Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il fascino della sottile differenza

Tutto c’è a cento metri dalla riva, dove i più, compresi i buoni nuotatori, non si spingono. Chi vive a cento metri dalla riva apprezza il fascino delle piccole cose particolari. Ogni settimana proveremo a proporvi qualcosa da vedere. Con occhi nuovi

Atene al tramonto
Il fascino della sottile differenza

Mi ricordo vent’anni fa la prima volta che, arrivando ad Atene al tramonto, vidi il Partenone tutto rosa e rimasi folgorata, ma ricordo altrettanto bene un ristorantino nel Peloponneso. Si chiamava Diogenes, era un capanno sulla spiaggia e si mangiava in tavolini con le tovaglie a quadri mentre il mare ti lambiva i piedi.

Se mi concentro riesco ancora a sentire il sapore dell’orata appena pescata che ho mangiato quella sera, il profumo del rosmarino sulle patate al forno. Ho una vivida immagine della consistenza della pasta fatta in casa che ho mangiato a Montefalco sotto una pianta d’ulivo ma anche degli affreschi di Giotto ad Assisi, del formaggio delle pecorelle di Gallicianò, paesino sull’Aspromonte, e dei Bronzi di Riace. In questa duplicità risiede la perfetta beatitudine del centometrista.

cento metri dalla riva

…e invece è la prossimità della spiaggia. Il suo bello è che non presenta pericoli, ma ha l’esotico fascino non della trasgressione, bensì della sperimentazione, intesa come ricerca e ambizione del bello. Un vizio, quello del nuotare poco lontano, assai ricreativo, un esaltatore dei ricettori del gusto. Consigliabile a tutti, inevitabile per chi lo prova e ci si abitua con piacere.

Chi vive a cento metri dalla riva apprezza il fascino delle piccole cose particolari, ma è in grado altresì di rilevare la sottile differenza che c’è tra il vedere cose ultrafamose e ovvie e l’apprezzare cose ultrafamose e ovvie senza filtri né inutili supponenze.

Cento metri dalla riva. Il centometrismo della psiche
Il fascino della sottile differenza

Il centometrismo è una forma della mente, una distanza che si plasma direttamente dalla psiche. Bisogna allenarsi, ma poi la cosa viene da sé. Vivere secondo tale disciplina è un privilegio, oltre che un’attitudine. La sottoscritta non è un maestro, ma proverà ogni settimana a proporvi qualcosa da vedere o da assaggiare. Senza pretese, per carità.

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La filosofia del cento metri dalla riva cui mi attengo me la insegnò il mio direttore quando, alla vigilia della partenza del primo viaggio per lui, gli chiesi cosa dovevo fare.

“Hai il cervello? Bene, allora tienilo acceso. Non serve altro”. Non serve altro.

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