Zoagli è nel Levante ligure, tra Rapallo e Chiavari. Contornato da un paesaggio ammantato di ulivi, cipressi e palme, a ridosso delle rocce e del mare. Una terrazza privilegiata, dalla quale lo sguardo spazia libero sul golfo del Tigullio. Chi c’è stato anche una sola volta, ne ricorda il ponte. Grande e invadente. Le sue gigantesche arcate ritagliano la vista del mare e lo scompongono in tante cornici. Costruito nel 1868 con l’arrivo della linea ferroviaria Genova-Sestri Levante, il viadotto ha ridisegnato da allora la geografia degli zoagliesi.
Per chi invece a Zoagli vive o per i suoi frequentatori abituali, il ponte è un dettaglio trascurabile. Si confonde con il paesaggio, quasi a nascondere la sua prepotente mole; come il suono delle campane o il fischio del treno è divenuto una presenza silenziosa. Alcune foto d’epoca ne restituiscono un’immagine insolita e curiosa. Durante la prima Guerra Mondiale le sue arcate furono dipinte come le tipiche facciate delle case liguri. Questo mascheramento, iniziato nel 1916, fu pensato per rendere più difficile l’individuazione del ponte e metterlo al sicuro dai bombardamenti nemici.
Zoagli, luogo semplice e discreto
Le riviste patinate lo definiscono “understatement”, ossia discreto, defilato, elegante nella sua semplice bellezza. Estraneo al chiasso esibito da Santa Margherita (solo “Santa” per i milanesi) distante dai panfili di Portofino. Zoagli, pur trovandosi nel golfo più chic del Levante, ha finora mantenuto un’anima tranquilla e a tratti rude.
Le sue piccole spiagge non ospitano gli imprenditori e i vip delle località vicine. Nei suoi allegri locali non si incontrano gli editori e i grandi giornalisti che frequentano Sestri Levante.
Qui non ci sono boutique alla moda, che fanno di ogni luogo “una piccola Via Spiga”. Se ci si ancora saldamente a questa terra, si può persino guarire dal consumismo imperante dei nostri tempi. I suoi ospiti affezionati – per lo più famiglie della borghesia milanese – da generazioni si tramandano l’affetto per il piccolo borgo.
La piazza e le passeggiate a mare rubate agli scogli
Pur estendendosi per un lungo tratto di Aurelia, che da Chiavari conduce a Rapallo, il baricentro di Zoagli è la piccola piazza. bombardata durante la guerra (il suo nome è infatti Piazza XXVII dicembre 1943) e ora reduce da un controverso lifting, che l’ha voluta ampia e spaziosa, coperta di cemento e adatta a ospitare eventi di ampio richiamo.
Una manciata di case variopinte e allegre – le stesse che incontriamo in tutto il Levante – e alcune aristocratiche ville, rendono il paesaggio multiforme e sfaccettato. Da qui, una in direzione levante e l’altra ponente, si diramano le due passeggiate che, rubate agli scogli, consentono di costeggiare il mare. Al centro si dispiega la spiaggia, dominata a est dallo splendido Castello Canevaro (ora ambita “location” per matrimoni e feste) a ovest dalla Torre Saracena, antica vestigia che parla di tempi lontani.
Camminate e riti quotidiani
Come molti paesini liguri, anche Zoagli nasconde all’interno un paesaggio che nulla ha da invidiare al clamore delle coste. Attraverso le “creuze” – le mulattiere che si arrampicano sulle colline circostanti – si possono raggiungere le frazioni di San Pietro di Rovereto, di San Pantaleo e di Sant’Ambrogio. Ognuna delle quali conserva una piccola chiesa, dalla semplice e mite bellezza.
Lungo queste passeggiate gli scorci sono infiniti e con la bella stagione è distinto e quasi assordante il frinire delle cicale.
Scaglie di mare, ritagliate fra il verde degli ulivi, compaiono all’orizzonte. Come in ogni luogo, anche a Zoagli il tempo è scandito da gesti e abitudini che si ripetono da tempo immemorabile. Se non fosse per alcuni audaci cambiamenti architettonici o per qualche carrozzina sbucata all’improvviso e spinta dai “teenager” di ieri, tutto sembrerebbe immutato.
