Turisti esigenti che chiedono di conoscere un’Italia insolita e nuove proposte. E’ quanto è emerso nel corso della seconda edizione della Borsa del turismo verde e dei laghi, organizzata a Bolsena per promuovere sul mercato nazionale ed estero in particolare il patrimonio ambientale del Lazio.
Il workshop, che si è appena chiuso, ha richiamato nella cittadina del viterbese 35 tour operator italiani e nord europei e un centinaio di aziende da 55 Comuni laziali in rappresentanza dell’offerta del posto.
Nel 2008 il “turismo verde” ha registrato in Italia un fatturato pari a oltre 10 miliardi di euro, riportando un incremento del 6,28% rispetto all’anno precedente. Il trend coinvolge una clientela molto ampia che va dalle famiglie con i bambini agli alunni in gita scolastica sino alle giovani coppie e agli over 60.
Le “dritte” degli operatori
Una segmento importante è rappresentato dal turismo verso i laghi, in primis lombardi, veneti e laziali: secondo l’Isnart un anno fa gli italiani hanno organizzato 850 mila vacanze nelle zone dei laghi, generando un giro d’affari pari a 4 miliardi di euro. Una tendenza confermata dalla scelta dei visitatori stranieri. I laghi sarebbero la meta di quasi il 12% dei turisti che vengono in Italia per trascorrere le vacanze. Tra i più importanti mercati di riferimento c’è l’Olanda (27,8%), la Germania e l’Austria (poco meno del 20%), la Francia (oltre il 12%) e la Svizzera (11,5%).
Gli operatori internazionali, in arrivo alla Borsa dal Nord Europa (Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia e Norvegia), si diceva, hanno evidenziato in particolare l’esigenza dei turisti stranieri di scoprire un’Italia meno nota. Per Elisabeth Ericsson, manager della svedese County trave, è necessario però che l’offerta sia comunicata in maniera più capillare per invogliare i turisti a visitare l’Italia lacustre e a tornarci.
La via per destagionalizzare il turismo, suggerisce Andrea Bonomi Todeschini, a capo della norvegese Vacanza In, sta nell’organizzare eventi per offrire ai visitatori un motivo per restare. Antonella di Genoa, rappresentante di un hotel della zona, ha puntato su quello che forse è il problema più grande della nostra industria turistica. “Occorre un coordinamento generale – dice – per evitare che l’offerta sia troppo frammentata”.
Turismo “matrimoniale”
Quanto alla capacità di spesa, il budget si attesta, secondo la media procapite, su 122 euro per il viaggio, 49 euro al giorno per l’alloggio, 101 euro al giorno per il pacchetto tutto compreso e 8 euro extra, sempre al dì, per le spese in loco. Le voci di spesa più diffuse sono legate alla ristorazione (oltre il 70%), ma anche lo shopping è importante e così distribuito: abbigliamento per il 23% dei turisti, gioielleria e calzature per il 10%, prodotti artigianali tipici per il 19%, prodotti enogastronomici per il 33%. Altre voci sarebbero le attività ricreative, le visite guidate, il noleggio di bici e barche. Anche Il turismo ‘matrimoniale’ ha un certo peso. “A Bolsena quest’anno sono stati celebrati 60 matrimoni di norvegesi e svedesi”, ha spiegato l’assessore al Turismo del Comune di Bolsena, Roberto Basili. (18/11/09)