Martedì 15 Ottobre 2024 - Anno XXII

Canavese 2: Via Francigena per tutti  

Via Francigena Aglié Canavese Castello Ducale

Si conclude con questo servizio il nostro tour nel Canavese. Le tappe lungo un tratto della Via Francigena For All ci ha portato a Viverone, Bollengo, Piverone e Settimo Vittone.

Piverone Via Francigena per tutti Morenico CanavesanaIl primo giorno del tour nel Canavese è stato per me, a tutti gli effetti, un tuffo nel passato.
Il secondo invece si è rivelato, invece, una straordinaria e piacevole scoperta (abbiamo toccato con mano il progetto “Via Francigena For All” e quello di “Chiese a porte aperte”, di cui avevamo già avuto un’anticipazione durante la visita alla Cattedrale di Ivrea), ma non senza qualche flashback (una tappa sulla tratta della via Francigena, che da Pont Saint Martin arriva a Ivrea, dove ci siamo fermati per una breve visita, mi era in qualche modo molto familiare). 
Ma andiamo per ordine.

Il Canavese con i panni del pellegrino 2.0
Canavese Via Francigena Settimo Vittone, Complesso San Lorenzo
Settimo Vittone

Lasciata Ivrea e i “Balmetti”, arriva per noi il momento di vestire i panni del moderno pellegrino, ovviamente 2.0, ovvero con zaino in spalla e immancabile smartphone sempre a portata di mano.
E non solo per non perdersi, nel vero senso della parola, tra mulattiere, campi, colline e borghi (la via Francigena non è un percorso lineare, ma un fascio di strade e sentieri); immortalare la natura circostante e i paesaggi (soprattutto vigneti terrazzati, da cui spiccano le topie, “tupiun” in dialetto piemontese, ovvero colonne di pietra e calce, che di giorno immagazzinano il calore del sole sprigionandolo di notte e mantenendo così un microclima ideale, per la coltivazione dei vitigni).

Ma anche scattarsi tanti selfi, tappa dopo tappa, da pubblicare sui propri profili social, a dimostrazione che il fisico ha retto all’impresa (nulla comunque a che vedere con i rischi a cui andavano incontro i viandanti del Medioevo, basti pensare che prima di mettersi in viaggio saldavano eventuali debiti e facevano testamento, nel caso in cui non avessero fatto ritorno a casa).

E soprattutto per visitare tutte quelle chiese rurali, in cui è possibile imbattersi lungo il percorso, che fino a ieri erano inaccessibili, perché chiuse per mancanza di personale o aperte solo in precisi giorni e orari. E che ora, invece, sono sempre visitabili in qualsiasi momento della giornata grazie alla tecnologia.

Tappa Ivrea-Viverone
Via francigena Bollengo Chiesa dei santi Pietro e Paolo
Bollengo, Chiesa dei santi Pietro e Paolo

Lo scopo di questa giornata, ma anche dello stesso press tour, organizzato dalla Regione Piemonte, è, infatti, quello di mostrarci anche quanto realizzato, affinché una parte della Via Francigena Canavesane, in particolar modo la Tappa Ivrea-Viverone, di cui noi abbiamo percorso solo un breve tratto, ma anche la variante Villar Focchiardo Avigliana, della Valle di Susa, su cui erano impegnati contemporaneamente altri colleghi giornalisti, siano state rese accessibili davvero a tutti. Abazie comprese. 

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Questo pezzo dell’antica Via Francigena, la storica strada che attraversava l’Europa medievale, che Sigerico, l’Arcivescovo di Canterbury, nel 998 percorse intraprendendo un pellegrinaggio verso Roma, oggi vede, infatti, aree di sosta realizzate con materiali di riciclo (1 nel Canavese e 2 in Val Susa), dov’è possibile ricaricare l’e-bike o il cellulare, oltre che riposarsi o fare uno spuntino, ma anche pannelli multisensoriali, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisico-motorie, cognitivo-intellettive, sensoriali, agli anziani e alle loro famiglie.

Ma le novità non finiscono qui. La Via Francigena Canavesana non è solo inclusiva nel senso che è percorribile da tutti. Ma è anche accessibile negli edifici ecclesiastici, che la costeggiano. Lungo il percorso è possibile visitare, in qualsiasi momento della giornata e ora del giorno, alcuni dei santuari di cui è ricco il territorio. Ed ecco che qui entra in gioco lo smartphone.

Bollengo “Chiese a porte aperte” con effetti speciali
Piemonte Canavese Via Francigena Chiese a Porte Aperte
Chiese a Porte Aperte

È proprio davanti alla porta della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, di Bollengo, che Roberto Canu, responsabile del progetto dell’applicazione “Chiese a porte aperte” ci spiega come funziona la sua ‘creatura’. «Basta scaricare l’App “Chiese porte aperte” – ci racconta Canu – sul proprio cellulare, registrare poi i propri dati personali, creando così un biglietto virtuale e gratuito. E una volta davanti alla pieve (sono 40 i siti in tutto il Piemonte, di cui 20 quelli che fanno parte del progetto “Via Francigena For All”), inquadrare il QR code che per magia la porta della pieve magicamente si apre».

