La storia delle professioni femminili, in particolar modo nel campo del turismo, non può dimenticare la figura di Alice Manfield, una delle prime Guide naturalistiche ed alpine specializzate che si adoperò e divenne, con coraggio e passione, donna pioniere nell’ambito dell’attività escursionistica, nel periodo storico in cui le donne iniziano a manifestare le proprie capacità ed abilità intellettuali, manuali ed imprenditoriali.
Alice, una degli otto figli di John e Jane Manfield, nacque nel 1878 in Australia, nella fiabesca località alpina della Valle Buckland, a sud est del Monte Buffalo. La bellezza incontaminata del sito, che già nella prima metà dell’Ottocento iniziò ad essere un’affascinante meta turistica, e la presenza di un albergo realizzato nel 1890 dai suoi genitori, indubbiamente influenzarono il carattere di Alice e stimolarono le sue emozioni ed interessi.
Fin da ragazzina Alice iniziò ad esplorare la montagna, maturare un amore intenso per il paesaggio, sviluppare conoscenze naturalistiche, faunistiche e botaniche, ed a condurre i turisti, ospiti nella struttura alberghiera di famiglia, lungo i sentieri più suggestivi del luogo.
Diventata ben presto molto conosciuta nell’accompagnare i viaggiatori in interessanti escursioni ambientali ed alpine, tanto da essere richiesta anche da visitatori molto importanti, era affettuosamente conosciuta e chiamata “Guida Alice”.
Rivestì un ruolo pioneristico nell’emancipazione femminile, avviando servizi di trekking e visite guidate, e favorendo una delle prime esperienze di turismo sostenibile e responsabile. Intraprendente e determinata, sensibile osservatrice e conoscitrice della fauna e della flora del Monte Buffalo, dimostrò di essere una delle poche guide competenti del territorio in cui viveva e di poter far scoprire ai turisti i molteplici aspetti della montagna.
In divisa senza rinunciare alla propria femminilità
Il merito di Alice fu quello di aver trasformato la sua passione in professione, curando lo studio analitico del territorio e dell’ambiente naturale, individuando i percorsi più significativi, progettando l’utilizzo di attrezzature tecniche ed abbigliamento idonei, e promuovendo la sua attività con annunci pubblicitari. Per combattere il cima rigido ed invernale “Guida Alice” disegnò e cucì per se stessa degli indumenti personalizzati, vere e proprie divise da lavoro, che la resero famosa in tutto il Paese, incurante di alcuni giudizi e polemiche per quel suo stravagante abbigliamento maschile che suscitò grande scalpore in un epoca in cui la donna in pantaloni era considerata come trasgressiva e sovversiva. Tuttavia Alice Manfield non rinunciò mai alla sua femminilità. Due ritratti fotografici la raffigurano sia con i pantaloni “alla zuava” sia con una gonna abbinati ad una giacca stretta intorno alla vita, le scarpe in pelle con il tacchetto, ed un cappello. Nelle sue mani di Guida naturalistica non manca, inoltre, il lunghissimo palo e il bastone, indispensabili nell’ attività escursionistica che condusse fino al 1930 con orgoglio e abnegazione. Molti dissero che era proprio lei la vera attrattiva di Monte Buffalo.
Con il Monte Buffalo nel cuore
La “donna in pantaloni” viene ricordata non solo per la sua sensibilità e la lettura profonda dell’ambiente che le consentirono di acquisire e tramettere ai suoi clienti le conoscenze tecniche, didattiche e comportamentali per visitare in modo sicuro la montagna, ma anche per altre doti ed abilità umane e professionali che la rendono una figura femminile d’avanguardia: monitorò costantemente il paesaggio alpino, osservò scupolosamente gli animali e l’habitat naturale, contribuì alla promozione e divulgazione del suo paese natio. Nel 1898 il Monte Buffalo, tra le attrazioni turistiche più popolari e frequentate anche grazie all’entusiasmo ed abilità di Alice, divenne Parco Nazionale, e nel 1908 venne favorita l’accessibilità al luogo con la realizzazione di una strada verso l’altopiano. Fu pure lei a sensibilizzare le istituzioni nell’opportunità di costruire l’adeguata e necessaria opera infrastrutturale che permise ai viaggiatori di raggiungere la località con mezzi di trasporto innovativi e di fruire maggiormente della montagna e dei suoi tesori. Non è casuale che all’apertura ufficiale della strada, manifestazione a cui parteciparono prevalentemente uomini, è presente “Guida Alice” fotografata mentre sorridente tiene il nastro, che Thomas Bent, Premier della Victoria, è pronto a tagliare.