di Francesca Bertha
Bastano appena due passi lungo una salita alberata per poter ammirare, dall’ombra di un pino, un paesaggio di rara bellezza: il color ruggine delle tegole, il rosso dei mattoni delle case, gli archi che testimoniano i tempi che furono. Passeggiando per le vie di Cassine si viene avvolti da un calore e da una tranquillità che sarebbero impensabili in una grande città.
Mentre il mio sguardo spazia da un campanile alle colline verdi che s’intravedono in lontananza, e l’immaginazione comincia a popolare di cavalieri i vicoli del centro storico che conservano, quasi del tutto intatto, il ricordo di un suggestivo passato medievale, mi viene in mente una canzone di Luigi Tenco: “Tu, mio caro vecchio albero, tu sei stato il castello di un regno e neppure lo sai”.
Luigi Tenco, il grande cantautore che ha cantato l’amore più viscerale, quello più romantico e profondo, era nato proprio qui, a Cassine, paese dell’alessandrino a circa 15 chilometri da Acqui Terme, in cui ha vissuto, frequentando anche spesso Ricaldone, paese di origine di sua madre, fino all’età di dieci anni, quando la sua famiglia si trasferì in Liguria.
Ma Tenco non è l’unico artista importante nativo di Cassine: la città, citata come territorio dell’episcopato di Acqui già in documenti del X secolo, diede i natali nel 1912 anche a un illustre pittore, Franco Sassi. Diverse opere dell’artista sono conservate alla Pinacoteca Civica di Alessandria, e cinque suoi acquarelli si possono addirittura ammirare presso il British Museum di Londra. Pochi pittori hanno saputo dipingere la nebbia come fece lui: le cascine dei suoi acquerelli colpiscono l’immaginazione nonostante siano velate da timide pennellate di autentica nebbia piemontese. I suoi “Paesaggi medievali” sono famosi perché rendono omaggio alla trecentesca Chiesa di San Francesco, meraviglioso monumento gotico lombardo di Cassine, rendendola elemento fantastico attraverso delle visioni pittoriche surreali.
Francesca Bertha
Dopo le escursioni a cavallo ci siamo abbandonati ai piaceri del palato, senza farci mancare nulla: dai cinque antipasti fino al vino, abbiamo gustato delle cene abbondanti e succulente a base di prodotti tipici del luogo, elaborati con fantasia e senso artistico come il risotto con le fragole e i petali di rosa. Abbiamo anche assaggiato i ravioli fatti in casa, la selvaggina e le crostate preparate con la marmellata, “dono” degli alberi da frutto che crescono vicino all’antico casale. Anche la nostra amica, che soffre di intolleranza al glutine, ha potuto godersi i pasti esattamente come noi, perché l’agriturismo è specializzato in cucina senza glutine.
Dopo la cena, non poteva mancare il concerto: quello dei grilli, appunto, che abbiamo ascoltato seduti al dehor mentre i nostri amici cavalli si riposavano nelle stalle. Siamo tornati da questo weekend lungo non solo pieni di esperienze divertenti testimoniate da innumerevoli foto che abbiamo scattato ai bellissimi cavalli, ma anche con un amore rinnovato per le cose semplici e autentiche della vita. Oltre a tornare a Cassine d’estate, pensiamo di farci un salto anche a Settembre, quando si svolgerà la famosa Festa Medioevale, l’unica rievocazione storica della provincia di Alessandria. In fondo, cavalieri lo siamo già, diventare dei cavalieri medievali sarà il prossimo passo…
(17/06/10)