Mercoledì 1 Maggio 2024 - Anno XXII

Viaggio dello spirito in compagnia e in cammino con Dante

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In questo tempo di pandemie, di quarantene c’è spazio per riflettere. Vi portiamo in un cammino metaforico fuori dai concetti spazio tempo. L’idea ci è venuta dal libro “In cammino con Dante” di Franco Nembrini

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In cammino con Dante di Franco Nembrini, editrice Garzanti, pagine 288, € 16,00

In questi giorni da trascorrere nella staticità casalinga, con gli arti limitati a misurare solo le mura domestiche, vi propongo un viaggio dello spirito. Un cammino metaforico per trascendere i concetti di spazio e tempo. E, magari, riuscire pure a ritrovarsi dopo questo alienante smarrimento di punti certi e sicurezze. L’idea l’ha fornita il libro di Franco Nembrini “In cammino con Dante”. Nembrini è un carismatico professore che con le sue letture riempie i teatri e i centri culturali di tutta Italia.

Iniziamo allora il cammino. Per farlo, la prospettiva in cui ci mettiamo (che non è quella del divano o della terrazza…) è quella dell’universo in cui Dante colloca il suo viaggio. Scenderemo verso il centro della Terra, da dove attraverso una galleria approderemo alla spiaggia del purgatorio. Da lì, grado per grado, cominceremo la salita della montagna, sulla cui cima si trova il Paradiso terrestre. Noterete che nel nostro itinerario non si cambia direzione. Si procede sempre nello stesso senso: quello che all’inizio si presenta come un percorso verso il basso, in realtà è fin dal principio un viaggio verso l’alto.

Viaggio dello spirito con Dante: l’inizio della salita
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Salire verso l’alto con il pensiero come il volo di uccelli (da istagram @lovetheshoot)

La discesa agli inferi in realtà è l’inizio della salita. E questo è il primo dei concetti che attualmente vorrei fossero di sostegno. Questa prospettiva ci ricorda inoltre che siamo fatti in modo tale per cui l’alto e il profondo coincidono. Dobbiamo sempre tenerlo presente: l’universo dantesco rappresenta il cosmo, che è anche il cuore di ciascuno di noi, allora nella parte è sempre in qualche modo rappresentato il tutto. Si tratta di saperlo guardare.

Non serve partire e andar lontano: quell’universo è anche l’esperienza di tutti i giorni… di questi giorni. La Divina Commedia così letta non è la descrizione dell’aldilà. Meglio: è la descrizione dell’aldilà per descrivere l’aldiquà… la vita su questa terra. Ci troviamo in una selva oscura. Senza punti di riferimento. Smarriti negli eventi. Isolati. Ma inizia tutto da qui, da questo male che può essere anche l’inizio di un bene.

Viaggio dello spirito con Dante: alzare la testa
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Come risponde il cuore e la mente (@thatsval)

Il problema è alzare la testa. Alzare lo sguardo è una sfida incredibile, quando il mondo attuale ci suggerisce: “Stai tranquillo, tieni la testa bassa, non alzare la testa che magari guardando le stelle ti vengono le smanie dell’eterno e dell’infinito, lascia stare le stelle…”. Il mondo dice così, ma noi, anche adesso chiusi in casa, siamo fatti per altra cosa!
Le tre fiere che ci bloccano il cammino sin dall’inizio, anche se volenterosi e pieni di zelo, ci rigettano nello sconforto. Rappresentano tutti i peccati e i mali possibili.

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La salvezza forse c’è, ma al momento non riusciamo ad arrivarci. Non ci si salva da soli. E qui c’è il cuore, il segreto, il vero inizio del nostro viaggio dello spirito. Una sfida che si può sentire una volta nella vita ed è sufficiente, perché quando l’hai sentita, devi decidere.
La prima parola che Dante pronuncia la rivolge a Virgilio: ”Miserere di me”. Personalmente ho il difetto di voler controllare ogni minimo dettaglio della mia vita… questa esperienza invece mi sta obbligando a lasciare in sospeso gran parte di tutto ciò con cui mi identificavo, abitudini e scontatezze. In molti si trovano ad un punto in cui non sanno cosa fare.

Viaggio dello spirito con Dante: la misericordia
La-misericordia-secondo-Dante
La misericordia secondo Dante

Ora mi alzo al mattino, ed invece di aver la presunzione di stabilire come debba andare il mondo o di averlo già capito, magari con l’arroganza di chi cerca di far coincidere la realtà con l’immagine che ne ha, provo a dire tra me e me semplicemente: ”Misericordia di me, qualcuno mi voglia bene, qualcuno mi perdoni!”.
Nella Divina Commedia la misericordia è una catena che ha all’inizio Maria, madre di tutti i viventi, che mette in moto tutta una successione di santi, di angeli e di protettori, che alla fine ci raggiunge in un amico, in un incontro, nella parola di uno che ci conforta o del vicino che ci porta la spesa a domicilio.

Una sequenza illimitata, un movimento infinito che Dio inventa ogni giorno e ogni ora per raggiungere ognuno di noi, anche se oggi ci troverà con più facilità, visto che siamo barricati in casa. Come fai a non aver coraggio, quando hai il Cielo intero che si muove per te e ti sostiene?

