Aragona, un “must”
Dimostrato il must (obbligo, per i turisti yankees) di visitare l’Aragona, eccomi moralmente e costretto a suggerire dove andare. Un problema non da poco (non invidio le guide – tutti i giorni a ripetere le stesse identiche cose all’anonimo gregge turistico – nemmeno quando cuccano le provvigioni e mangiano e bevono gratis). Ma per fortuna sono fresco reduce da una bella Gita Aragonese con Noe Larraz Ortega, zaragozano tour operator incoming . Per inciso (meglio precisare, con quei fanatici dell’Adiconsum eternamente richiedenti rimborsi per truffe o gherminelle in verità talvolta perpetrate) alla faccia di tanto biblico nome la sua Noe Travel porta in giro i turisti in bus e non sull’Arca (ma su richiesta lo potrebbe, viste le generose dimensioni del rio Ebro, linfa vitale della Comunidad de Aragòn).
Fuori dai soliti itinerari iberici
Si parta allora per l’Aragona, anche perché, lo dico da sempre, in Spagna mica ci sono soltanto Madrid, Barcellona, Formentera, Marbella, l’Andalusia e le Canarie. Chi desidera compiere una breve gita circoscritta alla sola regione non sbaglia ricorrendo al Fly & Drive: vola a Zaragoza dopodiché, se necessitano info e consigli pensa a tutto Noe. Mentre i tanti che restano aficionados al turismo automobilistico (o le comitive in bus) e per cultura o balneazione programmano un più lungo viaggio in Spagna l’Aragona è a portata … d’auto. Nel senso che, dopo Barcellona, chi va a Madrid lasciata la Catalogna entra nella regione; chi invece prosegue lungo la costa mediterranea ha l’Aragona poco distante, sulla destra. Una visita pertanto facile, soprattutto se si tiene conto che l’itinerario suggerito, iniziante a Zaragoza, si conclude a Teruel, nel sud dell’Aragona dopodiché chi era diretto a Madrid ha solo poca strada per raggiungere la capitale spagnola e chi doveva costeggiare il mare vi ritorna a Sagunto, Valencia.
Spiegato perché non è giusto snobbare l’Aragona negandole una visita, avevo dimostrato la validità della sentenza segnalando, alla rinfusa, l’esistenza di svariate cose da vedervi, di ogni ordine e tipo. Mi riferisco a tante vestigia storiche (Caesarugusta, Roma imperiale), bellezze naturali e artistiche, su tutto il barocco della basilica di Zaragoza e, a Teruel, una chicca, 4 chiese e campanili, magnifici esempi del mudèjar, il curioso stile architettonico mutuato da vicende storico – religiose. Con la Reconquista (XI – XV secolo, cominciata da El Cid, da non confondere con … Charlton Heston che lo interpretò nell’omonimo kolossal hollywodiano), molti artisti musulmani che decisero di rimanere nei territori rioccupati dai cristiani si ritrovarono col problema (l’Islam non lo permette) di decorare chiese e luoghi sacri senza effigi ed immagini umane. Eccoli pertanto a dover inventare disegni, ghirigori, composizioni geometriche, decorati con fiori o quant’altro passa madrenatura usando mattoni, terracotta, ceramiche dal grande effetto cromatico e ottimo gusto artigianale (che tuttora si apprezza nei suk del mondo arabo).