Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Sauris: Il profumo del legno e il fascino della pietra

“Un’isola tra le montagne”. Così è chiamata Sauris, splendido borgo della Carnia, dove si parla ancora una lingua particolarissima e dove le case sono costruite in legno e pietra con una tecnica unica. La comunità, narra la leggenda popolare, fu fondata da due soldati tedeschi che si rifugiarono in questa valle isolata…

Sauris, una terrazza panoramica sulle montagne carniche
Sauris, una terrazza panoramica sulle montagne carniche

 

Sauris, in dialetto tedesco “Zahre”, è il paese più “alto” della Carnia, situato in provincia di Udine tra i 1000 e 1400 m di altitudine, caratteristica che per secoli lo ha mantenuto isolato dalle altre comunità favorendo una cultura originale ancora oggi viva e condivisa. Sauris sa di pace. Lo si prova sulla propria pelle, respirando l’aria pura di montagna, guardando il verde dei boschi o il bianco della neve che, nelle stagioni, si alternano sulle montagne.

La leggenda della nascita di Zahre

La ruota di un mulino
La ruota di un mulino

Lo racconta anche una leggenda, la storia secondo cui a fondare Sauris furono -nella seconda metà del 1200- Lorenzo e Osvaldo, due soldati tedeschi che stanchi della guerra decisero di cambiar vita e paese, per scegliere un’oasi di pace. E quest’oasi la trovarono inerpicata sui monti sopra la Val di Lumiei: come nella più classica delle fiabe, la meta faticosamente raggiunta regalava, dopo un lungo viaggio, uno spettacolo degno della fatica. La chiamarono Zahre.

Isolati e sicuri in un’oasi di pace

A spasso per le vie del borgo
A spasso per le vie del borgo

Per secoli l’unica via di accesso a Sauris, che pian piano crebbe raggruppando più borgate, era la mulattiera del monte Pura, che lo collegava al paese più vicino, Ampezzo: solo nel 1934 fu completato il ponte sul fiume Lumiei, alto sull’alveo ben 105 metri, che permise la realizzazione di una strada. Nel 1948 fu invece completata la diga, che diede vita al lago Lumiei: le case della località La Maina, che si trovavano nel fondovalle riempito dal bacino artificiale, furono ricostruite più a monte. Quando scende il livello dell’acqua, si possono ancora scorgere dei ruderi affiorare.

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