Il Museo Correr a Venezia è noto per l’imponenza dell’edificio e per l’importanza delle collezioni d’arte. Da oggi 15 Luglio 2022 aprono al pubblico le 20 Sale Reali dopo un lungo lavoro di restauro. Per la prima volta il pubblico potrà attraversare e ammirare le sale degli appartamenti privati residenza di Napoleone, degli Asburgo e dei Savoia. Il Museo si trova nella famosa Piazza San Marco e occupa gran parte delle Procuratie Vecchie e Nuove. Deve il suo nome a Teodoro Correr (1750-1830) nobile veneziano, appassionato collezionista di oggetti d’arte.
Egli donò alla città lagunare, nel 1830, le sue ricche collezioni costituite da dipinti, statue, maioliche, vetri, libri, incisioni, manoscritti, gemme, smalti, armi; ma anche monete, medaglie, pezzi di archeologia che illustrano la millenaria storia di Venezia. Un uomo amante dell’arte e collezionista onnivoro. Spinto dalla passione fin dalla giovinezza iniziò a comperare di tutto. Negli anni riusci ad accumulare un’ingente quantità di materiale che si trova esposto al Museo Correr dal 1836. Le venti sale, furono occupate dai vari regnanti succeduti dalla caduta di Venezia, 1787, fino alla dinastia sabauda.
Museo Correr, il restauro delle Sale Reali durato 15 anni
Il delicato restauro ha richiesto ben 15 anni di ricerche scientifiche e di lavori. Lavoroi che hanno coinvolto studiosi, tecnici, artigiani competenti, esperti restauratori. L’unico obiettivo era di riportare allo splendore originale le preziose stanze decorate con tappezzerie e arredi d’epoca.
La realizzazione dell’imponente opera di restaurazione è stata possibile grazie alla collaborazione di diversi enti quali: Fondazione Musei Civici di Venezia; Soprintendenza Archeologia; Belle Arti e Paesaggio di Venezia. Inoltre per il mecenatismo privato del Comitato francese per la salvaguardia di Venezia che ha contribuito attraverso un sostegno economico. Del resto non c’è da meravigliarsi se la Francia, per alcuni versi, sostiene le bellezze artistiche di Venezia.
La complicata storia della moderna reggia Correr
Il Museo Correr è stato oggetto di demolizione e di successivi rifacimenti per volere di Napoleone Bonaparte che delegò il figliastro Eugenio de Beauharnais ad abbattere la Chiesa di San Geminiano per costruire, al suo posto, la cosiddetta Ala Napoleonica. Ai futuri governatori di Venezia premeva possedere dei saloni da ballo che potessero affacciarsi sulla piazza più bella del mondo. Non importò distruggere una delle chiese più belle e antiche della Serenissima, immortalata in preziose incisioni e nelle vedute di Francesco Tironi e Canaletto, per soddisfare i desiderata del viceré.
Jacopo Sansovino, celebre architetto, nel 1500 ne aveva assunto la progettazione cercando di edificare una chiesa dall’architettura in sintonia col resto delle costruzioni esistenti e ci riuscì brillantemente. Al suo interno vi erano custoditi preziosi capolavori degli artisti veneziani. Nel 1807 iniziò la demolizione della chiesa ma i lavori si susseguirono ben oltre le aspettative. Furono poi gli Asburgo, verso la metà del 1800, a proseguire l’opera nel corso della dominazione austriaca del Lombardo-Veneto. La progettazione fu affidata agli architetti Antolini, Soli e Lorenzo Santi che studiarono architetture monumentali quali la doppia facciata, il portico, il grande scalone, la sala da ballo. Inoltre unirono il Palazzo Reale lungo le Procuratie Nuove fino alla Libreria Marciana.
Residenza di Napoleone e di teste coronate
Lo sfarzo delle Sale Reali fu condizionato dai desideri dei committenti che vi abitarono per lunghi periodi. Ricordiamo Napoleone Bonaparte e il viceré Eugenio de Beauharnais, Massimiliano d’Asburgo, Re Vittorio Emanuele II, la regina Margherita di Savoia e l’imperatrice Elisabetta di Baviera detta Sissi.
Per arredare la nuova residenza reale-Ala Napoleonica- non furono risparmiati i luoghi di culto veneziani. Essi vennero privati di stoffe, tappeti turchi, tavoli antichi, armadi, scrivanie, quadri, sculture, tendaggi. Insomma, Venezia era uno scrigno di tesori ineguagliabili a cui attingere per rendere sontuoso il futuro Salone da Ballo. La magnificenza delle opere defraudate hanno reso il salone un ambiente sontuoso ricco, in stile Impero com’era in uso all’epoca. La decorazione fu affidata a Giuseppe Borsato che completò l’opera tra il 1837 e il 1838.
Info: https://correr.visitmuve.it/it
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