Cervinia – Ma c’è ancora? Nel senso che fino agli anni Settanta “il Breuil” (così era chiamato dalla gente chic) contò molto sul mercato turistico montanaro, unitamente alla solita Cortina e all’agnelliana Sestrieres – me racumandi, era ed è chic non dimenticare la S finale -). Dopodiché Cortina rimase famosa, il SestriereS campò e campa di Fiat, mentre Cervinia – pardòn il Breuil – finì nel dimenticatoio. Fino al 24/7 allorché, per farsi una sciatina, vi è capitato il presidente russo Medvedev che in poche ore, se non ha risolto i problemi economici di tutta la Valtournenche, quantomeno ha reso attivo il bilancio annuale di chi (al secolo il Bistrot de l’Abbè) gli ha dato da mangiare e soprattutto da bere. A metà mattina il Piccolo Padre (ma solo provvisorio, sta tenendo in caldo il posto di Putin) ha infatti pensato bene di farsi una merendina con ‘tapas’, dolcetti valdostani, ostriche e un paio di belle bottigliozze di Champagne Cristal (il massimo, salvo, per i torinesi-bene il Philipponat solo perché lo beveva dall’Avvocato Agnelli) dopodiché ha lasciato lì (“lo dice il giornale”) “ben oltre i 1000 euro”. Da cui si attendono da Mosca charter di Mugik e pensionati dell’ex (ma funziona tuttora, eccome fuziona) Kgb.
Golfo del Messico – La famiglia Obama vi è ‘dovuta’ andare in ferie per difendere l’immagine offuscata dalla vicenda della Marea Nera. Da noi c’è chi va in ferie in certi posti per far contento Lele Mora.
Marbella – Contrordine compagni, perché la Michelle ha mollato l’Obama e se n’è andata a Marbella, ma non per far contento il Lele Mora (sennò sarebbe finita anche lei in Costa Smevalda come una comunissima Escort) bensì (hony soit qui mal y pense) solo (mica scema lei) per non sguazzare (per pierre) nel petrolio (ma se è per questo, creda a un vecchio travel consultant, era meglio andare al Cabo de Gata sulla Costa de Almerìa).
Sankt* Moritz – E’ deragliato il Glacier Express. Anche gli Svizzeri non sono più quelli di una volta. (* Sankt e non Saint: fa molto più chic, i ricchi e i radical kitsch dei necrologi sul Corriere della Sera lo scrivono sempre così).
Slovenia – Sulle rive del Soca (l’Isonzo italiano) vanno in vacanza a pescare le trote gruppetti di maschi nostrani che (senza peraltro voler far loro torto) lasciano a casa le mogli. “Hin doni, ìn mìa gent / Sono donne, non sono gente” (meditazione attribuita a un saggio lomellino del Duecento).
Kos – Isola greca delle Sporadi, raggiunta il 24 e il 25 luglio da 200 turisti della Settemari e altrettanti della Eden Viaggi dopo un’autentica odissea. Che porti sfiga?
Milano – Stazione Centrale, weekend 23/25 luglio: macchinette rotte, biglietterie assaltate.
Ostia – Affollata (dai dipendenti dei ministeri romani, timbrano e se ne vanno e a volte c’è pure un collega che timbra per loro) località balneare filologicamente ancora misteriosa a causa dei suoni emessi dai similumani coatti che la frequentano (da quelle parti per dire una Peroni si dice “Na Bìra”; per eventuali corsi di approfondimento citofonare Totti).
Carabi – Tempeste e uragani della madonna. Pensa tu che culo hanno avuto quelli rimasti a casa per il fallimento della Ventaglio.
Costa Smeralda – (Smevalda nella lingua radical chic). Un gelato e un caffè (“lo dice” la Lina Sotis sul Corriere) 60 euro. E bravi i baristi del Lele Mora che nello stesso tempo riescono ad arricchirsi e a farsi pubblicità, perché se invece di 60 euro ne avessero chiesti 6 non sarebbero andati sul giornale quindi niente reclàm. Chiamali scemi quelli della Costa Smevalda.
Roma – Sul Corriere della Sera M. L. Rodotà narra che tornata a Roma dal weekend sommariamente abbigliata e fatto un salto al bar sotto casa, ha pagato un paio di piccole bottigliette di minerale 6 euro invece di 2 perché scambiata per una turista di passaggio. La Rodotà si tranquillizzi, perché non ha scoperto nulla: a Venezia da una vita devi imparare un po’ di idioma locale dopodiché se nei bar e nei ristoranti al momento di pagare non dici ‘carta venèssia’, ti ritrovi a dover fare un mutuo.
Vigolzone – Cittadina in provincia di Piacenza (vicina a Grazzano Visconti, medioevo, dicono gli yankees, ‘mickey mouse’ tipo disneyland, mentre Castell’Arquato antica verace lo è per davvero); dal 24 al 27 luglio Gran Festa del Tortello, ci sono andato l’ultimo giorno, martedì: madonna quanta gente allegra, tra un lìssio e una mazurca tortelli alle erbette più robusti cibi macrobiotici (saporite costine di maiale, profumati spiedini) e giù Gutturnio e Ortrugo. Feste vere della provincia sana, suvvia si dica, dell’Italia migliore. A Carpaneto un macellaio (qui mangiano di fino) ti prepara la carne cruda tagliandola al coltello (lo chiedi nel Monferrato e ti mandan a dà via i ciapp, e credetemi, la carne cruda tagliata al coltello è una cosa, la carne macinata con la macchinetta è un’altra cosa, anzi, meglio dire ‘na schifezza).
San Remo – Il sindaco ha detto ‘niente Festival a chi fa uso di cocaina!’. E fu così che per l’impossibilità di trovare presentatori ebbe (finalmente) fine il Festival di San Scemo. (05/08/10)