Capire il passato per vivere nel presente. Comprendere che la vita attuale gode di benessere, di agi, di benefici mai esistiti in tempi remoti. Calarsi nel sogno di un’esistenza medievale dove i ritmi erano scanditi in modo diverso dal nostro. Dove la vita quotidiana si svolgeva all’interno di alte mura, costruite per resistere agli attacchi di altri popoli più o meno belligeranti. È quanto si potrà rivivere nella Rievocazione Medievale all’interno del Castello Scaligero a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, domenica 24 Settembre 2023 dalle ore 10:00 alle ore 18:00 ad ingresso libero.
L’evento, a cura del Comune di Valeggio sul Mincio-Assessorato alla Cultura, è gestito dalla Compagnia della Ginestra, Associazione Culturale veronese dedita da anni alle Rievocazioni storiche in ambito medievale. Del resto rievocare significa ricordare, non dimenticare le nostre origini, le nostre battaglie ed i nostri progressi. Significa creare un’atmosfera d’altri tempi fatta di costumi, balli, musiche, lavori antichi che animano le piazze, le corti dei palazzi, i castelli, le strade.
Nel Castello Scaligero atmosfere d’altri tempi
Cosa troveremo all’interno dell’antico maniero? Sicuramente figuranti in costume medievale tra dame e cavalieri, nobili signori distinti dai comuni paesani se non altro per i preziosi abiti. Vi saranno gli artigiani intenti ai lavori tipici del Medioevo dai maniscalchi ai falegnami, ai panettieri, ai barbieri, tintori, contadini, giullari e menestrelli.
Fra tutti spicca la figura del castellano, ovvero del signore che aveva ricevuto l’incarico di governare il castello e di difenderlo in caso di attacchi nemici.
Storia e vicissitudini del Castello di Valeggio
La storia del Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio detiene non poche vicissitudini. A iniziare dal devastante terremoto che colpì l’Italia Settentrionale il 3 gennaio 1117 provocando il crollo di gran parte degli edifici in muratura e soprattutto campanili e torri. Non fu risparmiato nemmeno il castello di Valeggio che vide rimanere superstite la sola Torre Tonda, visibile ancora oggi. L’ingresso all’antico maniero avviene attraverso i resti del rivellino del castello al cui interno si nota il mastio e l’alta cinta muraria provvista di camminamenti su cui si appoggiano due torri.
Il castello venne costruito su un’altura in grado di dominare dall’alto la valle sottostante attraversata dal fiume Mincio, emissario del Lago di Garda. Si tratta, quindi, di una costruzione ideata e fortificata in un punto strategico, in grado di dominare le vallate del veronese e del mantovano.
La Torre Tonda, alta 15 metri, a forma di ferro di cavallo, era parte integrante di una fortificazione a pianta trapezoidale. Le guerre, i saccheggi perpetrati nel corso di anni, hanno provocato gravi danni all’intera costruzione. Saranno gli Scaligeri, signori di Verona ad interessarsi ai lavori di ricostruzione dell’antico maniero.
Mastino II della Scala, nel 1345, diede inizio ad imponenti lavori del “Serraglio Scaligero”, un ingegnoso quanto ambizioso progetto. Esso doveva essere costituito da una fortificazione muraria lunga ben 16 chilometri in grado di collegare il Castello Scaligero di Valeggio con altri delle zone limitrofe: Villafranca e Nogarole Rocca, nel mantovano. I lavori non furono portati a compimento a causa della pestilenza che sconvolse tutta Europa. Le alterne vicende legate alle guerre, il trascorrere del tempo e l’incuria portarono al degrado la singolare costruzione.
La leggenda del fantasma del Castello
Negli anni ottanta del secolo scorso, il Comune di Valeggio iniziò un’opera di protezione e salvaguardia del monumento (patrimonio storico) attraverso vari interventi strutturali e conservativi. Ad alimentare la curiosità del visitatore è la leggenda del fantasma del castello. Si narra che Messer Andriolo da Parma, antico castellano del maniero ai tempi della dominazione dei Carraresi, l’8 gennaio 1405, venne arrestato. L’accusa che gli fu di tradimento per aver negoziato con la Serenissima Repubblica di Venezia, la cessione della roccaforte valeggiana.
Messer Andriolo venne privato dei suoi poteri e gli fu spezzata la spada, simbolo della sua autorità. Portato a Verona subì una durissima condanna. In una notte di luna piena, fu denudato, incatenato ad un palo e squartato da boia con un colpo di spada. Il suo corpo finì nelle gelide acque del fiume Adige. Per i torti subiti, il fantasma di Messer Andriolo, nelle notti di plenilunio, torna a vagare per gli anfratti del castello alla ricerca della sua spada spezzata e nascosta dai Carraresi in un luogo segreto.
Informazioni su: www.valeggio.com
Leggi anche: