Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Come rilanciare il Turismo nel Bel Paese

Lettera aperta al Ministro Michela Vittoria Brambilla, seconda parte. Dopo l’accorato appello, della scorsa settimana, per una situazione che deve cambiare direzione, ora qualche proposta: ferie scaglionate

La Ministra Brambilla
La Ministra Brambilla

Gentile Signora Brambilla, Ministra del Turismo

ricorrendo a una seconda parte della lettera suggerente “Come Rifare il Turismo” nel Belpaese, mi scuso per farLe perdere tempo (e sono pure recidivo perché anni fa rubai addirittura un weekend a Gianni Usvardi ma lui, oltre a essere del Turismo soltanto sottosegretario, era un amico). Ed eccomi dunque ai consigli, non senza – per Suo agio, e info per il distratto lettore – precisare che nella prima parte della missiva Le avevo dettagliato i mali devastanti il Turismo nostrano, commentando anche che ben difficilmente – per brava che Lei sia, e ne sono certo – potrà debellarli. Concludevo, però, che tra le tante magagne dell’Industria nazionale del Tempo Libero ve n’è una, importantissima e malefica, che Lei può combattere e vincere: il mancato, cosiddetto Scaglionamento delle Ferie. E proseguo.

“Ferra, Auguste!” et Auguste… ferrabit!

Come rilanciare il Turismo nel Bel Paese

Già. Lo Scaglionamento delle Ferie; brutta faccenda che condiziona le vacanze nel Belpaese e coinvolge le vicende del Suo dicastero. E le storture derivanti dal suo cattivo funzionamento sono ben chiare, per spiegarlo basta una domanda: si potrebbe andare tutti insieme al cinema, o al bar, o al ristorante? Certo che no: e non solo mangeremmo, vedremmo, berremmo male, accatastati come le aringhe, quindi al massimo della scomodità, ma pure ci ritroveremmo derubati legalmente giacché i padroni di bar, cinema e ristoranti (per la famosa Legge della Domanda) aumenterebbero orrendamente i prezzi. Ma allora perché si permette e si tollera tanto ammasso umano in alberghi, traghetti, treni, autostrade, aeroporti per ventuno (21) giorni in estate (le tre settimane di agosto) e sedici (16) giorni (tra il 24 dicembre e il 7 gennaio) in inverno? E perché tutto ciò avviene solo nel Belpaese (sfido chiunque a trovare un’altra città europea “chiusa per ferie” come Milano durante Ferragosto; non lo sono, neanche lontanamente, nemmeno le “latine” Madrid o Lisbona; non parliamo poi di Francoforte o Zurigo)? Per quali motivi questa magagna turistica?

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Riccione d'agosto
Riccione d’agosto

Il fatto è che nessuno fa nulla, cara Ministro, per debellare le magagne create (psiche umana e longanesiane vecchie zie a parte) dal mancato Scaglionamento delle Ferie. Non fanno nulla nemmeno i sindacati, così decisi a far scioperare il lavoratore per un’ora in meno di lavoro alla settimana, o dieci euro in più al mese, ma indifferenti se una giovane coppia si ritrova a dover spendere centinaia di euro in più perché obbligati ad “andare in ferie in agosto”. Una prova? (l’ho già scritto tante volte). Prenda un dépliant qualsiasi e vedrà che non c’è tour operator o villaggio turistico che in agosto non aumenti (poareti, anche loro tengono famiglia, e se non si tirano su le costine a Ferragosto come campano?) di un 35% le tariffe richieste in luglio. Ergo, se una vacanza in luglio costa, per esempio, 1000 euro a cranio e in agosto ne costa 1350, è d’accordo, signora Ministro, che se i due citati tapini non fossero “obbligati” (dal mancato Scaglionamento ecc. ecc.) ad “andar via” in agosto e potessero invece andare in ferie un mese prima (quando oltretutto il tempo è più bello, fa più caldo e le giornate sono più lunghe) risparmierebbero (350 x 2 = 700 euro)? Ma i sindacati, commentavo, se ne fregano.

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