Affermare che l’uomo ha avuto un impatto devastante sulla natura del pianeta è ormai un luogo comune. Ha alterato il clima, acidificato gli oceani, avviato quella che probabilmente sarà la settima estinzione di massa. Chris D. Thomas, ecologo inglese, nel saggio “Il Mondo di domani” si distanzia da questa visione negativa. Si chiede infatti se in questo scenario catastrofico non si nasconda invece qualcosa di buono. Numerose specie di piante e animali stanno infatti reagendo, traendo beneficio dalla presenza dell’uomo, aumentando la biodiversità e la velocità evolutiva, che probabilmente non ha mai raggiunto livelli di crescita così alti nella storia della Terra.
Thomas, ne “Il mondo di domani”, ci conduce quindi in un viaggio avventuroso intorno al mondo per farci conoscere le creature più intraprendenti che hanno saputo sfruttare le nuove condizioni. Molte le creature che continuano a prosperare: dalla farfalla virgola ai sialia (gli uccellini azzurri), dai bisonti ibridi al pukeko neozelandese. Ci troviamo già immersi in un nuovo ecosistema in cui il continuo trasporto di animali, piante e persone ha causato vere e proprie collisioni biologiche. Varie stanno sviluppando nuove modalità evolutive per sopravvivere nel mondo alterato dall’uomo.
Il mondo di domani
Chris Thomas apre, dunque, le porte a un approccio più ottimistico per liberarci dalle catene di una visione carica di pessimismo e di smarrimento. “Il mondo di domani” è un invito a riconsiderare il rapporto dell’uomo con la natura. In fondo la storia della vita è da sempre una storia di diversificazione e rinnovamento. Forse non tutto è compromesso nell’età dell’Antropocene… Le regole della vita continuano a valere, e ora, salvare l’Homo sapiens è un elemento chiave.
Il mondo di domani. La Natura nell’età dell’estinzione di Chris D. Thomas, Aboca edizioni (2019), pagine 360, € 20,00
Autore
Chris D. Thomas
è un biologo evoluzionista di fama internazionale. Insegna presso l’Università di York ed è Fellow della Royal Society. Ha ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti per il suo lavoro scientifico. Questo è il suo primo saggio pubblicato in italiano.