
Dopo due giorni trascorsi piacevolmente a Belgrado, dove abbiamo visitato le emergenze storiche e architettoniche più importanti, è giunta l’ora di dare uno sguardo ai suoi dintorni. Dapprima, però, decidiamo di effettuare una veloce visita all’antico quartiere di Zemun col suo centro storico risalente all’impero austriaco.
In questa città, ora quartiere di Belgrado, nel 1814 si insediò la resistenza serba agli ordini del comandante Karadjordje Petrović per combattere l’invasore turco.
Il tempo tiranno ci permette di fermarci solo ai piedi della Torre di Gardoš (trovata tra l’altro chiusa). Eretta nel 1896 sui ruderi di una fortezza medievale, questa torre cilindrica in mattoni rossi, oggi divenuta simbolo della città, è stata usata come torre d’avvistamento per gli incendi.
Dal piccolo piazzale che contorna la turrita struttura, si apre un ampio panorama che abbraccia la città vecchia, l’incontro tra le acque della Sava e del Danubio e, in lontananza, il centro di Belgrado.
Ripartiamo immediatamente poiché abbiamo da percorrere circa cento chilometri per raggiungere la prima delle nostre prossime tappe.
Da Belgrado al monastero di Krušedol

Eretto nel 1546, il monastero serbo-ortodosso di Krušedol dedicato all’Annunciazione della Vergine, è uno delle sedici comunità religiose esistenti nel Parco Nazionale di Fruska Gora, nella provincia della Vojvodina. Nel lungo recinto che circonda l’area, una costruzione a forma di chiesa, dal vivace color rosso, rappresenta il portale d’accesso. Da qui attraversiamo un ampio parco prima di raggiungere l’ingresso la cui facciata riporta immagini di santi, deteriorate dal tempo e dagli uomini.
Questo edificio sacro, infatti, nel corso dei secoli è stato più volte danneggiato dai Turchi, ma subì danni anche durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua unica navata e le due absidi semicircolari, come in tutte le chiese ortodosse, sono completamente tappezzate da icone realizzate tra il XVI e il XVIII secolo. Le figure e le storie di Santi sono rappresentate su fondo dorato così come le cornici lignee che le racchiudono.
La città del vino

Siamo diretti a Novi Sad ma decidiamo di effettuare una sosta ricreativa nel piccolo centro di Sremski Karlovci che incontriamo lungo la strada. Ci conforta l’assoluta aria di tranquillità che traspare nella piccola piazza di questo comune dove, famiglie con bambini, occupano i tavoli dei bar all’aperto, approfittando del tepore di un sole quasi primaverile.
Siamo nella piazza centrale, ornata dalla fontana dei Quattro Leoni che invita i visitatori a bere la sua acqua affinché, secondo la leggenda, possano ritornare per sposarsi.

Su questo luogo affaccia anche la Cattedrale ortodossa di San Nicola, la cui bianca facciata è contornata da due alte guglie, mentre tra i rami dei vicini alberi si intravede il palazzo del Ginnasio sormontato, centralmente, da una cupola con orologio.
Questa cittadina, nella quale ci fermiamo quasi per caso, risulta essere, un importante centro vitivinicolo dove, grazie alla natura del terreno, nascono pregiati vini esportati in tutto il mondo.
Novi Sad Capitale della Cultura

Siamo diretti a Novi Sad, città fondata nel XVII secolo sulle rive del Danubio. La sua travagliata storia ha visto avvicendarsi il dominio dei popoli austro-ungarici, ottomani e slavi.
Quest’alternarsi di etnie ha lasciato visibili tracce del suo passaggio che ritroviamo in ogni ambito del patrimonio culturale cittadino.
Tali influenze, ancora vive tutt’oggi, le hanno permesso di essere riconosciuta come Città della Cultura nel 2022.
Novi Sad, capitale della regione autonoma della Vojovodina, ci offre un elegante centro storico affollato da boutique, ristoranti e caffetterie che si aprono sulle strade pedonali che percorriamo per raggiungere Piazza della Libertà (Trg Slobode).
Essa è centralmente occupata dalla statua di Svetozar Miletić, già sindaco della città e fondatore del Partito Popolare Serbo; ma a richiamare maggiormente la nostra attenzione è la Cattedrale cattolica del Nome di Maria che protende verso il cielo l’alto campanile di settantadue metri.
Nel tessuto urbano non mancano le chiese di altre confessioni come la Sinagoga, in via Jevrejska 11, e la chiesa ortodossa di San Giorgio in via Nikole Pašića. Dinanzi a quest’ultima chiesa molte persone indossando sul capo piccole corone di fiori e campanelli dorati: un modo tradizionale di festeggiare questa Domenica delle Palme.
La Fortezza di Petrovaradin

Una delle icone di Novi Sad è la Fortezza di Petrovaradin costruita dagli Asburgo tra il 1692 e il 1780, per creare una linea difensiva contro l’Impero Ottomano. Oggi le sue mura ospitano gallerie d’arte, ristoranti e caffè disposti sulle terrazze panoramiche dalle quali lo sguardo spazia sul centro cittadino lambito dalle acque del Danubio.
Mentre abbiamo notato l’ordine teutonico col quale migliaia di lucchetti ornavano le ringhiere delle terrazze, non ci è stato possibile osservare l’Orologio della Torre perché oggetto di manutenzione. Esso è chiamato “L’Orologio al Contrario” poiché ha le lancette invertite: la più lunga segna le ore ed era quindi più facilmente visibile da lontano dai barcaioli.
Gastronomia serba

L’arte culinaria della Serbia fa riferimento alla cucina tradizionale influenzata dalle pregresse dominazioni. In particolare, tra l’estesa offerta gastronomica del tessuto cittadino di Belgrado troviamo due luoghi iconici rappresentati dal fiume e dal centro città. Lungo la Sava i numerosi locali affacciati sulle sue rive, oltre alle tipiche pietanze, offrono la possibilità di degustare un’ottima carpa del Danubio. D’altro canto la magia del centro è rappresentata dai numerosi locali che affacciano lungo la via Skadarska.
Questa strada è contornata da facciate di abitazioni decorate con trompe l’oeil sulle quali, la complicità dell’illuminazione notturna, crea un fantasioso gioco d’ombre: un’intrigante atmosfera bohémienne dove si intrecciano suoni e canti popolari che invitano a fermarsi per degustare la succulenta cucina serba.
Purtroppo nei ristoranti è permesso fumare per cui ogni pasto è abitualmente accompagnato dal fumo di semplici sigarette ma anche da quello di grossi ed inesauribili sigari!
Indirizzi e indirizzi utili:
– Ufficio Nazionale del Turismo di Serbia: Decanska 8a, Belgrado, tel. 00381.113342521 – www.serbia.travel/it/b2b/ – www.serbia-tourism.org/
Belgrado: Ristorante Vuk – Vuka Karadzíća 12 – +381 0112629761 –
Zemun: Ristorante Suvenir – Novi Beograd Blok 44 – Gandijeva BB – + 381 613021577 – rezervacije@savskisvetionik.rs
Krušedol: Monastero ortodosso – Dragoljuba Jankovića 1 – +381 22460001
Novi Sad: Agriturismo Salaš 137 c/o villaggio Čenej – +381 21714497 – info@salas137.rs
PHOTO GALLERY BELGRADO E VOJOVODINA













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