Il virus che sta mettendo in difficoltà libertà individuali, sviluppi economici, luoghi d’istruzione e di cultura, edifici di culto. Non sta risparmiando nemmeno il tanto atteso e devoto Ramadan il cui inizio sarà il prossimo 23 aprile. La festa più sentita e osservata con devozione e preghiera dai fedeli mussulmani non potrà essere seguita all’interno delle moschee. Anche per il Ramadan le moschee saranno luoghi vuoti tanto quanto la Basilica di San Pietro in Vaticano a Pasqua. Tutto ciò per non aggravare la critica situazione della pandemia da Covid-19 nel mondo.
A Gerusalemme spetta il primato degli edifici religiosi dedicati alle tre religioni monoteistiche. Tra questi spicca la grande Moschea di Omar. La moschea non può essere confusa tra le case, i palazzi adiacenti grazie allo splendore della maestosa cupola d’oro, più conosciuta col nome di Cupola della Roccia. La Moschea di Omar ha pianta ottagonale e poggia su un alto zoccolo di marmi policromi rifatto nel 1500 su modello originale, sopra il quale si trova la parte superiore rivestita di magnifiche piastrelle di maiolica azzurra. Tutt’intorno si può leggere il fregio che celebra la gloria di Allah, opera del calligrafo turco Mohammed Chafik che lo eseguì nel 1876. Preziose colonne con capitelli, ora corinzi o compositi, sorreggono gli archi alle 4 entrate disposte secondo i punti cardinali.
La Moschea di Omar sul Monte Moriah
Esternamente si trova l’edicola a pianta ottagonale in stile bizantino riservata alle abluzioni prima delle orazioni, sempre rivolte verso Est ovvero La Mecca. La Moschea è probabilmente il tempio islamico più antico al mondo situato sul Monte Moriah all’interno di una grande spianata denominata “Spianata delle Moschee”. L’interno della cupola è decorato con mosaici, marmi, ceramiche e iscrizioni che richiamano al Corano, il libro sacro dei musulmani.
Va ricordato che la Cupola della Roccia è uno dei luoghi più sacri dell’Islam dopo La Mecca e Medina in Arabia Saudita. La sacra roccia si trova al centro della cupola e, secondo la tradizione islamica, rappresenta il luogo da cui il profeta Mohamed sarebbe asceso al cielo in compagnia dell’arcangelo Gabriele. Sulle pareti della Cupola si trova un’iscrizione coranica che ricorda il nome di Gesù Cristo, figlio di Maria.
I restauri della cupola d’oro
Fin dalla sua costruzione nel lontano 691-692, la Moschea di Omar ha subito rifacimenti e modifiche ad opera di Califfi, dei Cavalieri templari, dei Crociati e di regnanti di fede islamica. Il governo della Giordania, nel 1955 diede inizio ad una serie di restauri attraverso donazioni da parte dei governi Arabi e della Turchia soprattutto per proteggere la grande cupola ricoprendola con una resistente lega di alluminio e bronzo prodotto made in Italy.
Nel 1998 si è provveduto a restaurare nuovamente la cupola attraverso una copertura costituita da 80 chilogrammi d’oro donati da re Hussein di Giordania che vendette uno dei suoi immobili a Londra per poter acquisire circa 8,2 milioni di dollari necessari al rifacimento. Un viaggio virtuale, quindi, per milioni di musulmani che non potranno essere fisicamente presenti nemmeno nelle preghiere del venerdì, giorno generalmente dedicato al riposo e alle funzioni religiose.
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