11 dicembre – Referendum tra i possessori delle azioni della “Vecchia” Alitalia:
dopo le “fantozziane” dichiarazioni di Fantozzi (macabro-ridicole, ovviamente non dette da Paolo Villaggio bensì dal commissario fallimentare della Vecchia AZ) a proposito delle azioni Alitalia (“Temo che faranno una brutta fine”) i possessori delle medesime saranno chiamati a decidere in quale delle due seguenti versioni preferiscono riceverle:
1) Appallottolate e irrorate di Diavolina per una migliore accensione del camino di casa.
2) Stampate su carta crespata eppoi arrotolate in rotoli misuranti “10 piani di morbidezza” (NB: durante l’uso non sarà comunque necessario allacciare la cintura di sicurezza).
Cattive Compagnie e la barzelletta dell’avvocato (la vicenda dei “debiti Alitalia dal 1° dicembre”: li doveva pagare la “Vecchia” o la “Nuova”, la cosiddetta “Alitalia del Cai”?)
Eh sì, mica male lo spettacolo del Fantozzi (non il Paolo Villaggio) che litigava (“dal 1° dicembre, come concordato, i debiti sono tuoi”) con il Colaninno (Nuova Alitalia, ma si fa solo per dire, in realtà trattasi della parte buona di quella vecchia, depurata dai debiti, che, ovviamente, saranno pagati da Pantalone, al secolo chi sta scrivendo e chi sta leggendo) che gli rispondeva “no, io no, i debiti, anche quelli dopo il 1° dicembre, te li continui a pagare tu”. E vai col lìssio! Premesso che la disputa sembrava una lite tra ragazzini (ci si aspettava infatti che, tra gente che cucca – dicesi – 15 milioni di euro, alias 30 miliardi di vecchie lire come commissario straordinario e sedicenti manager, potessero intercorre accordi più precisi di quelli intercorrenti all’asilo Mariuccia sulle merendine…) quanto accaduto (leggasi il tentativo della Nuova Alitalia del Cai di scaricare – ancora – i debiti sulla Vecchia Alitalia) ricorda la vecchia barzelletta del cliente e dell’avvocato. Che passa in rassegna la materia del contendere e di volta in volta commenta al cliente. “Articolo 438, siamo a cavallo, articolo 717, lei ce l’ha in quel posto”. Al che il cliente interrompe l’avvocato e umilmente gli chiede:”ma scusi, avvocato, perché, se le cose van bene ‘siamo a cavallo’ e se invece vanno male sono io ad ‘averlo in quel posto’; scusi, eh?”).
Ryan Air vuole comprare Air Lingus ma (rispetto a due anni fa) esattamente a metà prezzo
Roba da barboni. Molto più signore Antonio Cassano che alle fidanzate che colleziona non chiede lo sconto. Scherzi (e Cassano) a parte, come dicono nelle Isole Britanniche, Irlanda compresa, “Business is Business” eppertanto ognuno (questo lo dicono a Genova) vuole avere “la sua convenienza”. Convenienza, guadagni che si ottengono, raggiungono, in due modi:
1) mediante un poco edificante ma (quantomeno nella capitalistica economia di mercato) universalmente accettato ‘gioco al massacro (economico)’ talvolta financo confinante nello “sciacallaggio” oppure
2) ricorrendo a giochini politici, accordi tra amichetti, mani che lavano altre mani, favoritismi e trucchetti che, ad esempio, permettono a un gruppetto di Amici Padroni del Vapore di prendere una società (diciamo una compagnia aerea) “disossarla” convenientemente dopodiché tenere a prezzo svilito la “polpa”, lasciando ad altri le ossa e le frattaglie da pagare profumatamente. Ma dalle parti di Ryan Air certe cose non accadono. Cosicché si ritrova a giocare “sciacallaggiamente” al ribasso.