Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

In Valnerina, nuova vita per il farro

Monteleone di Spoleto

A Monteleone di Spoleto, patria del farro Dop nascono due nuovi prodotti: il Farburger e la Farsiccia. Interpretazioni creative dell’antico cereale antenato del grano

Monteleone Biga-di-Monteleone
Biga di Monteleone

Monteleone di Spoleto – Perugia è un piccolo paese circondato da mura nella Valnerina, proprio ai confini con il Lazio. È famoso per la Biga di Monteleone, un carro costruito nel VI secolo avanti Cristo, in legno e ricoperto da lamine bronzee lavorate a sbalzo che raffigura presumibilmente scene della vita di Achille. Dopo il suo trafugamento, nel 1902, ora si trova al Metropolitan di New York ed è in corso un’aspra battaglia per il suo ritorno in Italia. Monteleone è famosa anche per il farro, (Triticum dicoccum), il cereale antenato del grano coltivato sopra i 1.000 metri di altitudine  e non trattato che dà una farina scura e granulosa. Durante la Mostra-Mercato del Farro “Dop” e dei Prodotti Tipici della Montagna sono stati presentati due prodotti nuovi ricavati da questo cereale: il “Farburger” è un hamburger vegetariano creato dall’antropologa Marilena Badolato, studiosa del farro di Monteleone di Spoleto, in collaborazione con la chef Renata Petrangeli.

Cibo… archeologico

Il farburger
Il farburger

Il farro è mescolato a legumi e verdure tipiche del territorio umbro: la Cipolla di Cannara, il Sedano nero di Trevi, le Patate di Gavelli, la farina di Canapa di Sant’Anatolia di Narco, l’olio della cultivar San Felice di Giano dell’Umbria e i legumi della Valnerina. La “Farsiccia”, invece, è una creazione di due fondatori di “Archeofood”, il primo sito italiano dedicato alla storia e alla cultura del cibo: lo storico-archeologo Paolo Braconi, docente di Economia e Cultura dell’Alimentazione dell’Università di Perugia, e l’archeochef Marino Marini di “Slow Food”. Tutto è frutto di una ricerca condotta nel mondo degli insaccati dell’Antica Roma: la salsiccia di farro e maiale descritta nel celebre trattato di gastronomia romana antica, il  De re coquinaria attribuito ad  Apicio (I sec. d.C.). Al macinato di maiale sono aggiunti: farro, frutta secca e “garum”, il preparato a base di pesce che nell’Antica Roma costituiva una sorta di condimento universale. La nota dolce è accentuata da una salsa di mosto cotto e mele cotogne.

LEGGI ANCHE  Siena delle meraviglie: arte, storia e Sangiovese purosangue

Info: www.umbriatouring.it

Leggi anche:

Lampredotto. A Firenze è un un’istituzione
Storia di Biagio Bondi: da Nonna Rosa alla guida Michelin
Condividi sui social: