Barnes Foundation e i suoi cento anni
Philadelphia è una città colta e affascinante, ama e coltiva arte e cultura. Dipinti dei grandi del passato, non solo americani, raccolti in musei e collezioni private, sono patrimonio inalienabile della città e mostrati con orgoglio ai visitatori. Si conclude così il nostro viaggio di quattro giorni a Philadelphia.
Terzo giorno: dedicato all’arte. Vi consigliamo di andare alla Barnes Foundation dove in questo periodo sono in corso conferenze ed eventi esclusivi che mettono in luce Henri Matisse. Incontri in concomitanza con la mostra Matisse del Philadelphia Museum of Art negli anni ’30, aperta nei giorni scorsi. Ricade giusto quest’anno il centesimo anniversario della Barnes Foundation e, per l’occasione, sono in programma mostre speciali e programmi innovativi come Modigliani Upclose, inaugurata il 16 ottobre.
Organizzato da un team di curatori e conservatori quali: Nancy Ireson e Barbara Buckley dei Barnes; la curatrice consulente Simonetta Fraquelli; la conservatrice Annette King of Tate di Londra, Modigliani Up Close esplora i metodi di lavoro e i materiali che Amedeo Modigliani ha usato per creare le sue opere. Una mostra che getta nuova luce sulla sua pittura e riunisce importanti pezzi provenienti dalle collezioni museali. Albert Barnes, per la mostra su Matisse presenta 59 opere dell’artista, molte delle quali sono dipinti spartiacque nella storia dell’arte moderna. Questi includono The Joy of Life (Le bonheur de vivre), una falsa bomba dipinta nel 1906; The Dance, il murale monumentale che il dottor Barnes commissionò all’artista durante la sua visita alla Barnes Foundation nel 1930.
Henri Matisse e Giuseppe Penone al Philadelphia Museum
Philadelphia Museum of Art con la mostra Matisse negli anni ’30, esplora la creazione di The Dance come punto di svolta nella carriera dell’artista per la sua innovazione creativa. Ripercorriamo i fatti: nel 1930 Henri Matisse aveva raggiunto una notevole fama internazionale, ma si trovò in una profonda crisi creativa. La svolta arriva nell’autunno di quell’anno con l’incarico di decorare la galleria principale della Barnes Foundation, allora situata in un sobborgo di Filadelfia. Il murale monumentale risultante, The Dance (1930–33), capovolse la pratica artistica di Matisse. Matisse negli anni ’30 esplora infatti i cambiamenti nel lavoro dell’artista in più formati, inclusi cavalletto e pittura decorativa, scultura, incisione, disegno e il libro illustrato.
Un’altra mostra da non perdere è River of Forms, dell’italiano Giuseppe Penone. L’esposizione esplora la relazione tra l’esperienza umana e mondo naturale. River of Forms nelle 200 opere su carta esamina il ruolo centrale che il disegno gioca nella pratica e come ha influenzato molte grandi opere scultoree dagli anni ’60 ad oggi. Penone incorpora nei suoi lavori materiali naturali come legno, pietra, argilla, caffè, grafite, carbone, foglie e altri media intensamente tattili. Ogni opera mostra i segni delle proprie impronte digitali, del respiro e persino dei denti.
Dopo un giorno di arte che ci rende orgogliosi di essere italiani, tra Modigliani e Penone, non può mancare una cena italiana. Vi consigliamo di andare al Positano Coast per un tour culinario ispirato alla Costiera Amalfitana: carni fresche di stagione e locali, frutti di mare e i migliori ingredienti importati dal Mediterraneo. Dopo cena, una bella passeggiata nella città vecchia oppure alla Stratus Lounge, in cima all’Hotel Monaco: una lounge sul tetto con pareti verdi e lussureggianti divani in pelle.
South Philly immortalata in tanti film di successo
Quarto giorno. Dopo una buona colazione, vi consigliamo di andare a vedere South Philly. Si tratta di un quartiere molto particolare ricco di parchi, musei, mercati e sale da concerto, attrazioni multiculturali, arte pubblica e altre esperienze. South Philadelphia è familiare sin dalla prima volta che ci si entra: l’avete già vista in film di successo come Philadelphia, The Sixth Sense e Rocky. Si trovano qui infatti le principali arene sportive di Filadelfia, tra cui il Lincoln Financial Field, sede del Super Bowl LII campione Eagles.
Camminando lungo l’eclettica South Street, che si estende da fiume a fiume, troverete una fila di ristoranti e negozi in continua evoluzione e alcuni luoghi must come il Theatre of Living Arts, che ha aperto più di un secolo fa; Eye’s Gallery, negozio specializzato in arte popolare e moda dal 1968; Jim’s Steaks e Lorenzo & Sons Pizza, due ristoranti che hanno sempre la fila fuori. E poi tantissimi negozi che vendono dischi in vinile, reperti vintage e arte locale, come gli articoli disponibili al South Street Art Mart.