Le giornate si consumano pigre sotto il sole. Sull’unico fazzoletto di spiaggia del paese due stabilimenti balneari si contendono il favore e soprattutto le “palanche” dei milanesi.
Stabilimenti, ristoranti e i riti dei villeggianti
Sulla destra (guardando il mare) incontriamo “Silvano”, bagno storico e tradizionale. Conta su una clientela affezionata, che di anno in anno prenota ombrellone e cabina, assicurandosi una posizione privilegiata. Per tutti gli altri, cui è capitata in sorte la quarta o la quinta fila, non resta che trovare consolazione nei succulenti pranzi, da gustare nella veranda del locale.
Dal lato opposto i “Bagni Punta Stella”, più curati e meno genuini di Silvano, si trasformano di sera in un ristorante d’atmosfera, dove cenare di fronte al mare.
Ad interrompere il pomeriggio è l’appuntamento con i “canestrelli” e i “baci di dama” di Egle, la storica pasticciera di Zoagli; entrando nel piccolo negozio l’olfatto viene stimolato, quasi “narcotizzato” dagli effluvi delle paste e dei dolci appena sfornati.
A fine giornata un’altra consuetudine cui è impossibile sottrarsi è l’aperitivo al “Clipper”. Qui, di fronte al golfo che si estende da Portofino a Rapallo, si guarda il sole calare e ci si prepara alla cena. Poi, quando tutto è buio e silenzioso, si compie l’ultima passeggiata, un “rito” piacevolissimo; specie quando le notti sono serene è il mare calmo uno specchio che riflette le mille luci del Tigullio fra le quali spiccano quelle del faro, quasi a scandire lo scorrere del tempo.
Ospiti illustri
A partire dalla metà dell’Ottocento Zoagli diviene meta di un turismo d’élite. Con l’arrivo del treno si rompe, infatti, lo “splendido” isolamento dei secoli precedenti. Il primo personaggio che frequenta il paese è Friedrich Nietzsche. Fra il 1882 e il 1883, durante il suo soggiorno a Rapallo (sceglie la Liguria come oasi felice, dove curare una temporanea crisi depressiva) il filosofo tedesco si reca spesso nel piccolo borgo.
“Il mattino io ascendevo verso il sud, verso la splendida strada di Zoagli, in mezzo ai pini, con l’ampia discesa del mare sotto di me; il pomeriggio, se appena la mia salute me lo consentiva percorrevo tutta la baia di Santa Margherita, fino a Portofino. Lungo queste due strade mi nacque in mente il primo Zarathustra e, anzi, Zarathustra stesso in quanto tipo; più giusto a dirsi. Egli aggredì la mia mente”.
Alcune lettere e il passo sopra riportato di “Ecce Homo” testimoniano la sua presenza. Si dice inoltre che sempre qui Nietzsche, ospite di quella che sarà poi conosciuta come Villa Penagini, abbia composto i versi della sua “Aurora”.
I colori, i profumi, i silenzi di Zoagli sono stati amati anche dal drammaturgo Sem Benelli. Raggiunto il successo dopo la rappresentazione della “Cena delle beffe” – opera in quattro atti, in scena per la prima volta nel 1909 a Roma al Teatro Argentina – Sem Benelli acquista un ampio terreno a picco sul mare e si fa costruire un’abitazione bizzarra ed estrosa.
Il castello di Sem Benelli
Progettata dall’architetto Gian Giuseppe Mancini, seguace di Gino Coppedè e scenografo teatrale di talento, il castello è un perfetto esempio di architettura eclettica, nella quale medioevo, manierismo e barocco convivono armoniosamente sotto lo stesso “tetto”.
In breve la sontuosa abitazione diviene sede di incontri fra letterati, editori e intellettuali, fino a quando il drammaturgo, caduto in disgrazia e lontano dal successo di un tempo, si trova costretto a vendere la sua magnifica abitazione a un imprenditore milanese.
Malgrado sia stato ristrutturato in diversi appartamenti, il castello esercita tuttora un grande fascino per via della sua “eccentrica” personalità.
