Giotto, nome insigne nell’arte trecentesca sarà di scena al MART a Rovereto (TN) dall’8 Dicembre 2022 al 19 Marzo 2023 con la mostra “Giotto e il Novecento”. L’esposizione è una sorta di “dialogo” tra l’artista appartenente a un passato abbastanza remoto e altri famosi artisti contemporanei.
L’idea di coniugare l’influenza stilistica di Giotto con le opere scaturite dalla maestria dei contemporanei è di Vittorio Sgarbi, critico d’arte, Presidente del MART e ora anche Sottosegretario alla Cultura. Sgarbi da tempo si concentra sul confronto tra antico e contemporaneo. Egli sa bene che non può esserci formazione migliore che attingere dalla storia e dalle esperienze altrui. Questo vale ancor più se il background proviene da personaggi di straordinaria caratura.
Giotto pittore e architetto
Molti conoscono Giotto, meglio Giotto di Bondone, nato a Vespignano nel 1267 e morto a Firenze nel 1337 soprattutto per gli aneddoti raccontati a scuola. Chi non ricorda il cerchio perfetto disegnato da Giotto? Leggenda o realtà non è dato saperlo, tuttavia resta indiscusso il suo valore artistico come pittore e architetto.
Stimato dai potenti del tempo, si prodigò ad eseguire le numerose commissioni specie di soggetti religiosi. Nel tempo abbandonò la pittura con spiccate influenze bizantine, orientandosi verso una pittura più naturale, reale dando inizio alla tridimensionalità.
Tra i suoi capolavori spiccano gli affreschi decorativi della Cappella degli Scrovegni a Padova voluta dal banchiere Enrico Scrovegni proprietario del bel palazzo. A Firenze si ricorda il Crocefisso di Santa Maria Novella e le rappresentazioni della vita di San Francesco nella basilica di Assisi.
Giotto e il Novecento: le opere in mostra
Nel percorso espositivo al MART saranno esposte oltre duecento opere per far conoscere al grande pubblico come gli artisti italiani e stranieri del secolo scorso abbiano tratto ispirazione osservando le opere di Giotto, nonostante un tempo così remoto.
Tra gli artisti troveremo i nomi di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Gino Severini, Massimo Campigli, Ubaldo Oppi, Henri Matisse. Nella seconda parte della mostra vi saranno opere di Lucio Fontana, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers e incursioni nell’arte del presente con l’americano James Turrell e l’inglese Tacita Dean piacevolmente coinvolti dalle influenze di Giotto.
La mostra, nata dall’idea di Vittorio Sgarbi, è curata da Alessandra Tiddia.
Informazioni e prenotazioni: www.mart.tn.it