La città di Ferrara dedica al suo concittadino Achille Funi un’interessante mostra antologica per ricordare l’artista la cui pittura attraversò significativi cambiamenti. La rassegna è ospitata nel prestigioso Palazzo dei Diamanti, sontuoso e scenografico al tempo stesso per il suo caratteristico rivestimento a bugnato a punta di diamante, originale edifico del Rinascimento italiano.
La mostra intitolata “Achille Funi. Un maestro del Novecento fra storia e mito” è visitabile dal 28 Ottobre 2023 fino al 25 Febbraio 2024. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte, dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara è curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Chiara Vorrasi.
120 opere di Achille Funi
L’esposizione porta alla ribalta oltre 120 opere dell’artista provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. Esse raccontano la lunga evoluzione artistica di un pittore che ha dedicato buona parte della sua vita a trasferire sulle tele o sulle pareti di edifici importanti scene storiche e mitologiche.
In mostra, dunque, si alternano dipinti a olio, a tempera, acquerelli, disegni a carboncino, a sanguigna, i bozzetti per i grandi affreschi e mosaici. Il percorso espositivo inizia con le prime opere accademiche frutto di un linguaggio “scolastico” che maturerà ben presto verso il Futurismo in seguito ai suoi incontri e frequentazioni con Carrà, Russolo, Bonzagni e Buccioni. Di questo periodo sono esposte “Uomo che scende dal tram” e il “Motociclista” nelle quali si nota la sua ricerca in ambito futuristico.
Achille Funi: arte classica rivisitata
Oltre i lavori della fase giovanile e futurista, sono esposte le opere che rimandano alla sua passione per l’arte classica rivisitata in chiave moderna in cui l’artista testimonia la sua padronanza nell’uso del colore e del disegno.
Ne sono un chiaro esempio l’opera “Maternità” che evoca richiami alla maternità sacra e “La Terra” dove l’impianto compositivo ricorda le quinte dei pittori rinascimentali. “Autoritratto” è quasi un proclama su sé stesso per l’aria perentoria dello sguardo rivolto verso l’osservatore, il pennello strumento indispensabile nella mano destra, l’immancabile pseudonimo Achille impresso sull’anfora blu.
L’esposizione prosegue con i lavori degli anni trenta e quaranta con soggetti storico-mitologici quali “Publio Orazio, dopo la vittoria nel famoso duello, uccide la sorella Camilla, sposa ad un Curiazo” in cui si nota la drammaticità della scena con le figure classicheggianti e altre opere, sempre di orientamento classico come la “Venere Latina” e “Diana”.
Maestro della pittura murale
La mostra si conclude con i lavori dedicati alla pittura murale di cui Achille Funi fu un grande maestro al punto di insegnare affresco all’Accademia di Brera e a ricoprire incarichi di prestigio in altre istituzioni accademiche. Sono esposti, infatti, i cartoni preparatori dei progetti murali di grandi dimensioni per affrescare edifici e palazzi a Roma, Milano, Trieste, Padova e Tripoli. Uno degli affreschi da non perdere è il “Mito di Ferrara” realizzato per la Sala dell’Arengo della Residenza Municipale di Ferrara (Palazzo Ducale).
Gli affreschi testimoniano, ancora una volta, il suo amore per i miti classici e per la sapienza rinascimentale. Negli affreschi l’artista celebra le vicende simboliche e mitiche della città estense e vi lavora per quattro anni assieme all’allieva Felicita Frai la quale operò in primis alla scena di San Giorgio e il drago.
Virgilio Socrate Funi, nato a Ferrara nel 1890, è considerato un maestro moderno della prima metà del Novecento per i suoi trascorsi tra i principali movimenti artistici del periodo. Ha aderito, infatti, al Futurismo, al ritorno al classicismo, al muralismo degli anni Trenta scegliendo il nome d’arte Achille. Si spense ad Appiano Gentile nel 1972.
Vittorio Sgarbi disse recentemente: «Uno dei grandi maestri del moderno, legato alla tradizione e alle forme classiche dell’arte. Un pittore che ha aperto strade, un maestro di tanti giovani maestri».
Informazioni: www.palazzodiamanti.it/
Leggi anche: