“Tiene mas moral que el Alcoyano” dico all’amico spagnolo al mio fianco seduto (e lui ride) commentando le parole del Segretario di Stato del Turismo Spagnolo, Joan Mesquida, al termine della ormai tradizionale conferenza stampa organizzata durante la Bit da Carlos Hernandez, “Mandatario” di Turespaña nel fu ispanico “Milanesado”.
Vestigia spagnole e ottimismo a oltranza
Un’epoca storica (quella della Spagna a Milano, XVI e XVII secolo, circa duecento anni) che oltre a bei palazzi è testimoniata da alcuni toponimi e strade, dalle Mura, purtroppo svilite e maltrattate assai (è da anni che non sanno cosa farne) e, in piazza Medaglie d’Oro, dalla grande Porta eretta nel 1598 – a ricordo delle nozze di Maria Margherita con Filippo III -. Un monumento ahinoi ancora imballato dopo (troppi, un’impresa coreana avrebbe ripittato l’Empire State Building) anni di restauri per il semplice fatto che “c’è sopra la pubblicità” (nella fattispecie della Mariella Burani) eppertanto tra canone, concessioni, diritti e balzelli vari più la “rèclame” ci sta e più si ingrassano Comune & C.. Quanto alla battuta “dell’Alcoyano” trattasi di una storiella che in Spagna designa chi detiene enorme ottimismo e non si dà mai per vinto, con riferimento a un allenatore della calcistica squadra dell’Alcoy che, con la squadra in svantaggio 0 a 6 a pochi attimi dal fischio finale, zompò dalla panchina e spronò i suoi sentenziando “dai che vinciamo!”. E altrettanto “alcoyano” ottimismo e fiducia è appunto stato esternato dal sullodato viceministro appetto all’attuale crisi, che secondo lui sarà serenamente superata (e che – ad ogni buon conto, fatti, non solo parole – sarà pure combattuta mediante raddoppiamento del budget pubblicitario, non si sa mai).
Nuove idee per la Navarra
Abbandonata la mondanità mi butto nell’espletamento delle mie (tentate) funzioni di (oltre che gazzettiere) Travel Consultant e affronto gli appuntamenti professionali. Che poi risultano essere soltanto uno, più precisamente con un signore del Turismo della Navarra che voleva sapere da me come “si poteva vendere il suo articolo”, cioè la regione con capitale Pamplona. Non so se quanto suggerito gli è piaciuto (mollare i luoghi comuni, vini, gastronomia e balle varie – che hanno tutti – presentando invece cose un filino diverse che altre Comunidades spagnole non hanno). L’ha comunque rallegrato il risparmio di tempo da lui goduto nella presentazione della sua terra, datosi che fin dal primo minuto del colloquio – dopo più di mezzo secolo di Sanfermines e Toros – della Navarra ne sapevo almeno quanto lui (o forse … immodestamente …).