Perché alcune opere d’arte, come la Gioconda di Leonardo, la Nascita di Venere di Botticelli, Guernica di Picasso o L’urlo di Munch sono icone popolari riconosciute in tutto il mondo? E perché immagini come Le ninfee di Monet, Il pensatore di Rodin o il David di Michelangelo, sono state riprodotte su t-shirt, tazze, grembiuli, riprese da pubblicitari, stilisti, registi, o usate in show televisivi come i Simpson, al punto da emanciparsi dall’arte, oltrepassare i confini dei musei e diventare autentiche celebrità, parte integrante del nostro panorama visivo quotidiano?
Io sono un mito racconta le storie affascinanti di trenta capolavori, dal Discobolo di Mirone al Figlio dell’uomo di Magritte, spiegando come, quando e soprattutto perché un’opera d’arte riesce a trasformarsi in un’immagine dal successo planetario, impermeabile ai gusti, alle mode e al passare del tempo.
Gli autori raccontano la genesi delle singole opere d’arte, come abbiano raggiunto lo status di culto e come la loro percezione si sia evoluta nel corso dei secoli. Ricostruiscono le dinamiche storiche, sociali e culturali che hanno influenzato e consentito il successo: dalla tecnica dell’incisione all’avvento dei mass media, dalla politica alla religione.
L’analisi delle singole opere è affiancata dalla narrazione di curiosità e aneddoti e da una copiosa selezione di immagini che fa di questo libro una lettura istruttiva e avvincente, ricca di racconti che si nascondono dietro la nascita di questi miti.
La società di massa ha adottato quei capolavori e li ha trasformati in campagne pubblicitarie e merchandising. Così sono diventate familiari, un patrimonio pubblico e quotidiano … Ognuna ha avuto la sua occasione per diventare icona e da icona si è trasformata in mito … ha scritto Maurizio Cattelan, nella prefazione.