La Reggia di Venaria, complesso monumentale alle porte di Torino inaugura la nuova stagione con una mostra preziosa e di grande suggestione: All’ombra di Leonardo. Arazzi e cerimonie alla corte dei papi, aperta al pubblico dal 21 marzo al 18 giugno presso le Sale delle Arti. Le opere provengono, dai Musei Vaticani, dal Palazzo del Quirinale, dal Museo di Roma, dai Musei Reali di Torino e da diverse collezioni private.
Si tratta di un’occasione per compiere un viaggio all’interno di alcune fra le più importanti cerimonie papali. In particolare la Lavanda dei piedi e la Coena Domini che si svolgevano il Giovedì Santo. Cerimonia svolta nel cuore del Palazzo Vaticano in ambienti solenni impreziositi da straordinarie opere d’arte, legate a nomi di Leonardo e Raffaello. Cogliendo il senso di antiche cerimonie, ricche di simboli e di significati, arazzi, quadri, incisioni ed oggetti raccontano una storia che immerge il visitatore in un mondo di tradizioni e antichi riti. Non solo atti esteriori, ma importanti testimonianze della Chiesa Romana.
Arazzi e cerimonie: una storia di 500 anni
La storia che si racconta ebbe inizio nel 1533. In occasione del matrimonio di Caterina de’ Medici, nipote di papa Clemente VII, ed Enrico di Valois, secondogenito del re di Francia Francesco I. Per la cerimonia il re donò al pontefice un prezioso arazzo raffigurante l’Ultima Cena di Leonardo. L’opera fu realizzata dopo il 1516 su ordine dello stesso Francesco I e di sua madre Luisa di Savoia. Questo spiega la presenza di simboli sabaudi lungo tutta la bordura dell’arazzo. Nel prezioso panno, interamente tessuto in oro e seta, l’Ultima Cena milanese è trasposta con assoluta fedeltà.
Il panno leonardesco intrecciò la sua storia con un altro arazzo, di grande rilievo e bellezza: quello per il dossale del baldacchino papale, realizzato sempre per Clemente VII, appassionato collezionista di prodotti tessili. A disegnarlo per lui erano stati gli allievi di Raffaello. Gli stessi allievi che avevano lavorato con il Maestro nelle celeberrime Stanze Vaticane e nelle Logge del palazzo. A quarant’anni di distanza dalla sua ultima esposizione, l’imponente baldacchino, realizzato nella stessa manifattura brussellese dei famosi arazzi di Raffaello della Cappella Sistina, verrà ricostruito in mostra, munito della sua copertura impreziosita dai suoi pendenti di straordinaria bellezza.
La Lavanda dei piedi da parte del Pontefice
All’inizio della cerimonia della Lavanda dei piedi il pontefice si levava dal trono, sotto il baldacchino raffaellesco, e si portava sotto l’arazzo leonardesco, all’ombra del quale lavava i piedi ai poveri. Il solenne rito della lavanda si svolgva nel Palazzo Vaticano e successivamente nella Basilica di San Pietro. Per una volta (nel 1831) essa ebbe luogo anche al Quirinale, già Palazzo Pontificio. Una storia ricordata indirettamente con il grande arazzo raffigurante Gesù che lava i piedi agli Apostoli. Il raffinato panno realizzato a Parigi, fu donato da Napoleone a papa Pio VII e oggi è ancora esposto nelle Sale del Carracci del palazzo presidenziale italiano.
Il Presidente Michele Briamonte e Guido Curto Direttore Generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude hanno dichiarato: «All’ombra di Leonardo è una mostra prestigiosa, non solo per la preziosa collaborazione con i Musei Vaticani che l’ha permessa, ma anche e soprattutto in quanto occasione imperdibile per ammirare da vicino capolavori unici che consentono di conoscere rituali e cerimonie ricchi di simboli e significati lontani nel tempo. L’importanza dei prestiti raccolti ci rende particolarmente soddisfatti di inaugurare la nuova stagione con questo evento espositivo, e con uno speciale riconoscimento ai Musei Vaticani che grazie al loro prestigio internazionale sono partner ideali per la Reggia».
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