Il Lago di Garda è una delle principali destinazioni turistiche italiane. Tra le località lacustri è l’unica a rientrare nei primi posti dei luoghi più ricercati dai turisti. Molto è dovuto alla sua posizione geografica. Si trova a far parte di tre aree interne che toccano tre regioni: Garda Veneto, Garda Trento, Garda Lombardia. Una suddivisione che differenzia il prodotto turistico profondamente, dall’accessibilità dei luoghi alla tipologia di offerta ricettiva.
Una rilevazione fatta con Destination, il progetto sviluppato da Lybra per condividere in tempo reale statistiche, informazioni e tendenze nel mondo del turismo, ha analizzato la destinazione per l’imminente stagione estiva. Sulla base dei dati raccolti direttamente dalle strutture ricettive analizzano la domanda turistica.
Lago di Garda: destinazione in crescita
Nel 2019 il Lago di Garda era la terza destinazione più visitata d’Italia. Al primo posto Roma con 31 milioni, seguita dalla Riviera Romagnola con 30 mln, mentre il Garda ha raccolto 20,4 milioni di presenze turistiche. Le città col maggior numero di pernottamenti erano Peschiera del Garda (2,3 mln); Bardolino (2,1 mln); Riva del Garda (1,5 mln); Sirmione (1,2 mln); Limone sul Garda (1,2 mln); Malcesine (1,1 mln).
La maggior parte delle presenze (il 49%) si concentrava nel versante veneto, ma non è questa la destinazione interna più turistica. Considerando l’estensione chilometrica delle aree, la destinazione interna con una maggiore concentrazione turistica era il Garda Trento: nel 2019 ha avuto 16 mila turisti per km²; contro i 13 mila di Garda Veneto e 9 mila di Garda Lombardia.
Anche considerando la popolazione residente la classifica non cambia: nel 2019 Garda Trento ha avuto 69,7 turisti per singolo residente; Garda Veneto ne ha avuti 67,3 e Garda Lombardia 44,2. Prima della pandemia il Lago di Garda stava vivendo un momento molto positivo: dopo la crisi finanziaria del 2009, che causò anni di stagnazione del mercato, il turismo ricominciò a crescere in maniera molto sostenuta. Dopo aver recuperato i flussi pre-crisi nel 2014, le presenze hanno continuato a crescere, passando da 17,7 milioni a 20,9 milioni nel 2017. Così come per molte altre destinazioni turistiche italiane, il 2017 è stato l’anno di picco per il Lago di Garda; mentre il 2018 e 2019 hanno registrato leggere diminuzioni (rispettivamente del -1,7% e -0,7%). In questi anni, la destinazione interna che è cresciuta di più è il Garda Veneto, con un tasso medio annuo di crescita del +3,4%.
La destinazione riparte bene anche nel 2022
Con la pandemia le presenze turistiche sono state letteralmente dimezzate (-55,4%) e oggi le organizzazioni che gestiscono le destinazioni interne, nonché i singoli operatori del territorio, stanno cercando di capire cosa aspettarsi dalla stagione estiva. Il turismo è stato pesantemente colpito dalla pandemia e mai come in questo momento bisogna capire se la domanda turistica è attiva, come si sta muovendo ma, soprattutto, in che modo sono cambiati i desideri dei turisti in questi anni.
Analizzando i dati provenienti dai Booking Engine delle strutture ricettive, emerge che i turisti hanno iniziato a cercare pernottamenti per la primavera/estate già da inizio anno. Le ricerche dal 1° gennaio al 21 marzo stanno crescendo e provengono principalmente da turisti stranieri: ben l’83,5% del totale. Un dato molto importante, considerando quello che sta accadendo nell’est Europa: si temeva, infatti, che la crisi ucraina avrebbe scoraggiato il turismo estero e compromesso l’intera stagione estiva. In realtà, come è possibile vedere dal grafico, la domanda ha effettivamente subito un calo con lo scoppio della guerra, ma poi ha ricominciato a crescere dal 12 marzo in poi. In particolare, è da segnalare che i turisti stranieri cercano pernottamenti per il Lago di Garda soprattutto di domenica.
I dati della destinazione in tempo reale
Gli ultimi trenta giorni (19 febbraio-21 marzo) sono stati scossi dagli eventi bellici, ma la domanda turistica non si è fermata. Si temeva che i turisti avrebbero iniziato a posticipare le date di soggiorno, ma non è stato così: la booking window media prima dell’invasione Russa era di 102 giorni; mentre oggi è di 93 giorni. Ma quando vorrebbero pernottare i turisti? Quali sono i periodi più richiesti? La domanda in realtà è molto concentrata per il weekend di Pasqua. Il 15 aprile è il giorno più cercato dai turisti come prima notte in hotel. Le ricerche provengono principalmente dagli stranieri (63%), per la maggior parte tedeschi.
La permanenza media supera il weekend ed è di circa 3,8 notti, ma con differenze tra le varie nazionalità. I tedeschi, ad esempio, stanno cercando pernottamenti da 5 notti, mentre gli italiani da 2,8 notti. Le ricerche provengono soprattutto da coppie (51%) e famiglie (36%). A parte il periodo di Pasqua, c’è una buona richiesta anche per i primi fine settimana di aprile e si sta già delineando la domanda per i mesi estivi. Desta preoccupazione, tuttavia, il poco interesse per il lungo periodo, che va dal 18 aprile al 3 giugno. Secondo i dati sulla pressione della domanda, calcolata in base cento sulle singole strutture ricettive, le città più cercate dai turisti per la prossima primavera/estate sono Bardolino, Limone sul Garda, Peschiera del Garda, Garda, Lazise, Nago-Torbole e Malcesine.