Henri Matisse, (Le Cateau-Cambrésis, 1869–Nizza, 1954) può essere considerato capostipite dei Fauves, un movimento artistico attivo all’inizio del XX secolo, noto per l’uso audace e non convenzionale del colore. Il termine “Fauves”, che significa “belve” in francese, fu coniato dal critico d’arte Louis Vauxcelles nel 1905 per descrivere il lavoro di questi artisti durante il Salon d’Automne a Parigi. Vauxcelles usò il termine in senso dispregiativo, alludendo alla violenza cromatica delle loro opere, che sembravano “selvagge” rispetto ai canoni artistici dell’epoca.
Per ricordare questo grande artista del secolo scorso la Fondazione Musei Civici di Venezia ha organizzato presso il Centro Culturale Candiani a Mestre (Venezia) la mostra “Matisse e la luce del Mediterraneo” aperta dal 28 settembre 2024 al 4 marzo 2025.
La mostra, curata da Elisabetta Barisoni, responsabile della Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, esplora come la luce del Mediterraneo abbia avuto un’influenza determinante sulle opere di Henri Matisse, plasmando profondamente il suo uso del colore e l’evoluzione del suo stile artistico.
Henri Matisse: 50 opere i sette sezioni tematiche
La rassegna porterà alla ribalta circa 50 opere, tra cui importanti litografie e disegni provenienti dalla collezione di Ca’ Pesaro a Venezia, e da altre istituzioni museali. Tra queste: Philadelphia Museum of Art, Centre Pompidou di Parigi, Národní Galerie di Praga, Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, Musée des Beaux-Arts di Nancy, Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, Museo del Novecento di Milano.
La mostra, articolata in sette sezioni tematiche, approfondisce i diversi periodi della lunga carriera di Matisse.
Termina, infine, con la produzione dei papiers découpés, ovvero fogli di carta colorata ritagliati e incollati, tecnica che divenne necessaria quando la precaria salute gli impedì di dipingere. Nonostante la semplicità apparente dei collage, opere come “Icaro” e la serie “Jazz” sono tra le più iconiche e riflettono la continua ricerca di Matisse per la sintesi perfetta tra colore e forma.
Opere che dialogo con quelle di altri artisti
Le opere di Matisse saranno esposte in dialogo con quelle di altri artisti come Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard.
Tutti questi maestri del colore condivisero l’esplorazione dei sentimenti umani, l’uso di colori vivaci, forme poco convenzionali e, soprattutto, la ricerca della luce mediterranea. Una luce osservata, studiata, catturata e trasferita sulle loro tele.
Le sette sezioni della mostra sono intitolate: La Modernità viene dal mare, La Luce del Mediterraneo, L’Età dell’oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, Arabesco e decorazione, e Lusso, calma e voluttà.
In queste sezioni emergono le intime riflessioni degli artisti, volte verso una ricerca artistica che sfocia nell’avanguardia pittorica.
Henri Matisse, nel corso della sua carriera, ha sperimentato differenti forme d’arte oltre la pittura. Si è dedicato infatti alla scultura e al collage, creando opere in grado di trasmettere emozioni attraverso la semplicità delle forme e l’intensità cromatica.
Sebbene fosse principalmente associato al movimento Fauve, Matisse ha influenzato profondamente molte correnti dell’avanguardia del Novecento con il suo uso rivoluzionario del colore e della forma.
Info: muvemestre.visitmuve.it/
Leggi anche:
CITTÀ E STORIE ITALIANE: VICENZA PERLA DEL RINASCIMENTO E DELL’ARTE ORAFA
VIAGGIO NELL’ANIMA DELLA ROMAGNA
JERASH LA “POMPEI DEL MEDIO ORIENTE”