Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Italia e Slovenia “slow”

Le regioni che si affacciano sull’Alto Adriatico si sono unite per creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile del turismo “lento”. Tradotto: più sentieri per le bici, corsi d’acqua navigabili, aree verdi attrezzate

Il lago di Bled, in Slovenia
Il lago di Bled, in Slovenia

È stato presentato a Cervia (Ravenna) il progetto strategico italo-sloveno “Slow Tourism“, una nuova filosofia di viaggio che intende legare i territori italiani e sloveni grazie al turismo lento e di qualità, contribuendo a creare il bacino d’offerta dell’Alto Adriatico. Il progetto coinvolge 27 partner, 14 sloveni e 13 italiani (7 veneti, 2 del Friuli Venezia Giulia e 4 dell’Emilia-Romagna) e avrà una durata complessiva di 36 mesi. È stato finanziato con quasi 4 milioni di euro dal Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013.

Priorità a biciclette e vie d’acqua

Navigare sul Po
Navigare sul Po

L’obiettivo di Slow Tourism è la creazione di un circuito con azioni di promozione e valorizzazione della rete nell’area transfrontaliera dell’Alto Adriatico attraverso progetti su tutto il territorio, interventi di marketing, formazione, comunicazione e l’organizzazione di punti “Slow” sui territori italiani e sloveni. Sarà potenziata l’offerta per il cicloturismo, con nuovi percorsi, grande attenzione anche nei confronti del turismo fluviale, con interventi per favorire la navigazione interna del Po. Ci saranno interventi che coinvolgono la laguna di Venezia e i numerosi corsi d’acqua che scorrono verso le lagune di Marano e Grado e la sistematizzazione delle vie di accesso/uscita sul fiume Sava Bohinjka e ricostruzione di una house boat sul lago Bled. Numerosi sono i progetti per strutturare l’offerta per il birdwatching, il turismo naturalistico e il turismo sportivo con organizzazione di osservatori per l’avifauna, sentieri tematici, centri ricreativi e per attrezzare aree verdi, servizi per lo sport e il tempo libero. (21/05/10)

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