Mercoledì 4 Dicembre 2024 - Anno XXII

I Macchiaioli arrivano a Brescia

I Macchiaioli Giovanni Fattori, Raccolta del fieno in Maremma

Dal 20 gennaio al 9 giugno 2024 Palazzo Martinengo ospiterà la mostra “I Macchiaioli”. L’esposizione presenta oltre 100 opere di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani e altri pittori. L’avanguardia artistica, nata a Firenze nel 1855, ha scritto una delle pagine più poetiche della storia dell’arte italiana ed europea del XIX secolo.

I macchiaioli Brescia Palazzo Martinengo Telemaco Signorini, Le acquaiole
Telemaco Signorini, Le acquaiole, 1862. Collezione privata

La rivoluzione artistica de “I Macchiaioli” arriva a Brescia dal 20 gennaio al 9 giugno 2024, a Palazzo Martinengo nella storica residenza cinquecentesca nel cuore della città. I Macchiaioli sono stati un gruppo di giovani pittori che, nella Firenze della seconda metà dell’Ottocento, diedero vita a una delle più innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. La mostra “I Macchiaioli” è curata da Francesca Dini e Davide Dotti e organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo. A patrocinarla la Provincia di Brescia, il Comune di Brescia e la Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

I Macchiaioli Silvestro Lega, I fidanzati
Silvestro Lega, I fidanzati, 1869, Milano, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

L’esposizione a Palazzo Martinengo presenta oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri. La maggior parte delle opere provengono da collezioni private e da importanti istituzioni museali. Tra questi ultimi le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei Civici di Udine, l’Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione CR Firenze.

 I Macchiaioli: mostra in 10 sezioni
I macchiaioli Brescia Odoardo Borrani, Cucitrici di camicie rosse
Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863. Collezione privata

Articolata in 10 sezioni, la retrospettiva bresciana racconta l’entusiasmante avventura di questi pittori progressisti. Formatisi intorno al 1865 sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo, come Hayez e Bezzuoli, questi giovani artisti decisero di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si erano formati. In breve tempo giunsero a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana, ma europea.

Ed è proprio per via dei valori universali che la sottendono che l’arte dei Macchiaioli risulta così moderna e attuale. Tra i capolavori esposti in mostra troviamo le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega e Pascoli a Castiglioncello di Signorini rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la qualità pittorica, lirica e luministica.

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I Macchiaioli: opere chiave
I Macchiaioli Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello
Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello, 1867. Collezione privata

La mostra I Macchiaioli di Palazzo Martinengo raccoglie le opere “chiave” di questo percorso. Lo scopo è di raccontare i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari: il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria. Ma anche il confronto con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee. Capire i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di girare – se necessario – il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare la via maestra della luce e della macchia.

I Macchiaioli Vincenzo Cabianca, Monachine in riva al mare
Vincenzo Cabianca, Le monachine, 1860. Milano, Galleria d’Arte Moderna

Il termine “Macchiaioli” fu coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze. Li definì così quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista. L’accezione ovviamente era dispregiativa e giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia, infatti, significa agire furtivamente, illegalmente. Alla luce delle più recenti ricerche, la vicenda dei Macchiaioli assume una rilevanza critica sempre più significativa, perché essi instaurarono un dialogo aperto, propositivo e audace con le più importanti comunità artistiche dell’Europa del tempo.

Amici di Palazzo Martinengo
I macchiaioli Telemaco Signorini
Telemaco Signorini, Non potendo aspettare, 1867. Collezione Fondazione Cariplo; Gallerie d’Italia – Milano

La rassegna “I Macchiaioli, è l’ultimo appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo.  che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini.

Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento (2017), Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti (2019), Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini (2020-2022), Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo (2023), visitate da oltre 350.000 persone.

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I MACCHIAIOLI: Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30) – 20 gennaio – 9 giugno 2024

Info e prenotazioni: mostre@amicimartinengo.it | www.amicimartinengo.it | Tel. 392-7697003

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