Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Euromobility: mobilità sostenibile in Italia

L’ultimo rapporto Euromobility nelle cinquanta principali città italiane, rivela un Paese a due velocità. Bologna al primo posto, Roma al ventiquattresimo. Al quarto posto Venezia seguita da Brescia. Le più insostenibili si confermano Siracusa, Reggio Calabria e Potenza

Piazza Maggiore, Bologna
Piazza Maggiore, Bologna

Sorprese ma non troppo nell’ultimo rapporto di Euromobility. Il nostro Paese anche nella mobilità viaggia a due velocità tra nord e sud del paese. La città più “eco-mobile” d’Italia tra le cinquanta considerate nell’ultimo rapporto è Bologna; ha una buona dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, ha un basso indice di incidentalità sulle strade e una sufficiente dotazione di corsie ciclabili. A queste vanno aggiunte la domanda soddisfatta dal trasporto pubblico e il servizio di car sharing ma soprattutto le attività del mobility manager di Area.
All’ultimo posto della classifica troviamo Potenza. E poi c’è da segnalare Milano che è stata la  migliore città europea nel 2014 per il car sharing free floating (il servizio che consente, a chi noleggia un’auto, di utilizzare quella più vicina e di parcheggiarla nel luogo di destinazione).

Criteri e indicatori adottati nell’indagine

La presenza di piste ciclabili è uno dei criteri di valutazione adottato nell'indagine
La presenza di piste ciclabili è uno dei criteri di valutazione adottato nell’indagine

L’ottavo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città“, elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, ha stilato la graduatoria delle città che puntano a una mobilità più sostenibile. Le città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai centomila abitanti.
I criteri di valutazione di questa edizione hanno previsto le innovazioni introdotte dai comuni: car sharing, bike sharing, mobility manager; la presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili a più basso impatto (gpl, metano, ibride, elettriche), l’offerta e l’uso del trasporto pubblico, le corsie ciclabili, le zone a traffico limitato e quelle pedonali. Ma anche dati sui parcheggi di scambio e a pagamento, di quelli sulla sicurezza e sulle flotte di veicoli comunali. Le iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile, sono state un altro indicatore importante.

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Le prime dieci città a mobilità sostenibile

Servizio di Bike Sharing a Milano
Servizio di Bike Sharing a Milano

Nella “top ten” troviamo Parma e Milano, rispettivamente al secondo e terzo posto; Venezia al quarto e Brescia al quinto; Bergamo conquista il sesto posto seguita da Firenze. Poi troviamo, a seguire, Padova,  Torino e Genova. La capitale? Roma è solo al ventiquattresimo posto.
In generale è il nord Italia che sta raccogliendo i primi frutti di politiche e campagne informative finalizzate ad un più razionale uso dei mezzi di trasporto. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile troviamo Siracusa, Reggio Calabria e Potenza.

Secondo Lorenzo Bertuccio –  Direttore scientifico di Euromobility ciò che emerge dal Rapporto è una “progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a basso impatto (metano, gpl, trazione ibrida, elettrica), che complessivamente raggiungono l’8 per cento del parco nazionale circolante”.
D’altra parte se  la crisi condiziona l’uso del mezzo privato, si riflette anche sui tagli al trasporto pubblico offerto ai cittadini. Roberto Maldacea, neopresidente di Euromobility, fa notare che  il Rapporto  “evidenzia sempre più la frattura tra nord e sud Italia” e aggiunge che il 2015 sarà l’anno per l’eco mobilità in Italia e che si invertirà la tendenza negativa del sud Italia, riuscendo a misurare l’indice di sostenibilità di alcune iniziative come il car & bike sharing.

I dati del rapporto sono disponibili all’indirizzo:
www.euromobility.org/osservatorio2014.html

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