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Musica d’Armenia con Jordi Savall

Jordi Savall Martedì 14 gennaio alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza a Roma, la IUC Istituzione Universitaria dei Concerti presenta “Spirito d’Armenia“, con Jordi Savall e il suo storico ensemble Hespèrion XXI, cui si unisce un gruppo di musicisti d’Armenia. Alle 15.30 precederà il concerto un incontro di Jordi Savall con il pubblico e gli studenti presso il Conservatorio “Santa Cecilia”, organizzato da Ambasciata di Spagna in Italia, IUC, Università La Sapienza e Conservatorio “Santa Cecilia”. Il concerto è dedicato alla musica dell’Armenia, espressione di una delle più antiche civiltà cristiane dell’Oriente, sopravvissuta miracolosamente a periodi convulsi e terribili. È … Leggi tutto

Jordi Savall
Jordi Savall

Martedì 14 gennaio alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza a Roma, la IUC Istituzione Universitaria dei Concerti presenta “Spirito d’Armenia“, con Jordi Savall e il suo storico ensemble Hespèrion XXI, cui si unisce un gruppo di musicisti d’Armenia. Alle 15.30 precederà il concerto un incontro di Jordi Savall con il pubblico e gli studenti presso il Conservatorio “Santa Cecilia”, organizzato da Ambasciata di Spagna in Italia, IUC, Università La Sapienza e Conservatorio “Santa Cecilia”.

Il concerto è dedicato alla musica dell’Armenia, espressione di una delle più antiche civiltà cristiane dell’Oriente, sopravvissuta miracolosamente a periodi convulsi e terribili. È una musica ora nostalgica, ora contemplativo, talvolta anche vivace, ma sempre coinvolgente ed emozionante, perché nella musica armena si riflette nel modo più autentico e profondo lo spirito di un popolo dalla storia antica e travagliata.

Strumenti musicali e identità nazionale

Il duduk armeno
Il duduk armeno

Questo concerto è idealmente dedicato da Savall anche a sua moglie Montserrat Figueras, recentemente scomparsa, che provava una grande ammirazione per le straordinarie qualità musicali dei musicisti d’Armenia e sentiva una profonda simpatia e una grande attrazione per gli strumenti tradizionali armeni, come il duduk e il kamantcha.

Si ascolterà dunque il duduk, il più antico strumento armeno sopravvissuto e perciò divenuto un simbolo dell’identità nazionale. È uno strumento ad ancia doppia, perciò appartiene alla famiglia degli oboi, ma il suo suono è più scuro e ricorda piuttosto il clarinetto o il sassofono. Tipica del duduk è la sua capacità di esprimere le inflessioni e gli umori della lingua armena. Si potrà scoprire anche la kamantcha, uno strumento presente in un’ampia zona, che va dall’Armenia al Kashmir: questo lontano antenato del violino ha una cassa armonica tondeggiante e un numero variabile di corde – da due a cinque – suonate con un arco, che producono un suono delicato e cantabile.

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La rivista francese Audiophile ha scritto che Savall e i suoi collaboratori ottengono sonorità “così delicatamente intense che a volte potrete sentire il vostro stesso respiro. Il timbro degli strumenti è una continua delizia, come la spontanea e serica facilità con cui i duduk, spesso in coppia, s’intrecciano come fili d’oro e d’argento”.

Info per il pubblico: tel. 06 3610051 www.concertiiuc.it,                         botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it.

(10/01/2014)

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