Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Artemisia Gentileschi in mostra a Napoli

Gallerie d'Italia allestimento mostra Artemisia Gentileschi (ph. Roberto Della Noce)

Le Gallerie d’Italia-Museo di Napoli dal 3 dicembre al 29 marzo ospita la rassegna d’arte della pittrice Artemisia Gentileschi, “femminista ante litteram”. Esposte 21 opere concesse da collezioni private italiane e internazionali.

Allestimento mostra Artemisia Gentileschi
Allestimento mostra Artemisia Gentileschi (ph. Roberto Della Noce©2022)

Artemisia Gentileschi ha il suo onorevole tributo nella città dove ha soggiornato per un lungo periodo, fecondo di soddisfazioni e di lavori sublimi. Le Gallerie d’Italia-Museo d’Intesa San Paolo ospitano la rassegna d’arte della pittrice Artemisia Gentileschi dal 3 dicembre 2022 al 19 Marzo 2023. La mostra è costituita da 21 opere provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che internazionali. Realizzata col patrocinio del comune di Napoli ha visto la collaborazione di: National Gallery di Londra; Museo e Real Bosco di Capodimonte; Archivio di Stato della città partenopea; Università degli studi L’Orientale.

Gallerie d'Italia mostra di-Artemisia Gentileschi (ph. Roberto Della Noce)
Gallerie d’Italia mostra Artemisia Gentileschi (ph. Roberto Della Noce)

Le opere si concentrano soprattutto sulla vita della nota artista quando elesse Napoli sua dimora ideale per lungo tempo. La città, nel secolo XVII, godeva di una certa prosperità ed era tra le più popolate d’Europa e qui Artemisia avrebbe sicuramente ottenuto prestigiose commissioni. Certo non dev’essere stato facile, come donna, farsi largo in un mondo dominato da artisti uomini, affermati e talentuosi. Tuttavia l’artista seppe fruttare al meglio il suo talento essendo “figlia d’arte”.

Artemisia Gentileschi prima pittrice donna nella storia dell’arte

Artemisia Gentileschi - Sansone e Dalila
Artemisia Gentileschi, Sansone e Dalila

Nata a Roma l’8 luglio 1593 e morta a Napoli tra il 1652-1656, venne istruita all’arte pittorica dal padre, Orazio Gentileschi, pittore che ne intuì le doti spiccate. Dai primi basilari rudimenti, Artemisia passò alla copia dei dipinti del padre manifestando tutta la sua creatività e capacità artistiche. Durante il suo periodo romano subì il fascino della pittura del celebre e dannato Caravaggio, elaborando soggetti di grande forza espressiva e dotati di straordinario pathos. Le donne preferite da Artemisia sono le eroine bibliche, le donne che affrontano le vicende della vita con immenso coraggio. Ne è esempio il dipinto “Susanna e i vecchioni” del 1610, soggetto ripreso altre volte dall’artista in cui traspare la pudicizia di Susanna di fronte agli sguardi maliziosi dei due vetusti uomini.

LEGGI ANCHE  Palù del Fersina, omaggio allo scrittore Musil
Artemisia Gentileschi Susanna e i Vecchi
Artemisia Gentileschi, Susanna e i Vecchi

La Gentileschi, in effetti, può essere considerata una delle prime “femministe” di questi secoli. Non si scoraggiò di fronte alle accuse maschili, alle torture e al processo subito per aver denunciato il pittore Agostino Tassi, suo maestro di prospettiva, ma anche suo carnefice. Lezioni di pittura miste ad avance e molestie sino a giungere alla violazione della sua verginità. Seguirà un matrimonio riparatore, non certo con l’aguzzino, bensì con un pittore originario di Firenze. La città dove Artemisia si trasferirà e in cui realizzerà alcune delle sue opere più importanti. A Firenze non mancano incontri con esponenti della famiglia Medici, i Buonarroti e persino Galileo Galilei. Del periodo fiorentino si ricordano la versione di “Giuditta e la sua governante”(Palazzo Pitti), “Allegoria dell’inclinazione” (Casa Buonarroti) e la bellissima tela “Giuditta che decapita Oloferne” (Uffizi).

Pittrice alla corte di Carlo I d’Inghilterra

Artemisia Gentileschi H. De Somer, Lot e le figlie
H. De Somer, Lot e le sue figlie

Dopo alcuni viaggi a Genova e a Venezia, l’artista lavorò alla corte di Carlo I, re d’Inghilterra, amante dell’arte, collezionista e prezioso committente. Qui dipinse, assieme al padre Orazio, il soffitto della Queen’s House a Greenwich che ha per tema “l’Allegoria della Pace e delle Arti sotto la Corona Inglese” e il celebre “Autoritratto come allegoria della pittura” (Kensington Palace, Londra) in cui l’artista immagina se stessa al lavoro.

Conclusa la parentesi londinese, fece ritorno a Napoli dove visse fino alla morte. Nella città dipinse la grande tela “L’ Annunciazione” per la Chiesa San Giorgio dei Genovesi e la tela “Clio” nel 1632. Lavorò per conto dei Rufo di Sicilia e completò l’opera “David e Betsabea”,”Lot e le sue figlie” e il dipinto “Lucrezia” l’eroina forte, abile, indomita ed indipendente.

LEGGI ANCHE  Il colore di Cuno Amiet. Mostra a Mendrisio

Il percorso espositivo con opere di altri artisti

San Gennaro e i compagni gettati anfiteatro
Artemisia Gentileschi, San Gennaro e i compagni gettati anfiteatro ammansiscono le belve

L’esposizione napoletana è articolata secondo una narrazione cronologica tematica ed iconografica inerente tutto il vissuto di Artemisia nella città partenopea. Il percorso espositivo ospita opere di Artemisia e lavori realizzati da altri artisti a lei collegati, attivi a Napoli durante gli anni vissuti dall’artista. Vi sono opere di Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro e Annella Di Rosa, la maggiore pittrice napoletana della prima metà del Seicento.
Tra le ventuno opere esposte, troviamo capolavori come la giovanile “Santa Caterina d’Alessandria”, “la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne,”l’Annunciazione” di Capodimonte, il “San Gennaro nell’anfiteatro di Pozzuoli” e i “Santi Procolo e Nicea”, quest’ultimo oggetto di restauro per l’occasione.

La mostra monotematica nasce come prosecuzione dell’esposizione dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020 e si avvale della consulenza speciale di Gabriele Finaldi con la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio. Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira, e vede la partecipazione di curatori e studiosi di rilievo internazionale. Il museo di Napoli, insieme a quelli di Milano, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca.

Informazioni utili

Gallerie d’Italia – Napoli | Via Toledo, 177 Napoli

Orari: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura.

Tariffe: intero 7€, ridotto 4€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo.

LEGGI ANCHE  Omaggio a Italico Brass, il Pittore della luce

 Aperture straordinarie: lunedì 19 dicembre 10-19; sabato 24 dicembre 10-17 (chiusura anticipata); domenica 25 dicembre chiuso; lunedì 26 dicembre 10-20; sabato 31 dicembre 10-15 (chiusura anticipata); lunedì 2 gennaio 10-20; venerdì 6 gennaio 10-20; dal 26 dicembre al 6 gennaio la chiusura è posticipata alle 20.00 (ultimo ingresso 19.00).

Informazioni e prenotazioni: http://www.gallerieditalia.com, napoli@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

Leggi anche:

Giotto a confronto con gli artisti del Novecento

A Novara una mostra per riscoprire la vecchia Milano

L’altro Rinascimento del genio fiammingo Hieronymus Bosch

Condividi sui social:

Lascia un commento