Delta del Po: le radici storiche di Adria
Dopo aver presentato l’ambiente del Delta del Po nell’articolo Il Grande Fiume e la meraviglia del paesaggio del Delta del Po, ora vi racconto l’escursione fatta ai primi di settembre al Museo Archeologico Nazionale di Adria, nelle valli da pesca e nella laguna, la pedalata in bici lungo la “Via delle Valli”. Il viaggio alla scoperta del Delta del Po Veneto comincia da Adria, dove ha sede il Museo Archeologico Nazionale, luogo della storia e della memoria. La cittadina in provincia di Rovigo fu rifondata col nome Adria, da Dionisio I, re dei Sicelioti nel 385 a.C. come colonia della potente Siracusa. La sua posizione strategica ne fa un punto di riferimento per l’espansione commerciale in Adriatico.
Il porto fluviale etrusco fu uno snodo importante per i commerci provenienti dal Baltico. Permetteva scambi di materie prime come ambra baltica, argento e stagno. Scambi che avvenivano da Nord attraverso il Brennero e dal Mar Nero attraverso il Danubio e la Drava con le navi provenienti dalla Grecia. Adria mantenne questo ruolo di cerniera anche durante l’età romana tra Oriente e Occidente. Un canale artificiale (la Filistina) collegava già allora Adria con la serie di lagune presenti dalle foci del Po fino a Grado. Il progressivo interramento del Delta del Po dalla Rotta di Sermide (VIII secolo a.C.), modificò il corso del fiume e allontanò la città dal mare: dai 9 chilometri fino ai 30 di oggi.
Museo Archeologico Nazionale di Adria
Adria è una città un po’ sonnolenta di giorno, però di sera è alquanto vivace. Durante la nostra visita abbiamo ammirato le piazze e il bel Canal Bianco. Interessanti abbiamo trovato la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e la Basilica di Santa Maria Assunta detta della Tomba. Quest’ultima ha il campanile che riprende il disegno di quello di San Marco a Venezia; al suo interno si trova il fonte battesimale, di importanza storica, a immersione a pianta ottagonale, risalente tra il VII e VIII secolo.
Arriviamo al Museo Archeologico Nazionale, punto di partenza per capire il territorio del Delta del Po strappato al mare nel corso dei secoli a opera dell’uomo e della natura. Ad accoglierci la direttrice del Museo, Alberta Facchi, che ci ha raccontato che nel museo c’è “un mondo in continua trasformazione narrato dai reperti archeologici”. Straordinaria e notevole la bellezza della preziosa collezione di oggetti di bronzo e gioielli etruschi; ceramiche antiche a figure nere e rosse; ambra, arte orafa e vetraria, e la magnifica collezione di vetri di epoca romana.
“Vietato non toccare”
Alla bellezza dei reperti, il museo offre ai visitatori grandi e piccoli una straordinaria esperienza sensoriale con il progetto “Vietato non toccare”. Qui i tesori non si guardano solo esposti in vetrina. Si possono anche toccare. Nel giardino interno del museo la Direzione ha creato un laboratorio dove mette a disposizione degli ospiti reperti archeologici originali.
Avere tra le proprie mani un reperto archeologico di duemila anni fa è qualcosa di emozionante. Il visitatore deve toccarli e seguire col tatto forme, rilievi, materiali e immaginarne l’uso. Nel nostro percorso, per interpretare gli oggetti, abbiamo avuto una docente molto particolare, la direttrice Alberta Facchi.
Delta del Po: archeologo per un giorno a San Basilio
Come ci ha spiegato la dottoressa Facchi, le autostrade per lo spostamento di merci e uomini un tempo erano i fiumi. Il Po andava all’interno della pianura padana e l’Adige si dirigeva verso il passo del Brennero per i traffici oltralpe. San Basilio, a Ariano nel Polesine, in epoca romana era una stazione di posta, oggi chiameremmo hub, un crocevia di intensi traffici fluviali e marittimi. Vicino al Centro Turistico Culturale di San Basilio, che espone reperti archeologici rinvenuti negli scavi adiacenti al museo, è stata rinvenuta un’area archeologica che conserva i resti di magazzini, di una villa romana e di una chiesa paleocristiana con battistero e necropoli. Da non mancare la visita alla chiesetta romanica di San Basilio.
Il nostro itinerario ci ha portati nell’area degli scavi, iniziati nel 2018, condotti dagli studenti dell’Università di Padova e Venezia sotto la direzione della prof. Silvia Paltinieri. Per qualche ora sotto un sole cocente, gli studenti e la professoressa ci hanno mostrato il complicato e delicato mestiere di archeologo.
Delta del Po: in bici tra le valli da pesca
Dopo la cultura e la storia ci inoltriamo tra le bellezze naturali del Giardino Botanico Litoraneo del Veneto che separa il mare dalla laguna di Caleri. Sono 44 ettari caratterizzati da una notevole varietà di habitat dalla laguna alle dune fino alla spiaggia. Una testimonianza preziosa della vegetazione rigogliosa della costa dell’alto Adriatico. Un piacevole passeggiata a piedi da scegliere su tre percorsi. Tutti molto istruttivi per la successione delle vegetazioni grazie ai cartellini della segnaletica con i nomi. Ma sarà ancora più interessante se ad accompagnarvi è una guida ambientale forestale come Dario Fabbri.
Per completare la giornata prima di andare a cena allo scano Cavallari una meravigliosa e piacevole pedalata nelle valli da pesca di Rosolina: la “Via delle Valli” è uno dei percorsi ciclabili tra i più belli d’Europa. Da non mancare la gita in barca tra i canneti nella laguna alla Sacca di Scardovari dove si coltivano cozze, vongole e le speciali Ostriche Rosa “La Perla del Delta”.
La Sacca degli Scardovari è composta da un vasto specchio d’acqua compreso tra le foci del Po della Donzella, detto anche Po di Gnocca, e il Po delle Tolle. L’attività di acquacoltura effettuata in questa zona, tra le più importanti d’Italia, si fregia della presenza di due specie autoctone di grande pregio: la Cozza di Scardovari DOP e l’Ostrica Rosa “Perla del Delta”. Quest’ultima è allevata con un sistema innovativo brevettato che simula le maree atlantiche dei mari nordeuropei impiegando la tecnologia del vento e del sole.
Dove dormire e dove mangiare
Hotel Stella d’Italia, Viale Umberto Maddalena, 4, Adria RO– tel. 0426 902457
Ristorante Molteni, Via Ruzzina, 2/4 – Adria (RO) Tel. +39 0426 21295 www.albergomolteni.it/
Ristorante 7 Mari, Via Luigi Pirandello, 1, Porto Viro (RO), Tel.: 0426 324512 www.locandaristorante7mari.it/
Rifugio Il Ghebo, Scano Cavallari, Porto Viro (RO)
Ittiturismo “Al Fritulin”, Scardovari, Porto Tolle (RO)
Info
Parco Regionale Delta del Po Veneto
Museo Archeologico Nazionale di Adria, polomusealeveneto.beniculturali.it
Giardino Botanico Litoraneo del Veneto di Porto Caleri, Rosolina Mare (RO) www.parcodeltapo.org/centri-visita
Incoming sul territorio: Viaggi e Turismo Fulvia Tour