Giovedì 10 Ottobre 2024 - Anno XXII

Ostrava, a piccoli passi tra musica e liberty

Ostrava

La terza città della Repubblica Ceca attrae per la sua storia, la tranquillità della sua gente e un centro dall’impronta barocca con meravigliosi palazzi stile liberty. Ostrava ha il più grande complesso di archeologia industriale in Europa

Ostrava Archeologia industriale riconvertita
Archeologia industriale riconvertita a luogo di intrattenimento

La conoscenza di nuovi paesi e città, vicino casa o all’altro capo del mondo, a volte può avvenire in modo casuale. A farci spostare può essere l’interesse per un evento, una manifestazione, un festival musicale. Proprio questo, il “Festival dei Colori” dal 17 al 20 luglio scorso, mi ha portato a Ostrava in Repubblica Ceca, una città che fino a quel momento non avrei mai pensato di andare a visitare. Nei quattro giorni, oltre alla musica che l’ha fatta da protagonista, ho potuto scoprire una città e un luogo a dir poco insoliti. La terza città per importanza della Repubblica Ceca dopo Praga e Brno non è certo una città votata al turismo, ma sicuramente ha qualcosa di unico e di storico. Pur non avendo nulla per competere col panorama fiabesco di Praga e delle delicate cristallerie della Boemia, Ostrava riesce comunque a incuriosire attraverso quello che resta delle enormi acciaierie, chiuse nel 1994, e trasformate nel più grande complesso europeo di archeologia industriale. La si può definire adatta a turisti non tradizionali e l’impegno per darle una nuova identità e incrementare un traffico turistico, oggi quasi inesistente, è molto forte.

Ostrava da cuore d’acciaio a  centro espositivo

Ostrava Il palazzo del Municipio
Il palazzo del Municipio

Ostrava si estende sulle due rive del fiume Ostravice nel punto in cui confluisce nell’Oder. È la capitale della regione Moravia-Slesia. Il distretto è parte della Slesia, storica regione dell’Europa Centrale priva di confini naturali ben definiti che dal 1949 è entrata a far parte della Moravia. La sua posizione al centro di una importante zona carbonifera ne ha permesso lo sviluppo dal 1830, quando venne costruito il primo altoforno. Nel sobborgo di Vítkovice si sono sviluppate numerose industrie metallurgiche, siderurgiche, meccaniche, chimiche, petrolchimiche, del cemento e dell’abbigliamento.
Il massimo splendore inizia dalla fine del Settecento. Furono scoperte allora le importantissime miniere di carbone che appartenevano, all’epoca, all’arcivescovo di Olomuc. Alla sua morte passarono di mano a Samuel Rothschild che, nell’Ottocento, fondò le grandiose acciaierie. Il bacino di Ostrava diventò così il “cuore di acciaio” dell’impero austroungarico. Soprattutto da quando, nel 1847, arrivò la Kaiser Ferdinands-Nordbahn [KFNB], la ferrovia che da Vienna raggiungeva Cracovia. L’impianto minerario collegato alle fonderie costituiva una vera cittadella monumentale all’interno della città. Oggi, a distanza di 200 anni dalla chiusura degli impianti, si visita Vitkovice come una “cattedrale del lavoro”. Ho camminato tra ponti sospesi, serbatoi, altoforni, ciminiere, condotte enormi che portano in alto a dominare il panorama. Un mondo tra inquietante e spettacolare, proiettato tra il passato e la fantascienza. Dall’alto sembrava di essere sul set cinematografico di film come Guerre stellari.

Il Festival “Colours of Ostrava”

Ostrava
Folla assiste al “Festival dei colori”

Questo enorme mondo dismesso sta tornando a nuova vita con un magnifico centro espositivo, dotato di auditorium, saloni e aree per spettacoli. Da quattro anni vi si svolge il famoso Festival di musica Colours of Ostrava che accoglie a luglio migliaia di visitatori da tutta Europa. Di notte, sotto le ciminiere, tra luci multicolori, si susseguono concerti di complessi rock, voci soliste, esibizioni di band all’avanguardia e la birra scorre a fiume. L’appuntamento per il 2015 è dal 16 al 19 luglio. Il Festival che ha superato i due lustri, si svolgeva in precedenza nel Castello di Ostrava, costruito nel Medioevo e ricostruito più volte. Le fortificazioni bianche e rosse sono decorate da grandi sculture di legno massiccio che raffigurano personaggi fiabeschi per la gioia dei bambini e in queste sale sono ospitate mostre di documenti storici.