La frazione di Sant’Ambrogio evoca invece la permanenza – nel corso della Seconda Guerra mondiale – del grande poeta americano Ezra Pound, amante della Liguria e di Zoagli, nel quale viveva la violinista Olga Rudge, sua fedele compagna e madre della loro figlia Mary. Tornano così alla mente i versi che Ezra ha dedicato alla sua piccola casa in collina: “Desolato il tetto dove il gatto sedette / desolata la ringhiera su cui camminò / e il cippo da cui salutò l’alba. / Nel sentiero in collina: “tic, tic” del telaio / “tic, tic” e il suono acuto d’un canto sotto / gli ulivi”.
Sete pregiate e morbidi velluti
Da secoli Zoagli è la culla delle sete e dei velluti. Quest’attività, pur essendo documentata a partire dal 1500, pare essere molto più antica. Già nell’XI secolo, sotto il feudo della famiglia Fieschi, Joagi (così si chiamava allora) è conosciuta per le sue botteghe specializzate nella tessitura di tessuti pregiati. Damaschi e broccati escono dal minuscolo paese e raggiungono le località più disparate. Le donne svolgono il lavoro in casa e in maniera del tutto artigianale; il ticchettio del telaio scandisce le ore del giorno.
Ancora oggi, pur essendo rimasta un’attività di nicchia che molto rimpiange gli splendori passati, la produzione di sete e velluti riserba a Zoagli un primato d’eccellenza. Qui sono ancora in vita due storiche seterie, Cordani e Gaggioli (quest’ultima pare che abbia fra i suoi clienti niente meno che Buckingham Palace). Alla faccia della Cina e delle produzioni di serie, Zoagli continua a creare esclusivi tessuti, realizzati a mano secondo tecniche vecchie di secoli.
Zoagli dove mangiare
Ristoranti
Acqua salata
, piazza XXVII Dicembre 9, telefono 0185 259023
Da Silvano, piazza XXVII Dicembre 13 (Bagni Silvano) telefono: 0185 259084. Lo storico stabilimento balneare è anche ristorante dalla cucina schietta e saporita. D’estate si può mangiare nella piccola veranda. Piatti semplici (dalle trofie al pesto agli spaghetti alle vongole) che non tradiscono.
L’Arenella (Bagni Arenella) Lungomare dei Naviganti, Località Arenella – telefono 0185 259393. Affacciato sull’omonima minuscola spiaggia, è gestito dagli stessi proprietari dei “Bagni Punta Stella”; è il ristorante più esclusivo di Zoagli. Ambiente raffinato, cucina creativa e una vista romantica sulla baia illuminata. Il conto è inevitabilmente salato.
Punta Stella (Bagni Punta Stella) Lungomare Canevaro 2 – telefono 0185 259044. Di giorno stabilimento balneare vivace e curato; la sera una terrazza sul mare nella quale cenare a lume di candela. Piatti di pesce, rielaborati in chiave creativa. Chiuso in autunno e in inverno.
Dove dormire
HotelGrand Hotel Bristol
, Via Aurelia Orientale 369, telefono 0185 273313. Al confine con Rapallo, un lussuoso Hotel a 4 stelle. Qui soggiornarono personaggi come il Duce, il ministro degli esteri inglese Chamberlain e
il Premier britannico Winston Churchill. Grandiosa facciata in stile Liberty e molti comfort all’interno.
Le Palme. Via Aurelia Orientale 166, telefono 0185 258071-259042 – Accessibile dalla piazza della chiesa, grazie a una lunga scalinata, fu un tempo l’abitazione privata dei Piaggio, una delle famiglie zoagliesi, che,
dopo essere emigrata in America Latina a metà Ottocento (tratto caratteristico di tutte le altre grandi famiglie del borgo come i Canevaro o i Vicini) tornò in paese con una grande fortuna. Oggi è un hotel a 3 stelle, comodo e a due passi dal mare.
Seterie
La Seterie di Zoagli Cordani, Via San Pietro di Rovereto 21, telefono 0185 259141
Seterie G. Gaggioli, Via dei Velluti 1 (altezza civico 208 di Via Aurelia) telefono 0185 259057, www.tessituragaggioli.it
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