Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

In Alto Adige si calcola la CO2 della vacanza

I turisti di Dobbiaco possono farsi rilevare la quantità di ossido di carbonio generato dal soggiorno e dal viaggio di andata e ritorno. L’Ufficio del Turismo, su richiesta, compensa le emissioni tramite la centrale di teleriscaldamento locale

Veduta di Dobbiaco
Veduta di Dobbiaco

A Dobbiaco, un paesino a 1.256 metri di altitudine nella provincia autonoma di Bolzano, da quest’anno si può conoscere l’ammontare di anidride carbonica generata nel corso della propria vacanza. Sì perché raggiungere una località turistica, soggiornare in hotel, usare acqua ed elettricità o lo skipass in inverno ha un costo per l’ambiente che è possibile in parte risarcire e di cui per lo meno è bene essere consapevoli.

Il servizio è stato lanciato dall’ufficio del turismo della località altoatesina in collaborazione con la società ambientale Climate Partner. Chi soggiorna nelle strutture alberghiere o nei campeggi di Dobbiaco, su richiesta può compilare un questionario che indaga sul tipo di mezzo di trasporto utilizzato per raggiungere la destinazione, il numero di chilometri percorsi, la durata del soggiorno, la categoria dell’hotel. L’ufficio turistico sulla base dei dati indicati dal visitatore e degli standard quantitativi elaborati dalla società partner in collaborazione con gli esercizi e le strutture ricettive locali, calcola la quantità di anidride carbonica prodotta e compensa le emissioni pagando di tasca sua una piccola quota corrispondente in denaro alla centrale di teleriscaldamento di Dobbiamo San Candido. Al turista è invece consegnata una sorta di diploma-certificato che attesta il suo soggiorno “neutro”.

Turisti consapevoli

Un certificato per il soggiorno
Un certificato per il soggiorno “neutro”

“La particolarità dei pacchetti ecoclimatici è che la compensazione delle emissioni avviene attraverso certificati di emissione della centrale di teleriscaldamento Dobbiaco – San Candido”, spiega Hans Peter Fuchs, presidente della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco. “Attraverso la generazione di energia termica-elettrica noi risparmiamo ogni anno CO2. In questo modo possiamo avere a disposizione 70.000 tonnellate di CO2”.

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“Dobbiaco desidera consentire ai suoi ospiti una vacanza rispettosa del clima e senza impatto sul clima medesimo”, sottolinea Kathrin Tschurtschenthaler, direttrice dell’Ufficio turistico di Dobbiaco, “da un lato l’ospite qui deve riposare, dall’altro a noi fa piacere se alla vacanza a Dobbiaco associa ricordi duraturi nel vero e proprio senso della parola, cioè sostenibili”.

“Inclinazioni” ecologiche

Le Tre Cime di Lavaredo
Le Tre Cime di Lavaredo

La direttrice fa anche un esempio, “chi arriva a Dobbiaco a bordo di una macchina di piccole dimensioni, percorre una media di 350 chilometri tra andata e ritorno, soggiorna sette giorni in un hotel di 2 o 3 stelle, consuma in totale 141 kg di CO2. L’ufficio del turismo paga così 1,41 euro alla centrale di Teleriscaldamento, cioè l’equivalente di 10 euro per una tonnellata di anidride carbonica emessa”.

Dobbiaco non è nuova a questo genere di “inclinazioni” ecologiche. Per il secondo anno consecutivo è stata premiata da Legambiente per meriti nel campo dell’energia rinnovabile. In base alla ricerca condotta dall’associazione sono 5.991 i Comuni italiani con almeno un impianto di energia rinnovabile nel proprio territorio, 2.801 in più rispetto allo scorso anno.  Tra i Comuni “più verdi d’Italia” spiccano appunto Dobbiaco e altri tre Comuni altoatesini: Prato allo Stelvio, Vipiteno e Brunico. In particolare Dobbiaco ha fatto registrare una percentuale del 269% rispetto al fabbisogno, con 255 kwh di impianti fotovoltaici, 1.279 kwh di mini-idroelettrico, 1.270 mq di pannelli solari termici, teleriscaldamento da due impianti, biomasse da 25 Mw e biogas da 132 kwh.

(4/8/09)

 

Per informazioni:

Associazione Turistica Dobbiaco

Tel. +39 0474 972132 – www.dobbiaco.info

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