Che Londra sia una delle capitali mondiali della creatività è fuori discussione. Le tendenze nel mondo dell’arte, della moda, della musica e del design passano da qui. Ed è proprio il design ad essere celebrato con un evento apposito, il London Design Festival, in programma dal 17 al 25 settembre. Il festival, giunto alla ventesima edizione, ha contribuito negli anni alla crescita del settore e al posizionamento di Londra come capitale internazionale del design. Inoltre ha ispirato anche numerose altre iniziative simili nel mondo. Basti pensare che nel 2003, anno della prima edizione, esistevano globalmente solo cinque eventi simili, mentre attualmente sono centosettanta.
Il festival offre un panorama molto ricco delle tendenze del design contemporaneo, attraverso un programma fittissimo di eventi, mostre, installazioni e conferenze. Lo scopo è mettere in contatto i designer, siano essi giovani creativi emergenti o brand consolidati, con il pubblico, che anche quest’anno si preannuncia vastissimo. Per dare un’idea dei numeri, nel 2019, ultimo anno di “normalità” prima della pandemia, i visitatori erano 600.000. Di questi più di un terzo stranieri, hanno visitato iniziative legate all’evento. Poiché il design è un settore vivo e a stretto contatto con la realtà, alcuni temi di attualità, come l’economia sostenibile, sono particolarmente presenti.
Il Victoria & Albert Museum, Festival Hub
Il London Design Festival è un festival diffuso, che coinvolge tantissime aree di Londra. Ma il punto centrale, non a caso chiamato Festival Hub, è da tredici anni il Victoria & Albert Museum. Al suo interno, in alcuni degli spazi più iconici, sono esposte installazioni commissionate appositamente per l’occasione. Il filo conduttore di quest’anno è l’idea della trasformazione. Essa è intesa nel senso strettamente chimico-fisico di trasformazione della materia nel progetto Vessels di Omer Abel, dove oggetti in rame e in vetro provenienti da mercatini antiquari vengono fusi e messi in interazione, creando forme nuove e inaspettate.
La trasformazione è anche nel riuso e recupero, come in R for Repair, una collaborazione fra designer inglesi e di Singapore, dove oggetti rotti vengono riparati in modo da presentare una nuova narrazione. Il recupero ci porta fino al concetto di rigenerazione del nostro pianeta, ben rappresentato da Plasticity, scultura di Niccolo Casas, in plastica riciclata pescata dagli Oceani.
Il Victoria & Albert Museum ospita durante tutta la durata del festival anche il Global Design Forum, fittissimo programma di conferenze con circa settanta interventi sui diversi settori e temi del design.
London Design Festival: Landmark projects
Come di consueto, sono state commissionate alcune installazioni site specific. Una è Swivels di Sabine Marcelis. Si tratta di una serie di sedili in pietra colorati e rotanti, posti al centro dello spazio antistante il Centre Point, in Tottenham Court Road. Questi sedili invitano le persone a fermarsi e interagire con i propri vicini, favorendo la socializzazione in uno spazio del centro città dove generalmente si transita solo di fretta.
L’altro progetto è Into Sight di Sony Design. È notevole come Sony, colosso industriale, abbia un’azienda dedicata alla ricerca nel design, senza immediati scopi commerciali. Into Sight è un prodotto di questa ricerca: una sorta di tunnel composto da schermi led e pareti di vetro rivestite con una pellicola di plastica riflettente in cui il movimento di chi lo visita, grazie alla presenza di numerosi sensori a infrarossi, influenza l’aspetto visuale e il soundscape rendendo labile il confine fra realtà fisica e metarealtà.
Infine, c’è Henge una special commission del festival posizionata a Canary Wharf, a cura di LSI Stone, Stanton Williams e WEbb Yates. Questa installazione in pietra e marmo richiama i circoli neolitici e invita i visitatori ad esplorare i suoi spazi isolandosi dall’esterno. I compositori portoghesi Lunn & Kidonov hanno creato una colonna sonora apposita, scaricabile on line per accompagnare i visitatori nel loro viaggio.
I Design Districts
Come si è detto, il London Design Festival è un festival diffuso, che coinvolge tutta la città. Così sono stati creati dodici distretti, corrispondenti ad altrettante aree, da Walthamstow a Southwark, da Park Royal alla Greenwich Peninsula, passando per Brompton, Islington e Shoreditch.
Ciascun distretto ha la sua personalità, che riflette la sua vocazione e lo spirito della comunità locale. Così, ad esempio, Mayfair è la destinazione internazionale per i collezionisti di arte decorativa; oppure Pimlico Road, con la sua vocazione artigianale votata all’interior design, è sede di studi e negozi di scultori e designer del legno, dei tessuti e del vetro.
Le fiere del design
Il London Design Festival è anche un’opportunità commerciale per i designer e le aziende. Oltre ad alcune delle iniziative all’interno dei Design District, di respiro prevalentemente locale, ci sono due fiere di settore che fungono da catalizzatore per chi è interessato non solo a esplorare le tendenze, ma anche ad acquistare.
La principale è Design London, aperta dal 21 al 24 settembre, che si tiene a Magazine London, bellissima location con vista sul Tamigi di North Greenwich. Accanto ai marchi leader dell’interior design, ci sono anche alcuni padiglioni nazionali che rappresentano alcuni Paesi particolarmente significativi in questo settore, far cui Danimarca, Portogallo, Sud Corea e Thailandia.
L’altro evento commerciale è Material Matters, ispirato all’omonimo podcast. Ospitato nella Bargehouse presso la Oxo Tower a Southbank, questo evento riunisce quaranta fra nuovi designer e marchi consolidati per una esposizione focalizzata sui materiali e le loro potenzialità. Sia Design London che Material Matters sono accompagnate da conferenze e panel tematici.
Info utili
Il London Design Festival è a Londra, in più di 200 location, dal 17 al 25 settembre. Per consultare il programma completo, www.londondesignfestival.com