Ostrava e dintorni

Ostrava Centro città
Centro della città di Ostrava

Il centro città è assai accogliente e piacevole da girare. Lungo il fiume Ostravice c’è un bel parco, dove si passeggia, si corre, ci si rilassa e qualcuno fa peerfino il bagno. Piazze ampie, fontane, campanili barocchi e soprattutto tanti splendidi palazzi in stile liberty dei primi Novecento, a indicare la ricchezza della città e della sua borghesia. La ricchezza diffusa continuò fino a tutti gli anni ‘30, espressa dallo stile più geometrico e razionalista con grandi gruppi statuari come elementi decorativi. A quegli anni risale anche il municipio, costruito tra il 1929 e il 1930 e distante circa 10 minuti a piedi dal centro storico. La sua originale architettura si completa con un’altissima torre di 85 metri in stile costruttivista. Nell’ingresso dell’edificio c’è un ascensore, il primo costruito nell’Europa centrale, che porta in cima alla terrazza da dove si gode un magnifico panorama sulla città e sul complesso industriale fino alle colline della Moravia e della Slesia.
La regione di Ostrava è interessante anche fuori della città per la presenza di piccoli borghi pittoreschi, castelli e bei paesaggi. Stramberk è una cittadina dominata dalle rovine del Castello Strallenberg, con una torre cilindrica chiamata Trúba [Tubo], in cima alla collina, da cui lo sguardo spazia su tutta la ricca pianura intorno. Pustevny invece è una destinazione amatissima dagli abitanti di Ostrava che trovano, a pochi chilometri dalla città, alture di 1.000 metri, campi da sci e chalet di montagna in legno decorati con intagli colorati. Un sentiero conduce in cima al monte Radhost da dove si vede l’intera regione del Beskids. Su questo monte è stasta collocata una statua di Radegast, la divinitò pagana più importante: che sopravvedeva al raccolto, all’ospitalità, alla fertilità, al sole, alla guerra, all’artigianato e al commercio.

Birra, miniere e gastronomia

Ostrava La fabbrica della birra
La fabbrica della birra

Chi è arrivato fino a Ostrava non può mancare la visita alla fabbrica dell’omonima birra, la Birreria Ostravar. All’ingresso si vedono le grandi caldaie in rame, gli attrezzi per la lavorazione del malto e del luppolo, illustrazioni d’epoca; per finirie con l’immancabile e gradita degustazione delle birre migliori chiare e scure. I tipi prodotti con il marchio Ostravar sono parecchi, tra i quali le speciali Velvet e Kelt. Fuori città le miniere Landek sono un altro esempio di archeologia industriale. Oggi è il più grande museo del genere nella Repubblica Ceca. È stato creato nel 1993 alla chiusura del complesso. Le gallerie sotterranee si percorrono con un trenino. Nel fabbricato sono raccolti i documenti che raccontano lo sviluppo della miniera dal 1782, e c’è ancora lo spogliatoio dove si cambiavano i minatori. Una visione un po’ angosciante perché per ragioni di spazio gli indumenti erano agganciati a catene e appesi a quattro metri d’altezza. All’esterno, nel pub originale dei minatori Harenda u Barborky si può assaggiare un menu tipico della regione. Tra le specialità originali della gastronomia ceca a Ostrava e dintorni, si possono gustare le ricette tipiche: il maiale con la zucca e i cavoli, il brasato di manzo in salsa alla panna e patate, il gulasch e le zuppe di verdura. Tra le specialità della zona sono curiose le cosiddette “Orecchie di Stramberk”, sono biscotti dolci e morbidi in pan di zenzero arrotolati come crêpes, che ricordano nella loro forma le orecchie che i Tartari tagliavano ai Cristiani in battaglia e conservavano in grandi otri per dimostrare il proprio valore.

(29/09/2014)

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