Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

I giorni chiari

I giorni chiari di Zsuzsa Bánk, Neri Pozza, pagine 464, Euro 18,00.” width=”175″ height=”270″>I giorni chiari di Zsuzsa Bánk, Neri Pozza, pagine 464, Euro 18,00. Ai margini di un villaggio nel sud della Germania degli anni Sessanta, là dove cominciano i campi, c’è una casetta di assi sghembe circondata da un giardino di alberi da frutta. La casa è talmente povera che le porte non hanno serratura e al cancello non c’è nemmeno una cassetta per le lettere. Là abitano Aja e sua madre Évi. Un vecchio cappello giallo in testa sottratto all’armadio della mamma, le mani piccole e i … Leggi tutto

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di Zsuzsa Bánk, Neri Pozza, pagine 464, Euro 18,00.
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I giorni chiari
di Zsuzsa Bánk, Neri Pozza, pagine 464, Euro 18,00.

Ai margini di un villaggio nel sud della Germania degli anni Sessanta, là dove cominciano i campi, c’è una casetta di assi sghembe circondata da un giardino di alberi da frutta. La casa è talmente povera che le porte non hanno serratura e al cancello non c’è nemmeno una cassetta per le lettere. Là abitano Aja e sua madre Évi. Un vecchio cappello giallo in testa sottratto all’armadio della mamma, le mani piccole e i piedi minuti, Aja trascorre gran parte del suo tempo nel giardino. Ritta sulle sue lunghe gambe smilze, che sembrano tagliate nel legno, le unghie smaltate fin sopra la pelle, Évi sorveglia la sua bambina mentre con la mano sfiora le lettere di Zigi, suo marito, spedite da qualche remoto angolo del mondo, dove ogni sera si esibisce come trapezista.

Le rare volte in cui Zigi compare al cancello di casa, è una festa. I capelli sulla faccia, i ricci arruffati che se ne vanno in tutte le direzioni, Zigi salta indietro sulle mani e torna sui piedi come se volasse per il giardino di Évi. Allora Aja lo guarda orgogliosa e Seri e Karl, i suoi piccoli amici, sgranano gli occhi per lo stupore.
Ma poi ad Aja non restano che giorni, settimane e mesi in cui di Zigi vi è solo un fascio di disegni tra le tazze del mattino o tra le calze e le camicie riposte nei cassetti.
Anche Seri e Karl, tuttavia, devono fare i conti con mancanze dolorose. Seri era nata da poco quando sul ponte del traghetto legato a una riva del Neckar, sotto i rami dei salici e nella luce gialla del pomeriggio, suo padre si portò improvvisamente le mani al petto e alla gola e si spense poi tra le braccia di sua madre.

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Una tragedia, misteriosa e straziante ha offuscato, invece, l’infanzia di Karl: in una bella giornata di primavera, il suo fratellino è salito sull’auto di uno sconosciuto ed è scomparso nel nulla. Come per un incanto, la vita in comune dei tre bambini, nell’atmosfera stralunata e idilliaca del villaggio e del giardino di Aja, sembra rimuovere ogni lutto. I giorni chiari e lieti dell’infanzia hanno il sopravvento, e l’esistenza è spensierata sotto lo sguardo amorevole delle madri.
Venti anni dopo, trascorsi gli anni dell’università e un soggiorno comune a Roma, Aja, Seri e Karl si ritrovano nel villaggio della loro infanzia a fare i conti con insospettabili segreti familiari, a lungo gelosamente custoditi, e con inimicizie e tradimenti inaspettati.

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