È stata una gara a suon di voti dei telespettatori di Rai 3 a decretare Soave in provincia di Verona “Borgo dei Borghi” per l’anno 2022. Una finale entusiasmante che ha visto trionfare Soave su venti borghi italiani concorrenti per l’ambito titolo del programma Kilimangiaro di Rai3 condotto da Camilla Raznovich. Nel 2021 era stata la volta di Tropea, in Calabria, ad aggiudicarsi il titolo di perla dei borghi d’Italia. Nella diretta del 17 Aprile 2022, il borgo di Soave ha riscosso un largo consenso di pubblico divenendo la prima realtà veneta a venire premiata.
Si tratta di un luogo ricco di storia, arte, archeologia, tradizioni culinarie, produzione di ottimi vini apprezzati da molti consumatori; ma anche di sentieri per lunghe passeggiate a piedi o a cavallo. L’assessore al turismo, Federico Caner e il governatore del Veneto Luca Zaia, hanno espresso le loro congratulazioni per il risultato ottenuto. Inoltre hanno definito Soave espressione di un’offerta turistica che coniuga cultura del territorio, valorizzazione del paesaggio, enogastronomia responsabile a salvaguardia del benessere umano e dell’ecosistema.
Il Castello Medievale di Soave
Il paese di Soave si trova nella Pianura Padana, ai pedi dei Monti Lessini, a circa metà strada tra le città di Vicenza e Verona. È un borgo noto soprattutto per la produzione dell’omonimo vino bianco, esportato in molti paesi. Un vino adatto per le ricche pietanze nostrane a base di antipasti magri, minestre, uova, pesce, carni bianche alla griglia o semplicemente come aperitivo. Si raggiunge percorrendo l’autostrada A4, oppure la strada statale. Già dalla strada si può scorgere il Castello Medievale circondato da una cinta muraria “ghibellina” che si erge sul Colle Tenda. Tutt’intorno si vedono colline verdeggianti e fertili, immense distese di vigneti. Il nome della cittadina sembra derivi dall’insediamento di popolazioni d’origine sveva nel VI secolo a cui seguirono altre dominazioni nel corso dei secoli.
Ai piedi del Tenda, dopo l’anno 1000 e dopo la costruzione del castello, si formò il borgo medievale che crebbe d’importanza sotto la dinastia degli Scaligeri, signori di Verona. Cansignorio della Scala, nel 1369, cercò di fortificare ulteriormente il castello e nel 1375 costruì la cinta muraria urbana. La cinta è costituita da grossi ciottoli fluviali, rinforzata da torri e protetta da un fossato sui versanti nord ed est aumentandone la difesa.
La storia del borgo e la Serenissima
Anche la Serenissima Repubblica di Venezia s’interessò del Borgo ampliando e rafforzando mura e fortificazioni. A ricordo delle gesta eroiche del capitano Rangone che combatté contro le truppe di Massimiliano d’Asburgo nel 1511; inoltre Venezia donò alla comunità soavese l’Antenna e lo Stendardo di San Marco da innalzarsi durante le feste civili sul Palazzo Municipale. Il castello col borgo annesso, attraversarono un lungo periodo di pace fino all’ingresso di Napoleone (1796-97) cui seguì l’acquisizione da parte del nuovo proprietario nel 1890, senatore del Regno d’Italia Giulio Camuzzoni, il quale restaurò le parti che versavano in stato d’abbandono.
Si entra in città attraverso Porta Verona, situata a sud della cinta murata quadrilatera, e si percorre la via principale, Via Roma, che conduce al castello. In questo percorso incontriamo la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, il quattrocentesco Palazzo Cavalli e Palazzo della Pretura, che s’affacciano in Piazza dell’Antenna. Percorrendo la ripida via verso il castello, vi è la Chiesa di S. Maria di Montesanto, con all’interno affreschi risalenti al XV secolo.
Cosa visitare nel Castello e fuori
Si raggiunge il complesso del Castello composto da tre cortili su diversi livelli. La costruzione ha tutte le caratteristiche di difesa contro gli estranei ed eventuali invasori. Vi si notano il ponte levatoio, i resti della chiesetta ad uso della popolazione del luogo, la casa medievale con gli alloggiamenti, l’antichissimo pozzo e il mastio, ovvero la torre più alta del castello. Nell’archivolto della porta d’accesso, si possono leggere i nomi di illustri condottieri, soldati a cui era affidata la difesa. Interessante la sala del Corpo di Guardia del Castello dove sono conservati armi, suppellettili e armature dei soldati scaligeri.
Esplorando l’abitazione privata del signore, possiamo ammirare le stanze private e una stanzetta adiacente alla sala da pranzo, dove sono raffigurati Mastino I e Cangrande della Scala, Dante Alighieri che qui vi soggiornò per sette anni, Taddea da Carrara, moglie di Mastino II, Cansignorio della Scala che si occupò del restauro e dell’ampliamento del castello. Tra i monumenti da visitare nel borgo, troviamo il Palazzo Scaligero presso Porta Aquila, costruito da Cansignorio della Scala, residenza dei Pretori e dei Governatori di Soave, il Palazzo dei Conti di Sambonifacio (del XIII secolo) il Palazzo Moscardo (del XVII secolo) e Palazzo Pullici (del XV secolo).
La strada del vino Soave
La zona collinare di Soave è rinomata per la produzione dei vini Soave D.O.C. e Recioto di Soave D.O.C.G. La coltura della vite nella zona di Soave risale ad epoche antiche e molti sono i documenti che testimoniano la viticoltura che si sviluppò soprattutto nel secolo scorso. La zona di produzione, infatti, è situata nella parte orientale delle colline veronesi e comprende le aree territoriali dalla Valpolicella fino a San Giovanni Ilarione. L’uva utilizzata è la Garganega, ottima per essere trasformata in vino ma anche consumata come alimento diretto.
Sandro Bevilacqua nel Piccolo Atlante Provinciale del 1950 scriveva: «In questo luogo il prodigio maggiore è l’uva, dolcissima e scintillante che offre il vino invidiatoci da tutto il mondo……. il vino, questo bianco nettare che profuma e riluce nel calice come una spada rivestita di gemme….è un compagno fraterno di questa gente ricca di tradizioni».
Info: www.comunesoave.it