Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

In moto, sui monti della Prima Guerra Mondiale

Su e giù per le cime di una “storia” quasi centenaria. Quella che ha visto, tra l’Altopiano di Asiago, il Monte Grappa e il Montello, la strenua difesa italiana dagli assalti dei soldati austro-ungarici

Bassano del Grappa
Bassano del Grappa

Decido di fuggire per un giorno dall’afa della pianura e parto in sella alla mia moto per arrampicarmi fino a Cima Grappa e poi discendere a Bassano, in riva al Brenta. È un percorso immerso nella natura e nella storia, un’ottima opportunità per godere di curve e tornanti sotto il cielo estivo insieme con la mia compagna d’avventure e, contemporaneamente, capire come uomini vissuti novant’anni fa abbiano potuto combattere contro sé stessi e donare la propria vita alla Patria.

Si va, sulle montagne…

Veduta della Valsugana
Veduta della Valsugana

Il percorso si snoda lungo i tre versanti della montagna: si sale per il versante sud, da Romano d’Ezzelino, si scende per quello nord e si conclude il viaggio lungo quello occidentale, arrivando a Bassano del Grappa. Sono centodieci chilometri complessivi lungo la Strada Statale 47, la “Valsugana”, che prende il nome da un suggestivo vallone di origine glaciale tra l’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago e il monte Grappa. Partenza e arrivo sono previsti in pianura, ma il percorso comprende salite e discese che conducono fino ai 1775 metri di altitudine (cima del Grappa). Questo viaggio, effettuabile in una giornata, offre numerosi spunti per chi desidera approfondire la storia della Grande Guerra, ma anche le proprie conoscenze culinarie della zona, grazie alle numerose malghe che si incontrano strada facendo.

Dalla pianura alla vetta del Grappa

Vista dal Monte Grappa
Vista dal Monte Grappa

Il mio tour in moto incomincia a Romano d’Ezzelino, un piccolo comune alle pendici del Grappa, tra le province di Vicenza e Treviso. Prende il suo nome da Ezzelino III da Romano, signorotto che tiranneggiò nel mille e duecento.
Grazie alle sue abilità politico-militari, condotte in modo crudele e sanguinario, estese il suo dominio da Trento a Padova, creando una sorta di signoria, appoggiato anche dal Re Federico II. Da Romano, prendo la Strada Provinciale 48 e bastano poche curve per capire che, un tempo, il territorio dove ci si trova non era davvero raccomandabile;  l’Osteria del Brigante e quella del Passator Cortese sembrano essere li per ricordarmelo. La prima sosta è per godere del panoramico spettacolo della pianura padovana-veneta, che spazia dai vicentini Colli Berici ai padovani Euganei, fino al vicino Montello trevigiano. La visione è una vera cartolina!
Lungo la strada le persone che incontro sono le più svariate: dagli amici mototuristi a giovani adulti che salgono placidamente in cabrio svedesi per una giornata di quiete. Tra questi, intrepidi ciclisti compiono l’impresa di scalare questo versante del Grappa per giungere fino alla cima, incrociando i colleghi che stanno scendendo, probabilmente dopo essere saliti dall’altro versante o dopo averli anticipati sulla stessa strada.

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