Ma gli effetti speciali non finiscono qui. Nel momento in cui si mette piede all’interno della chiesa parte un sistema di narrazione automatizzata, composto da luci direzionali, musica e una voce narrante in tre lingue (Italiano, inglese e francese). 

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Il sistema spiega l’architettura del luogo (in questo caso si tratta di una chiesa romanica lombarda e la facciata presenta un campanile in posizione centrale, detto clocher porche, comune in molte chiese d’Oltralpe), la storia dell’edificio (di proprietà privata fino agli anni Ottanta del secolo scorso, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo è stata poi donata al Comune, che l’ha salvata dall’oblio e gli interventi sulla struttura, per il suo restauro, hanno permesso la conservazione di questo luogo).

Canavese Via Francigena Complesso San Lorenzo Settimo Vitttone
Settimo Vittone, affreschi del Complesso San Lorenzo

E racconta anche gli affreschi (quei pochi presenti sono attribuiti al “Maestro di Domenico della Marca d’Ancona”, un pittore itinerante che ha lavorato in Piemonte, nei primi decenni del ‘400), mentre una serie di pannelli tattili aiutano gli ipovedenti.

Solo su appuntamento ed esclusivamente in caso di gruppi, è prevista l’assistenza con un collega di LIS, la lingua dei segni, in italiano. La visita all’incirca dura mezz’ora e in quell’arco di tempo nessun altro visitatore avrà accesso alla chiesa. Dunque, una visita veramente esclusiva e in esclusiva.

Piverone: chiesa romanica San Pietro di Sugliaco
Via Francigena Canavese Bollengo chiesa dei santi Pietro e Paolo
Bollengo chiesa dei santi Pietro e Paolo

Conclusa la visita alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, di Bollengo, ci dirigiamo verso Piverone dove, durante una breve passeggiata sul tratto della Via Francigena, che porta a Viverone, ci imbattiamo nel Gesiùn, chiesona in piemontese, a dispetto delle modeste dimensioni della chiesa romanica di San Pietro di Sugliaco che, pur trattandosi di un edificio di dimensioni ridotte, di cui oggi restano solo  le rovine, è considerato una delle testimonianze più singolari e anche anomale, dell’architettura romanica nel Canavese e sicuramente uno dei punti più suggestivi del tratto canavesano della via Francigena.

Come del resto anche il paesaggio che qui ci circonda: da un lato i vigneti terrazzati dell’Erbaluce, dall’altro prati verdi con le mucche al pascolo e sullo sfondo, sempre lui, il Lago di Viverone.
E dopo tanto camminare o arrivata l’ora di gustare le prelibatezze del posto (questo è il nostro caso), d’obbligo una sosta all’Agriturismo La Schiavenza (www.laschiavenza.it/), con vista sullo specchio d’acqua.

Settimo Vittone: il complesso di San Lorenzo
Via Francigena per tutti Settimo Vittone Complesso San Lorenzo
Complesso San Lorenzo

E se fin qui il mio viaggio è stato tutto una scoperta, la sosta a Settimo Vittone lo è stata in parte. Meraviglia pura ho provato di fronte al complesso di San Lorenzo, che comprende la Pieve (una delle più antiche del Piemonte) e il battistero ottagonale di San Giovanni, che gli scavi archeologici fanno risalire dal IX al XIII secolo.

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Qui la storia vuole che sia stato sepolto Anscario, le cui spoglie oggi sono conservate a Masino, un condottiero pronipote di Carlo Magno, a cui venne data la marca di Ivrea, il cui sarcofago fu ritrovato nella Chiesa dell’Ospitaletto, un tempo adibita all’accoglienza dei pellegrini, oggi sede dei locali dell’Osteria La Sosta.

Stessa sorte toccò ad Ansgarda di Borgogna, sorella di Anscario, nonché moglie ripudiata dal re di Francia Louis le Bègue, le cui ossa, anche se qui non sono mai state trovate, è lecito pensare qui siano state conservate.

Via Francigena Piemonte Canavese Settimo Vittone Complesso San Lorenzo
Pieve di San Lorenzo

La Pieve, oggi bene FAI, al suo interno ha tantissimi affreschi, tutti in fase di restauro, ed è visitabile, tutte le domeniche pomeriggio (su appuntamento gli altri giorni della settimana), al costo di 5 euro.
Tutto il ricavato sarà usato per riportare la Pieve agli antichi splendori.

Pura coincidenza, invece, che a Settimo Vittone, proprio a ridosso di uno dei sentieri che fanno parte del tratto della Via Francigena, che da Point Saint Martin porta ad Ivrea, si trovi l’allevamento Labrador (https://www.alpineotter.com), da cui proviene il mio Chocolate.

A chi decidesse di provare questi sentieri, proprio in compagnia del proprio amico 4zampe, consigliamo una visita anche alla Cantina di l’ERM (www.lerm.t/azienda) di Borgomasino, della giovane Aimino Jyothi, che tra le tante attività che offre, prevede anche trekking a 6 zampe alla scoperta dei vitigni di Erbaluce e Nebbiolo, lezioni di pet therapy e open petbar con menu dedicati ai nostri amici pelosi. 

PHOTO GALLERY VIA FRANCIGENA CANAVESE

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