Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Venezia: “Arte ritrovata. Ritorni in Laguna”

Arte ritrovata ritorno in laguna Palazzo Grimani - La tribuna

Nel Museo di Palazzo Grimani fino al 25 febbraio 2024 si può visitare la mostra “Arte ritrovata. Ritorni in Laguna”. Reperti archeologici di varie epoche e provenienze. Opere originali e falsi d’autore ritrovate dal reparto TPC dei Carabinieri.

Palazzo Grimani corte arte ritrovata ritorno in laguna
Corte di Palazzo Grimani

Le forze dell’ordine, in Italia, svolgono un ruolo cruciale per tutelare la sicurezza pubblica e garantire la protezione dei cittadini nel rispetto delle norme vigenti. Conosciamo il valore dell’impegno e della professionalità degli agenti di Polizia, dei Carabinieri, nel portare a termine indagini semplici o complesse in vari ambiti della nostra società.

Il reparto TPC dei Carabinieri, acronimo di Tutela del Patrimonio Culturale, è specializzato nella protezione del patrimonio culturale italiano e si occupa di svolgere approfondite indagini che riguardano i furti di opere d’arte.

Arte Ritrovata fruibile dal pubblico

Arte Ritrovata Palazzo Grimani VeneziaSulla scia di questa attività che riguarda il traffico illegale del patrimonio artistico, il Museo di Palazzo Grimani a Venezia ospita la mostra intitolata “Arte Ritrovata. Ritorni in Laguna”, aperta il 19 Dicembre 2023 e visitabile fino al 25 Febbraio 2024.

L’esposizione non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di più enti promotori in sinergia tra loro. La mostra, infatti, è organizzata dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Veneto, con la Direzione regionale Musei Veneto, attraverso la cooperazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e soprattutto il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Istituto Italiano di Tecnologia.

Arte ritrovata in anonimi paradisi fiscali
Sala a fogliami Palazzo Grimani mostra Arte ritrovata
Sala a fogliami di Palazzo Grimani

Si deve agli agenti delle forze dell’ordine il recupero di svariate opere d’arte che ora possiamo ammirare altrimenti esportate in anonimi paradisi fiscali e luoghi molto lontani dal loro paese d’origine. L’esposizione offre l’opportunità di conoscere le diverse casistiche di reato, tra cui la falsificazione, l’esportazione illecita, le frodi e gli scavi clandestini ad opera di vecchi e moderni “tombaroli”. 
Il Nucleo Carabinieri TPC di Venezia, in particolare, ha intrapreso negli anni, un assiduo lavoro di intercettazione della refurtiva, di recupero, restituzione e protezione delle opere trafugate anche attraverso sistemi tecnologici d’indagine.

LEGGI ANCHE  Navigare virtuale a Venezia
Arte ritrovata: originali a fianco di falsi d’autore

In mostra sono esposti reperti archeologici di varie epoche e provenienze, dipinti di età moderna, attribuiti ad artisti molto celebri come Giandomenico Tiepolo. Accanto agli originali recuperati, sono affiancati i falsi d’autore per stimolare e capire il confronto tra il vero e il falso. C’è un fil rouge che unisce forze dell’ordine, istituzioni locali, organismi internazionali verso una meta comune: proteggere il nostro ricchissimo patrimonio culturale che molti ci invidiano.

A tutela di tutto ciò ha contribuito anche il Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT) dell’Istituto Italiano di Tecnologia, nato nel 2019 con lo scopo di promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie per l’analisi, la conservazione e la protezione dei Beni Culturali. Il Centro CCHT, grazie anche ai finanziamenti della UE, in partnership con i Carabinieri TPC, si è dimostrato all’avanguardia nella lotta contro i crimini del patrimonio culturale.

Informazioni:

Museo di Palazzo Grimani “Arte Ritrovata. Ritorni in Laguna”, aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00 ultimo ingresso 18.00 – tel. (+39) 041 2411507 – www.polomusealeveneto.beniculturali.it

Leggi anche: 

VENEZIANITÀ AL FEMMINILE: LA DOGARESSA TRA STORIA E MITO

ELISABETTA FARNESE, RITRATTO DI UNA REGINA

DA MONET A MATISSE UN SECOLO D’ARTE TRA IL 1850 E IL 1950

Condividi sui social: