Ivana di Martino
non la conosco personalmente, ma casualmente abito a cento metri da sua madre Matilde e suo padre Francesco, due sognatori veri, generosi e umani con i fatti, non con le parole. Mi hanno parlato dei loro quattro figli, tra i quali c’è Ivana, che ama correre.
Ha una famiglia, figli, un lavoro, tanti impegni. Ma sogna lo stesso. La sua idea è questa: correre 21 chilometri al giorno per 21 giorni consecutivi in 21 città italiane. Partirà il 7 aprile da Milano, dove abita, e andrà per le strade dei capoluoghi delle regioni italiane, con alcune deviazioni: Medolla, colpita dal terremoto del 20 maggio 2012, le Cinque Terre, devastate dall’alluvione dell’ottobre 2011, Brindisi, dove il 19 maggio 2012 è esplosa davanti all’istituto Morvillo Falcone una bomba che ha ucciso Melissa Bassi, una ragazza di 16 anni. L’Aquila sarà una tappa speciale, perché è un’occasione per ricordare le vittime del sisma del 6 aprile 2009. Infine ci sarà Monza, la città dell’infanzia di Ivana, che è anche la città dei suoi genitori e anche la mia.
Ivana, piedi che ragionano
La cosa più emozionante sono le sue motivazioni. Sul suo blog Ivana spiega che la corsa la rende forte e felice e che con questa iniziativa vuole trasmettere energia e gioia a tutte le donne, per ricordare loro che si può sognare anche a quarant’anni (ma anche prima e dopo e anche se non si è donne) e che i sogni bisogna ricordarseli sempre e cercare di realizzarli, anche quando gli altri ti dicono che è inutile o che sei pazzo o che fai cose che non servono a niente.
Invece no, avere sogni dà prospettiva sempre e comunque ed è bellissimo pensare a questa donna che mette un piede davanti all’altro con umiltà e non pensa a come la giudicano gli altri o se ritengono che sprechi il suo tempo: lei corre e corre e spera e sogna. Quando verrà a Monza sarò in prima fila per applaudirla.
Brava, Ivana, sei la degna figlia di due meravigliosi sognatori. Per tutte le informazioni sull’impresa di Ivana, andate su 21voltedonna.wordpress.com