Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

In Sicilia? Le montagne ci sono!

Sicilia Gangi panorama sulla città

In questo secondo reportage sulla Sicilia lasciamo la Val di Noto per spostarci nella provincia di Palermo. La prima delle due località che raccontiamo è Gangi, uno dei Borghi più Belli d’Italia, l’altra, nelle Madonie, è Petralia Sottana, Bandiera Arancione TCI.

Palermo Gangi panorama sulla valle
Gangi panorama sui tetti e sulla valle (ph. ©2023 emilio dati –mondointasca)

Abbiamo fatto un balzo dal sud al nord della Trinacria: un cambio completo di registro.  Al contrario di quanto già visto nel ragusano tra i profumi di zagare, la provincia di Palermo ci mostrerà un diverso scenario architettonico e un paesaggio naturale di tutto rispetto. Le due cittadine che visiteremo, infatti, contrariamente a monumentali chiese e palazzi strabordanti di architettura barocca, presentano realtà architettoniche meno appariscenti ma non certo prive di valore e interesse.

Pur essendo piccoli borghi abitati da poche anime, un punto a loro favore è dato dall’essere inseriti in un rigoglioso ambiente naturale: un attrattore che invita sul territorio un turismo di qualità, maggiormente interessato alla vacanza all’aria aperta. Ci siamo spostati quindi nella provincia di Palermo per visitare questi luoghi fuori dal tempo incastonati tra i contrafforti della Madonie, una delle tre catene montuose dell’isola.

Gangi, uno dei Borghi più Belli d’Italia
Benvenuti a Gangi (ph. ©2023 emilio dati – mondointasca)
Gangi (ph. ©2023 emilio dati – mondointasca)

Il percorso stradale di avvicinamento alla cittadina mostra in modo sempre più evidente come il monte Marone sul quale è posta Gangi, sia interamente ricoperto da abitazioni. È uno spettacolo impressionante che ci ricorda il detto di una città campana: le case hanno mangiato la montagna. L’intera altura alta poco più di mille metri, è infatti completamente rivestita fino alla cima da un compatto tessuto di costruzioni private appiccicate una sull’altra, quasi a voler formare una protettiva corazza di pietra.

Il Borgo ci accoglie con la targa di Benvenuti posta all’inizio di Corso Umberto I, una stretta strada pedonale che attraversa l’intero centro storico. Avvolti dal silenzio, iniziamo a percorrere questa parte del paese con la percezione di respirare un’aria salubre che in parte mitiga la calura della valle. Il percorso si rivela una continua sorpresa poiché siamo fiancheggiati da caseggiati dalle pareti ornate da opere pittoriche. Sono donazioni di artisti italiani che hanno partecipato all’annuale estemporanea di pittura all’aria aperta, ispirati dal paesaggio circostante.

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Turisti residenti nel Borgo dei Borghi
Chiesa della Badia (1738) - affreschi di Giuseppe Crestaduro (1796) (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)
Chiesa della Badia (1738) – affreschi di Giuseppe Crestaduro (1796) (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)

C’è un discreto movimento di persone e dai vari idiomi, intuiamo di essere in presenza di turisti stranieri. Ma ci spiegano che sono regolari abitanti di Gangi i quali, grazie al progetto comunale di case ad un euro, si sono trasferiti nella cittadina sicula proclamata Borgo dei Borghi nel 2014. Tali riconoscimenti sono dovuti all’ingente patrimonio artistico del comune costituito da diciotto chiese, numerosi palazzi nobiliari e opere pittoriche di gran pregio, il tutto condito da una singolare gastronomia che certo non guasta.

La chiesa della Badia del 1738 i cui affreschi, opera di Giuseppe Crestaduro, coprono le fiancate e l’intera volta della navata, è stata oggetto della nostra prima visita non appena messo piede sulla piazza antistante il lungo Corso Umberto. Percorriamo la stretta strada fiancheggiata da palazzi con facciate in pietra sui quali aprono numerose attività commerciali tra panifici, negozi di alimentari, una banca e qualche bar: insomma le classiche attività umane di ogni comunità urbana.

Palazzo Bongiorno e i riferimenti massonici
Gangi Palazzo Bongiorno - sede di raprpesentanza del comune - affreschi del 1758 di Gaspare Fumagalli e Pietro Martorana
settecentesco Palazzo Bongiorno – sede di rappesentanza del comune – affreschi del 1758 di Gaspare Fumagalli e Pietro Martorana (ph. ©2023 emilio dati – mondointasca)

Ci fermiamo di fronte ad una piazzetta sulla quale affaccia l’ingresso di un bar e, dalla parte opposta, quello di un edificio del XVIII secolo. È il palazzo baronale Bongiorno, oggi di proprietà del Comune che lo ha destinato a propria sede di rappresentanza. Dall’esterno dell’anonimo e squadrato caseggiato in pietra, non si coglie il fascino dell’edificio, custodito invece al suo interno.

Le volte delle sue sette sale presentano affreschi, realizzati dal pittore romano Gaspare Fumagalli, nei quali sono evidenti i riferimenti massonici che ricordano come, in quegli stessi ambienti, si reclutassero giovani nobili per diffondere gli ideali degli affiliati.

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Gangi e la piazza del Popolo
Giuseppe Salerno soprannominato lo Zoppo di Gangi (1570–1633) - (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)
Giuseppe Salerno soprannominato lo Zoppo di Gangi (1570–1633) – (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)

Il fulcro di Gangi è la piazza del Popolo, preannunciata da un alto campanile alla base del quale sembra esserci un uomo, appoggiato ad una ringhiera perennemente nella stessa posizione. Avvicinandoci ci si rende conto che quella figura è la statua a grandezza naturale di Giuseppe Salerno, il pittore siciliano detto lo Zoppo di Gangi. Nel 1629 realizzò il suo capolavoro: il Giudizio Universale, una grande tela esposta dietro l’altare maggiore della Chiesa Madre di San Nicolò.

Al suo interno la chiesa accoglie numerose statue lignee di Santi mentre la cripta espone le mummie di alcuni sacerdoti. All’uscita, superato il sagrato, diamo uno sguardo alla cosiddetta Torre dei Ventimiglia che, costruita agli inizi del 1300 come torre di avvistamento, nel 1530 divenne torre campanaria al servizio dell’edificio religioso.

Il Belvedere del Duomo e le chiese
Santuario dello Spirito Santo (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)
Santuario dello Spirito Santo (ph. © 2023 emilio dati – mondointasca)

Dal Belvedere del Duomo, l’ampia terrazza contigua alla chiesa di San Nicolò, si gode un ampio panorama sulla vallata e sui monti circostanti ai quali fanno da cornice le rosse tegole dei caseggiati. Tra quest’ultime emerge la guglia conica rivestita con piastrelle policrome della sottostante chiesa del SS. Salvatore, un rivestimento quasi identico a quella della chiesa di San Cataldo posta nella parte più alta del paese.

Prima di lasciarci alle spalle questa inaspettata realtà, passiamo dal Santuario dello Spirito Santo posta al di fuori del centro storico. Secondo la leggenda il Santuario fu eretto laddove fu trovato un masso con l’immagine dell’Onnipotente – ora al di sopra dell’altare – rappresentato col sopracciglio dal quale fluiva sangue. 
“Ma in Sicilia non ci sono solo le montagne!” 

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PHOTO GALLERY

Nota: Le attività di comunicazione sono state organizzate da @viralpassport per conto dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo di @RegioneSiciliana.

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