusa con uno studio quantitativo condotto tra marzo e aprile 2021. I paesi coinvolti sono stati Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Elaborato su un campione di 6.000 interviste rappresentative di oltre 300 milioni di Europei (su piattaforma Toluna). I risultati mostrano le opportunità di promozione dei territori legate sia alla produzione dei contenuti audiovisivi sia agli investimenti in pubblicità con campagne nazionali e sovrannazionali. Emerge inoltre che, nonostante il permanere di alcune carenze strutturali, l’Italia presenta un enorme potenziale di crescita cui la comunicazione può contribuire in modo determinante.

La ricerca, come ha detto Massimo Scaglioni, direttore Certa e responsabile scientifico, evidenzia gli strumenti che generano più valore. Tra questi gli audiovisivi: film, fiction, programmi televisivi e, naturalmente l’advertising. “Basterebbero alcuni esempi noti al grande pubblico di location di produzioni audiovisive che hanno creato o moltiplicato il volume di flussi turistici; dall’angolo sud-orientale della Sicilia all’angolo nord-orientale dell’Alto Adige, passando più in generale per la straordinaria “Grande Bellezza” della nostra Penisola. Una bellezza ricca di patrimonio artistico e culturale, ambienti green, borghi riscoperti e ritrovati. Tutta questa grande ricchezza è ancora ampiamente valorizzabile attraverso un approccio comunicativo a 360°, nel quale media tradizionali e media digitali siano in grado di operare sinergicamente”.
Info: centridiricerca.unicatt.it/certa-2021-comunicazione-media-e-turismo