Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Ventitre secondi e L’Aquila passa dal prima al dopo

Ventitre secondi di Alessandro Aquilio, Kellermann Editore, pagine 255, Euro 13,00.” width=”180″ height=”270″>Ventitre secondi di Alessandro Aquilio, Kellermann Editore, pagine 255, Euro 13,00. Quanto tempo occorre al destino per stravolgere un’esistenza? Di quanti attimi ha bisogno per fare ciò che vuole di un’intera collettività? Per L’Aquila e gli aquilani sono bastati pochi secondi per superare il confine tra la vita “prima” e la vita “dopo” il terremoto del 6 aprile 2009. Oggi quella data è una chiara linea di demarcazione netta e un costante, doloroso ricordo. Per raccontare quella tragedia con gli occhi di chi l’ha vissuta ci ha pensato … Leggi tutto

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di Alessandro Aquilio, Kellermann Editore, pagine 255, Euro 13,00.
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Ventitre secondi
di Alessandro Aquilio, Kellermann Editore, pagine 255, Euro 13,00.

Quanto tempo occorre al destino per stravolgere un’esistenza? Di quanti attimi ha bisogno per fare ciò che vuole di un’intera collettività? Per L’Aquila e gli aquilani sono bastati pochi secondi per superare il confine tra la vita “prima” e la vita “dopo” il terremoto del 6 aprile 2009. Oggi quella data è una chiara linea di demarcazione netta e un costante, doloroso ricordo.

Per raccontare quella tragedia con gli occhi di chi l’ha vissuta ci ha pensato Alessandro Aquilio con questo romanzo autobiografico “Ventitre secondi”. Il titolo è proprio la durata della scossa principale che quella notte, alle 3 e 32, ha messo in ginocchio un’intera città e sconvolto la vita di decine di migliaia di persone.

Il libro nasce con l’intento di raccontare il dramma dell’Aquila, scevro dalle polemiche e dalle divisioni per restituirne il volto più vero: quello umano. Per farlo, l’autore sceglie di descrivere una tragedia collettiva attraverso la storia di una famiglia, la propria, a partire da quegli interminabili secondi per giungere fino alla condizione di sfollati e alla difficile strada verso una nuova vita. Grazie alla vividezza delle immagini descritte, Aquilio guida il lettore in una storia ancor più coinvolgente perché vera, che riesce a far vedere il terremoto – o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro – e i suoi effetti anche a chi non lo ha vissuto né è mai stato a L’Aquila.

Attraverso lo sguardo dell’autore e le vicende della sua famiglia si vive nel particolare una tragedia collettiva, dimostrando che spesso le storie individuali hanno in sé il germe dell’universalità, del poter parlare a tutti ed essere accessibili a tutti.

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Nel racconto di poche persone, l’eco di centomila vite, di un’intera città, di una collettività che ha visto con i propri occhi la paura e il senso di smarrimento che si può provare di fronte a un evento come il terremoto. Il sisma costringe a fare i conti con il caso, con la propria dimensione umana, in una società che pare offrire solamente certezze. Gli stessi occhi, però, hanno saputo riprendere a sgranarsi e reagire al dolore, all’incredulità, allo sconforto e oggi sono ancor più consapevoli di quanto fugace possa essere la vita, di quanto coraggio ci voglia a saper intraprendere un nuovo inizio, a testa alta.

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