I Magici Giardini di Philadelphia
Da vedere sono i giardini magici di Filadelfia. È un’opera fantastica dell’artista del mosaico Isaiah Zagar che occupa tre lotti della città con gallerie interne e un labirinto all’aperto a più livelli. I Magic Gardens (PMG) di Filadelfia sono un ambiente immersivo di arte multimediale mista completamente ricoperto di mosaici. Isaiah Zagar, ha usato piastrelle fatte a mano, bottiglie, ruote di bicicletta, specchi e arte popolare per raccontare la sua vita e le sue influenze. In qualità di museo senza scopo di lucro, PMG celebra l’arte nelle sue molteplici forme attraverso la sensibilizzazione della comunità, programmi pubblici, attività pratiche, mostre e tour.
Altre opere d’arte all’aperto da visitare nel quartiere sono il murale di Larry Fine, famoso per i Three Stooges, al 300 di South St. (dove è nato); il primo murale interattivo della città, The Atlas of Tomorrow: un dispositivo per la riflessione filosofica murale (1300 isolato di South St.); Legendary (1400 isolato di South St.), un omaggio ai vincitori del Grammy Award The Roots. Il murale Mapping Courage all’angolo tra la 6th Street e la South Street rende omaggio al sociologo, attivista e editore dello studio rivoluzionario The Philadelphia Negro, WEB Du Bois e Engine Co. 11, la prima compagnia antincendio tutta nera di Filadelfia. Se volete capire meglio l’arte all’aperto gratuita potete scaricarvi la mappa interattiva on line Mural Arts Philadelphia e le guide dell’Office of Arts, Culture and the Creative Economy Public Arts della città.
Arte gratuita e curiosità
Da vedere nel quartiere è anche il Fleisher Art Memorial, una delle più antiche scuole d’arte comunitarie senza scopo di lucro negli Stati Uniti. Offre corsi d’arte gratuiti e a basso costo per tutte le età nello spirito di Samuel S. Fleisher (1871–1944), che ha fornito lezioni d’arte gratuite ai residenti del quartiere presso il suo Graphic Sketch Club. Per accogliere la sua scuola in crescita, acquistò edifici adiacenti, tra cui la Chiesa romanica episcopale degli Evangelisti, costruita nel 1884-86, il cui interno è all’italiana dei secoli XIII e XIV.
Questo quartiere sembra non finire mai di stupire. Se camminate a sud di South Street, lungo la S. 4th Street, vi troverete nella “Fabric Row”: un tempo era il fulcro dell’industria mercantile ebraica. Qui c’è la famosa 4th Street Delicatessen (ricordate la scena dei panini con Denzel Washington nel film Philadelphia?), oltre a negozi di antiquariato, negozi di abbigliamento, la Paradigm Gallery per vedere mostre a rotazione di artisti locali e persino un Cafè dei gatti.
Pranzo nell’antica taverna McGillin’s
Stanchi? Fermatevi per pranzo nella più antica taverna di Filadelfia, una delle più antiche degli Stati Uniti: McGillin’s, a conduzione familiare dal 1860. E poiché non si può partire da Philadelphia senza aver assaggiato una buona birra, vi consigliamo di andare a rilassarvi nel tardo pomeriggio alla Yards Brewing Company. Si trova nel distretto di Northern Liberties di Filadelfia e produce birra dal 1994: qui ne trovate venti diversi tipi alla spina, una selezione di vini e bibite della Pennsylvania. Se siete fortunati potete incontrare il proprietario/fondatore, Tom Kehoe, che vi farà fare un tour per spiegarvi come produce la sua birra. Si trova al 500 Spring Garden Street.
Cena italiana al Gran Caffè L’Aquila
E siamo arrivati all’ultima serata a Philadelphia. Vi suggeriamo quindi una cena in grande stile italiano al Gran Caffè L’Aquila. Stefano, dopo il terremoto in Abruzzo, ha deciso di traslare dall’Aquila a Philadelphia il suo locale, con l’aiuto dell’amico Riccardo che, in viaggio in Italia, capitò per caso nel suo Gran Caffè e ne fu talmente colpito da decidere di portarlo qui. Risultato eccellente: il Gran Caffe L’Aquila, progettato e costruito in Italia e spedito a Filadelfia, ha vinto il campionato del mondo per il gelato.
Il menu del ristorante, premiato recentemente dal Gambero Rosso, mette in risalto i piatti di più regioni italiane ma in particolare dell’Abruzzo (il 66 per cento degli italiani a Philadelphia sono abruzzesi). Provate gli arrosticini, vi sembrerà di essere a L’Aquila. Al secondo piano, oltre al ristorante trovate un wine bar, una scuola culturale e di lingue e laboratori di caffè e gelato per chi è interessato a sapere come sono fatti. Bene! ora siete pronti a ritornare in Italia.
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