Viaggio dello spirito con Dante: i desideri sono fondamentali
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Effetti positivi da quarantena (@lila_kbp)

È un invito a pensare già da ora ai desideri che vorremo esaudire non appena sarà possibile. Perché i desideri sono fondamentali. Dante è salvato dalla selva oscura e accompagnato alla salvezza da due persone, Virgilio e Beatrice, che incarnano le due cose che ama: la letteratura e la donna. È meraviglioso che Dio ci venga incontro attraverso le cose che amiamo, che ci attirano di più.

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O, -come scrive il Nembrini-, che la strada verso Dio, la strada verso la verità della vita, si intraprenda seguendo i propri desideri, le cose che riconosciamo come belle, come grandi, come buone. È una scoperta meravigliosa, e anticipa una norma che incontreremo nel purgatorio, reggendone la struttura stessa: non aver paura dei propri desideri. Desiderate sempre! Desiderate tanto! Desiderate il massimo! Desiderate adesso! Quante volte la misericordia divina ci viene incontro attraverso quel che desideriamo di più.

Viaggio dello spirito con Dante: etica diversa per le nostre vite

coronavirusNon sarà un viaggio facile. Appena partiti “io, sol uno”. Di fronte alla decisione fondamentale di riconsiderare seriamente le nostre vite e di riedificarle in base ad un’etica diversa, percepiamo una solitudine totale, cioè di presa di consapevolezza che “tocca a me”, “proprio a me”, “a me solo rispondere”. Adesso, dire “si” è accettare una battaglia, perché non possiamo permetter che tutto quello che è accaduto non ci insegni niente. Sarebbe come subire passivamente gli esisti di una lotta contro un nemico invisibile, che ci sta però devastando nelle fondamenta pubbliche e private.

Dante ci insegna a non contrabbandare la vigliaccheria con l’umiltà. La vera umiltà è in realtà una grande stima di ciò che il Divino fa attraverso di noi. Sembra che Dante voglia chiederci: “Qual è la cosa peggiore nella vita?”. La cosa peggiore nella vita per un uomo non è sbagliare. Anche i santi sbagliano. Il santo non è quello che non sbaglia. Il santo è quello che ama e che all’oggetto del proprio amore dedica tutto se stesso.
L’autore, nel capitolo dedicato agli ignavi si chiede se forse la domanda più giusta non sia: “Che cosa c’è di bene?” Qual è il bene per cui ti muovi? Puoi anche sbagliare, puoi scegliere un bene sbagliato, puoi non essere coerente con il bene che pure affermi; però hai scelto!

Viaggio dello spirito con Dante: si può uscire dalla quarantena
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Virgilio si rivolge a Catone Uticense (custode dell’accesso al Purgatorio)

Come decidi di uscire da questa quarantena? Vale a dire: a cosa sei attaccato, in fondo? Dove poggia il tuo cuore? Puoi farcela o no, questo te lo si perdona; ma hai scelto da che parte stare? Hai scelto di chi sei? Hai scelto -l’autore cita Dante- di andare fino in fondo a quella “guerra/ si del cammino e sì de la pietate”? Che cosa veramente stai cercando? La vigliaccheria di non rispondere a queste domande è il vero male. Proseguendo nel nostro cammino ci troviamo all’inizio del purgatorio. Da più di un mese ormai non ci è consentito nemmeno stringerci la mano, uscire di casa liberamente, andare a scuola e frequentare i nostri amici. Non siamo liberi.

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Quando Virgilio spiega a Catone la ragione del viaggio di Dante, dice “libertà va cercando”. Spettacolare. Che cosa cerca Dante in fondo? Di essere un uomo libero. Questo è lo scopo della vita. La libertà è l’energia con cui un uomo aderisce al vero che ha incontrato, afferma la verità di sé che ha scoperto. Non si muove nel vuoto. Pensiamoci: forse adesso non siamo liberi di andare dove ci pare, ma nel nostro modo di valutare e pensare nessuno ci può porre limiti.

Viaggio dello spirito con Dante: l’amore e la pazienza
Il-Paradiso-dantesco
La spiegazione del Paradiso di Dante

La misura dell’amore è la pazienza. “Con un passo uguale e sicuro”, ecco come cammina l’amore. Ci mette quel che deve metterci, ma poi, è nel giusto tempo che le cose accadono e possiamo trovarci in paradiso. Sarà pur la cantica più teologica e tecnica di tutta la Commedia, ma svela i misteri principali della fede, cioè della vita quotidiana, perché qualsiasi forma di spiritualità e moto dell’animo che ci unisce al Divino è parte della nostra realtà personale e non solo…

In paradiso ci si arriva solo frequentando buone compagnie, di persone illuminate che condividano la voglia di crescere e di cercare la Bellezza, quella vera, che innalza l’anima e l’avvicina al Cielo. Questo è un viaggio che nessun virus può impedirci di compiere. Quindi immagina sin da ora con gioia il primo abbraccio che darai, un abbraccio che conterrà il mondo, che “saziando di sé, di sé asseta”, perché non vorrai più uscirne, talmente bello che ne vorrai ancora, ancora e ancora.. è questo “l’amor che move ‘l sol e l’altre stelle”!

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